Roberto Capizzi

Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

Il 21 luglio si sono svolte le elezioni per il rinnovo parziale del secondo ramo della Dieta nazionale del Giappone: la Camera dei Consiglieri, la quale non è soggetta a scioglimento: il mandato dei senatori ha infatti la durata sei anni ed ogni tre viene eletta la metà dei membri. Le elezioni - effettuate in parte sulla base di collegi ed in parte su una lista nazionale - hanno visto la netta vittoria del Partito Liberal-Democratico: il partito del premier Abe ha ottenuto 65 dei 121 seggi in palio (42,7% la media dei voti nei singoli collegi, 34,7% il risultato ottenuto dalla lista nazionale), i quali si sommano ai 50 eletti nel 2010 ed a quelli ottenuti dagli alleati del Nuovo Komeito (20 seggi in totale, in crescita di uno rispetto alla precedente composizione dell'assemblea) assicurando così ai conservatori la maggioranza assoluta anche nella Camera alta (maggioranza che su alcuni provvedimenti potrebbe contare anche sui 9 senatori del Partito della Restaurazione del Giappone).

Si è celebrato ieri a Santiago di Cuba il sessantesimo anniversario dell'assalto alla Caserma Moncada: il tentativo – per una serie di circostanze fallito – di un gruppo di giovani legati all'allora Partido Ortodoxo di rovesciare la dittatura di Batista.

La storia è sufficientemente nota: gli assalitori vengono sconfitti, gran parte di essi muore in combattimento, i superstiti – e tra essi Fidel – catturati e condannati a dure pene detentive, poi la grazia, l'esilio, il ritorno a bordo del Granma e l'inizio di una guerra irregolare che porterà alla fuga Batista (in compagnia di una cifra astronomica sottratta alla casse pubbliche).

Un sit-in lungo 6000 giorni quello degli abitanti di Okinawa contro la costruzione di una nuova installazione militare USA in mare nel distretto di Henoko, la nuova base dovrebbe rimpiazzare quella dei marines di Futenma ma la forte opposizione dei residenti ha fino ad ora impedito la realizzazione dei lavori.

Nel Giappone per Costituzione “pacifista” le Forze di Autodifesa hanno prodotto gas tossici (tra essi il sarin) in assoluto segreto ed in aree densamente popolate (la produzione di questi gas è avvenuta presso una struttura sita in un quartiere residenziale di Saitama), a segnalarlo il periodico comunista Akahata dopo che il caso era scoppiato già in maggio a seguito dell'intervista rilasciata dall'ex direttore della struttura al settimanale Shukan Kinyobi.

Intervista a Luigi Sturniolo, neoeletto consigliere comunale a Messina

Davide che sconfigge Golia: più o meno così è stata raccontata la vittoria di Renato Accorinti, insegnante di educazione fisica ed attivista dei movimenti sociali peloritani, contro il candidato del centro-sinistra Felice Calabrò, per capire meglio quanto successo a Messina abbiamo intervistato Luigi Sturniolo, attivista no ponte (curatore tra l'altro del libro “Il Ponte sullo Stretto nell’economia del debito”) e militante del sindacalismo di base, eletto consigliere comunale indipendente Prc nella lista “Cambiamo Messina dal Basso”.

1) La prima domanda sorge spontanea, Accorinti si presentava al ballottaggio col candidato del centro-sinistra Calabrò con uno svantaggio enorme: come è stato possibile colmare il distacco e vincere?

Per tutta la campagna elettorale abbiamo detto che se fossimo riusciti ad arrivare al ballottaggio avremmo vinto. Naturalmente, era anche un modo per darci coraggio, soprattutto nei primi tempi, laddove la nostra sembrava un'avventura con poche possibilità di successo. In realtà, però, il nostro auspicio era ragionevole. Noi ci presentavamo con una sola lista e neanche completa (due candidati in meno rispetto a quelli consentiti), mentre Calabrò, il candidato del centrosinistra, aveva otto liste ad appoggiarlo. È ovvio che l'effetto trascinamento dei candidati delle liste sul candidato sindaco è decisivo. Al secondo turno tutto questo non c'è più. Anzi, mentre i nostri candidati non eletti hanno continuato a fare campagna elettorale, la gran parte dei non eletti del centrosinistra si sono disinteressati. Inoltre, va detto che la partita del ballottaggio si gioca su due personalità e su questo terreno le suggestioni evocate da Renato erano incomparabilmente più attraenti di quelle di un un uomo politico che si presentava, per tutta la città, come espressione di potentati economici e pratiche politiche e clientelari ampiamente discusse anche sui mezzi di comunicazione nazionale. Gli arresti di questi giorni (che hanno coinvolto, tra gli altri, la moglie di Francantonio Genovese, capo del PD messinese) per le truffe sulla Formazione Professionale erano stati anticipati da varie inchieste giornalistiche. Da segnalare, ancora, che nelle due settimane del ballottaggio Renato ha accentuato la propria presenza in alcuni dei quartieri nei quali il nostro risultato era stato molto insoddisfacente. Infine, decisivo è stato l'astensionismo in alcuni villaggi che al primo turno avevano visto una prevalenza netta di Calabrò. Noi abbiamo dato a questo astensionismo una valenza in parte politica. È come se alcuni settori di elettorato, che comunque non ci votavano perchè ci mancava il rapporto diretto con loro, avessero voluto dire ai loro vecchi riferimenti che non gli credevano più.

2) A sostegno della tua candidatura si è schierato anche il Partito della Rifondazione Comunista, unico partito che ha appoggiato ufficialmente Accorinti, un candidato sindaco scelto da molti messinesi proprio per la propria distanza rispetto ai partiti. Come riescono a convivere questi due aspetti?

In realtà anche il Pdci, i Verdi e, seppur con mille distinguo, il Pcl hanno appoggiato Renato e la Lista Cambiamo Messina dal Basso. L'Idv non l'ha fatto esplicitamente, ma un candidato della lista era un esponente molto conosciuto del partito che fa capo a Di Pietro. Tutto il progetto che sta intorno a Renato ha il carattere della lista civica, ma non quello dell'antipolitica. Gli elementi di critica al sistema dei partiti sono stati portati non da un punto di vista qualunquista, ma interrogandosi sui nodi politici che la crisi della rappresentanza pone. Non a caso tra i temi prevalenti della campagna elettorale e del progetto ci sono la partecipazione e i beni comuni. Per quanto mi riguarda, l'appoggio di Rifondazione alla mia candidatura alle comunali messinesi è la prosecuzione di un rapporto avviato con la mia candidatura, da indipendente, alle Regionali siciliane. Io non sono mai stato iscritto a Rifondazione (a dire il vero, non sono mai stato iscritto ad alcun partito), sono sempre stato un attivista di movimento e molte delle mobilitazioni e delle lotte alle quali ho partecipato le ho fatte insieme a tanti militanti di Rifondazione. Si tratta, quindi, di un rapporto politico che dura da tempo, che è sempre stato improntato su una base di grande condivisione e rispetto e nel quale sono debitore per quanto ho ricevuto.

3) Dato l'elevato numero di voti ottenuto dalle liste del centro-sinistra Accorinti è privo della maggioranza in Consiglio Comunale, come riuscirete a portare avanti il vostro programma?

Il nostro progetto politico punta alla partecipazione dei cittadini. Abbiamo previsto un Assessorato all'autogestione dei beni comuni proprio perché vogliamo dare vita ad istituti di partecipazione democratica (le Consulte) che consentano la possibilità di una deliberazione allargata a tutta la città. La nostra pratica sarà incentrata sul coinvolgimento più allargato possibile dei cittadini nelle scelte che saranno prese. Ci sforzeremo di fare in modo che le proposte portate in Consiglio abbiano attraversato la discussione cittadina. Questo nostro punto di vista nasce dall'idea che la democrazia non si concluda nell'ambito delle assemblee elettive. Naturalmente, poi, cercheremo anche, di volta in volta, di costruire le maggioranze necessarie e possibili. Renato dice sempre che è un'idea triste della democrazia quella che vede il consigliere votare non in virtù di un proprio convincimento ma per mero ordine di scuderia.

4) Tra le proposte da voi messe in campo vi è quella di attivare una flotta comunale per l'attraversamento dello Stretto, un impegno oneroso, come pensate di realizzarla?

Del trasporto nello Stretto alcune famiglie hanno fatto la loro fortuna. Perchè il pubblico non dovrebbe essere in grado di gestire una flottiglia capace di auto-sostenersi e dare un contributo alla città in termini di prezzi agevolati per i residenti? La nostra scommessa è che il pubblico possa funzionare meglio del privato. Se è vero, come è vero, che le privatizzazioni hanno avuto l'effetto di favorire i privati peggiorando i servizi, tocca a noi dimostrare che si possano gestire i servizi come beni comuni e che questo possa tradursi in maggiore qualità.

5) Il comune di Messina ha una situazione debitoria incredibile come uscirne senza colpire le fasce sociali più deboli?

Questa è la domanda con la risposta più complicata. Bisogna provare, come prima cosa, ad evitare il default perché questo porta con sé una serie di automatismi che, fatalmente, colpiscono le fasce deboli della popolazione. Già in fase di pre-default tutti i servizi a contribuzione individuale e le tariffe raggiungono i tetti massimi per legge. Io penso che bisognerà trovare il modo per trarre risorse dai luoghi nei quali i profitti continuano ad essere consistenti. Nel nostro caso, questo vuole dire intervenire su ciò che si muove intorno al porto e ai trasporti nello Stretto. Bisognerà anche recuperare dall'evasione, badando bene a non tartassare le fasce d'utenza più povere. Bisognerà, inoltre, fare una mappatura degli sprechi. Come prima cosa individuare tutti gli affitti che l'amministrazione paga, laddove ha stabili di proprietà non utilizzati. Infine, va detta una cosa fondamentale. Noi abbiamo vinto le elezioni, non abbiamo fatto la rivoluzione. Le trasformazioni sociali e i rapporti di forza tra le classi e gli interessi in campo si giocano prima di tutto attraverso le lotte. Senza le lotte non c'è amministrazione, anche la più illuminata, che, dentro il sistema di parametri imposti, possa fare miracoli.

6) In chiusura un tuo commento sulle vicende che hanno per protagonista il leader locale del PD Francantonio Genovese.

A volte le inchieste giudiziarie convalidano quanto nella società viene percepito come sapere condiviso. Di fatto gli arresti di questi giorni avranno effetti devastanti per il PD locale, ma anche per le relazioni economiche e di potere che attraversano centrodestra e centrosinistra. Quando un sistema sociale crolla bisogna essere in grado di proporre modalità diverse. È il nostro compito. Cambiare Messina dal Basso è un dispositivo politico molto forte che mette insieme una pratica (l'agire dal basso) con una serie di idee guida che lo caratterizzano (l'antimilitarismo, i beni comuni, la partecipazione, la democrazia, la difesa del territorio e dell'ambiente, la lotta contro le gradi opere...) intorno a questo dovremo provare a ricostruire la comunità messinese.

Giovedì, 08 Agosto 2013 00:00

La premiata ditta svendite di Stato

Puntuale come ogni anno (e anche più spesso certi anni) arriva dal governo (questa volta della premiata ditta Letta-Alfano) la geniale - ed originale - proposta di svendere il patrimonio pubblico al fine di abbattere il debito. Tra i beni da mettere in vendita vi sarebbero una quantità impressionante di edifici pubblici e le partecipazioni azionarie detenute dallo Stato in quelle imprese che una volta rappresentavano i cosiddetti enti pubblici economici (tra esse pare in fase avanzata la vendita di Ansaldo Energia, azienda leader nella produzione di componenti per centrali elettriche ad un gruppo sudcoreano).

Gli attivisti dei movimenti contro la povertà hanno festeggiato il 26 giugno l'affossamento del disegno di legge volto a rivedere in senso restrittivo i criteri per l'accesso ai welfare benefits. Soddisfazione è stata espressa dal Presidente del PCG Shii, che ha parlato di “un grande successo reso possibile dalle proteste dei cittadini”.

Dopo che per mesi hanno tenuto banco le polemiche legate alle dichiarazioni del sindaco di Osaka Hashimoto il governo Abe riconosce ufficialmente l'esistenza di coercizione nella vicenda delle cosiddette “comfort women”. Il riconoscimento è avvenuto a seguito di una richiesta da parte del parlamentare comunista AkamineÈ la prima volta che il governo Abe riconosce ufficialmente l'esistenza della coercizione, il precedente esecutivo guidato dal politico conservatore aveva negato il fenomeno nel 2007.

57.981 sono le firme raccolte e consegnate al parlamento tramite 22 parlamentari di diversi partiti da un gruppo di insegnanti e genitori di alunni disabili al fine di richiedere migliori condizioni per le scuole a loro dedicate. Nonostante il numero di alunni con disabilità sia cresciuto di oltre 33.000 unità negli ultimi dieci anni le classi hanno subito un drastico taglio (-4.633).

Ampie convergenze si coagulano intorno alla difesa dell'articolo 9 della costituzione giapponese. Una significativa presa di posizione è stata espressa dell'arcivescovo di Tokyo Okada il quale in un'intervista concessa al settimanale comunista Akahata ha dichiarato: “l'articolo 9 riflette gli insegnamenti di Gesù Cristo il quale si è espresso contro l'omicidio e la ritorsione. Dobbiamo difenderlo a tutti i costi”.

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