La Rete di Protezione: ancora Camilleri, ancora Montalbano

"C'era una volta a Vigata": così potrebbe iniziare l'ultimo romanzo di Andrea Camilleri, "La Rete di Protezione", dedicato alle avventure del Commissario Montalbano. Infatti la location delle vicende narrate sembra provenire dal passato, dalla Vigata di cinquant'anni fa, quella ricostruita per far da sfondo a una fiction televisiva.
Montalbano, pur non convinto di tutto questo "teatro", si trova a dover fare buon viso a cattivo gioco: approfittando del fatto che che Vigata vive un'insolita calma e assenza di "ammazzatine" decide di andare a trovare Livia, la storica fidanzata di Boccadasse. Ma non si deve credere che tutto il libro ci parli di Montalbano in panciolle, anzi il nostro commissario si trova a fare i conti con ben due indagini: la prima viene dal passato e riguarda... Un muro!

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Mercoledì, 29 Marzo 2017 00:00

Vincenzo Di Salvo, la voce che non muore

Vincenzo Di Salvo, la voce che non muore

Lo scorso 18 Marzo, nell’ambito delle tappe di avvicinamento al XXI giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie (appuntamento regionale a Trapani), si è celebrata a Licata (Ag) la giornata in memoria dell’operaio e sindacalista dell’omonimo paese ucciso brutalmente da Cosa Nostra il 18 Marzo 1958, Vincenzo Di Salvo. Una giornata storica a cui hanno collaborato tra gli altri Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Comune di Licata, AGESCI Licata, CGIL e FILLEA. Una data importante, nel (quasi)sessantennale della scomparsa del fervente Vincenzo DI Salvo, voce di lotta e speranza per una comunità intera, alle prese ieri (come oggi) con l’incipiente fenomeno mafioso. È la storia del nostro Paese, da Bolzano fino a Palermo, uomini che prevaricano altri uomini nel nome dell’ “onore” e del “rispetto”. Il parastato che si fa Stato dove quest’ultimo per precisa scelta politica troppo spesso è mancato, lasciando uomini e donne giusti troppo spesso a combattere soli una battaglia ardua quanto estremamente perigliosa.

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La sughereta, il Muos(tro) e l’isola che non c’è

È di pochi giorni fa l’ultima “puntata” che riguarda la base militare posta nel bel mezzo di una riserva naturale al centro della più grande isola del Mediterraneo. Il sistema MUOS costruito a Niscemi, all’interno di un ampio bacino demografico contenente circa 300 mila persone. Tanto si è scritto nel corso del tempo su questa annosa vicenda arrivato all’ennesima sentenza del Cga di Palermo.

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Martedì, 05 Gennaio 2016 00:00

La Sicilia e i suoi antichi ospiti

La Sicilia e i suoi antichi ospiti
Riemerge dopo 2500 anni fa un “fossile” guida


La notizia è fresca e per certi versi rappresenta una sorta di “bomba” storico-naturalistica. Pochi giorni orsono, un team di specialisti e zoologi siciliani nei pressi della Foce del fiume Salso sfociante a Licata ha osservato degli ospiti molto particolari. Sono stati individuati sei esemplari, di cui tre vivi, dell’unica specie di Boa presente in Italia, il cosiddetto Boa delle sabbie o serpente proiettile. Gli esemplari sono stati attentamente studiati e il loro identikit, che verrà presto arricchito dall’analisi del Dna, è stato pubblicato sulla rivista Acta Herpetologica da Gianni Insacco, direttore scientifico del Museo di Storia Naturale di Comiso, in collaborazione con Filippo Spadola, dell’Università di veterinaria di Messina, Salvatore Russotto e Dino Scaravelli, dell’Università di Bologna.

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Giovedì, 17 Dicembre 2015 00:00

Quel referendum tradito

Quel referendum tradito.

Sono passati ormai molti anni da quel Giugno 2011, è passata tanta acqua sotto i ponti (tanto per rimanere in tema), quel principio d’estate stava avendo risvolti importanti, e qui le canzoni tormentone non c’entrano. Era l’estate dei Referendum, quei quattro si che sancirono una schiacciante vittoria del paese contro privati e politiche privatistiche.
Gli elettori chiamati al voto erano 47 milioni, le proposte erano 4 e la vittoria del SI avrebbe abrogato le “proposte” governative. Sulla scheda grigia si votava per grigio l’abrogazione delle norme che dovevano consentire la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare. Su quella rossa sulle modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. La verde riguardava poi l’abrogazione del “berlusconiano” legittimo impedimento, legge totalmente antidemocratica. Infine la gialla, la quale nascondeva (come ad esempio il quesito sul nucleare) una sottile ma fortissima e rivendicata battaglia sociale: in sostanza proponeva di esprimere un giudizio favorevole (votando no) o contrario (votando ancora una volta si) alla privatizzazione dell’acqua.

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Mercoledì, 07 Ottobre 2015 00:00

Ponti e tonti

Ponti e tonti

Il gran ballo che abbraccia tutta l’isola questa volta non si è celebrato nel palazzo del “Gattopardo”, nella splendida cornice di palazzo Filangeri. “Tutto cambia perché niente cambi”, uno slogan per la nostra epoca, un mantra negativo per uomini e donne che hanno poco in cui credono e spesso si attaccano al primo “santone” che capita. Descrizione dei tempi moderni, tempi di magra per le collettività sempre più vessate da situazioni paradossali.

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Di Clelia Incorvaia

Rosa Balistreri: un fiore siciliano in Toscana.

Si racconta di un fiore capace di sopravvivere all'arsura, di un fiore capace di rigenerarsi e fiorire al primo alito di vento. È la rosa del deserto. Non a caso, in gergo, si definisce "rosa del deserto" qualcosa di straordinario, di raro. Non è da tutti, infatti, imporsi nonostante le avversità; non è da tutti fiorire in un terreno generalmente arido. Rosa Balistreri l’ha fatto. Rosa non era una semplice cantante. Era molto di più. Era una stornellatrice in lotta con il mondo che ha fatto della disperazione il leitmotiv della sua produzione artistica. Era una cantastorie analfabeta, che nonostante non sapesse né leggere né scrivere, si è resa autrice di un capitolo culturale di altissimo pregio. È stata una donna, una mamma, una figlia, una siciliana profondamente ancorata a quella mentalità bigotta e codina che denunciava, invincibilmente legata a quel tessuto familiare e sociale violento che la costrinse a cercare il successo altrove, in Toscana, dove visse per dodici anni con il pittore Manfredi, dove incontrò artisti quali Mario De Micheli, Ignazio Buttitta, Dario Fo. Rosa, la ‘’picciriddra’’ che ha avuto il suo primo paio di scarpe a quindici anni, ne ha fatta di strada, nonostante tutto.

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Mercoledì 24 al Cinema Politeama di Pavia è stato proiettato il docu-film L'Inchiesta di Nella Condorelli, la serata è stata voluta dalla Fildis , sostenuta dal Comune di Pavia, in collaborazione con CinemaperPavia e Jaromil.

Il docu-film scava e fa luce sulla vicenda dei Fasci Siciliani, storia finita nel dimenticatoio forse perché si è conclusa con una cruenta repressione attuata dall’esercito governativo, forse perché è stata, nei fatti, una lotta di classe, forse perché l’enorme potere pacifico di pochi ha condizionato l’ azione del governo. La vicenda pesava nella coscienza di molti e perciò non poteva che essere ridotta a quattro righe nei libri scolastici.
La storia dei Fasci viene riprodotta, dalla documentarista catanese, in chiave artistica e teatrale, alternando alle immagini paesaggistiche della Sicilia i disegni di Nico Bonomolo e i monologhi di Francesco Foti ed Enrica Rosso.

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Sabato, 02 Maggio 2015 00:00

La Torre e i semi della rivolta

I semi della rivolta

La lunga storia della lotta alle mafie alle ingiustizie e alla disuguaglianza sociale, ha tantissimi attori. Uomini e donne pronti a dare la vita, in pieno spirito socratico, per difendere, ma soprattutto per far valere le proprie idee. Luce abbagliante che deve arrivare alle comunità troppo spesso depresse e represse da ritmi quotidiani e da concezione del sociale come qualcosa di avulso rispetto al contesto in cui si vive. Finiamo per isolarci, per buttarci giù senza una via maestra da seguire. I detentori del potere hanno un unico obiettivo dividere per rendere tutto il resto debole, facilmente attaccabile. Le comunità spesso si sono mosse in impeto d’orgoglio anche grazie alla sapienza e alla temerarietà degli “attori” di cui sopra.

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Lunedì, 06 Aprile 2015 00:00

Contro i MUOStri da guerra

Si sono dati ancora una volta appuntamento, pieni di rabbia ed entusiasmo, al presidio permanente NO MUOS in Contrada Ulmo, a Niscemi (CL), per una nuova grande manifestazione che, percorrendo i sentieri della Sughereta, è giunta come sempre davanti a quella base simbolo di devastazione e guerre, dall’arroganza e dalla prepotenza del governo degli Stati Uniti, supportato da quello italiano, che non hanno alcuna intenzione di continuare a tollerare.

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