Territori e beni comuni

Territori e beni comuni

Notizie dai territori o legate comunque alle lotte per i beni comuni e a difesa dell'ambiente.

Immagine liberamente tratta da pixabay.com

Pochi giorni fa, ci sono stati importanti appuntamenti all’interno delle mura del Polo Carmignani dell’Università di Pisa. Il 17 dicembre ADI, ANDU, Conpass, Flc Cgil, Filcams Cgil, e l’organizzazione studentesca “Sinistra per…” convocano un’assemblea per confrontarsi sulle scelte e sulle linee politiche che, anche quest’anno, l’Ateneo pisano ha dovuto intraprendere per l’approvazione del bilancio dell’Università.

Il giorno successivo, non a caso, si sarebbe riunita la comunità accademica tutta per condividere e partecipare alle scelte finanziarie ed economiche formalizzate nel bilancio, attraverso l’esposizione dei dati. Certo, tutte le strutture sottolineano che questi sono stati gli unici due incontri che sono stati svolti, a livello più o meno pubblico, per portare avanti un confronto democratico sul tema, prima della sua approvazione definitiva. Che cosa si è visto la mattina del 18 dicembre? Numeri, certo. Ma soprattutto scelte di natura politica. Quello che si scopre è sicuramente, una conservazione dei fondi destinati ai servizi degli studenti, tentativi di riqualificazione del patrimonio immobiliare dell’Ateneo, razionalizzazione delle risorse per tentare di fronteggiare gli ulteriori tagli che, sistematicamente, si abbattono sull’università pubblica.

Sabato, 22 Dicembre 2012 00:00

La fine del mondo (o quasi) per Ataf

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Nel pomeriggio del 20 hanno manifestato sotto palazzo vecchio i Cobas ATAF regalando al sindaco di Firenze, Matteo Renzi, un libro di barzellette, poiché in seguito alla dichiarazione informale dell’esubero dei lavoratori Renzi aveva risposto: “barzellette”.

Ed eccole le barzellette: 

l’azienda Ataf Gestioni che si occupa del trasporto pubblico fiorentino ha annunciato in data 20/12 un piano industriale che prevede 194 esuberi su di un personale di 1181 dipendenti e con l’aumento del costo del biglietto singolo da 1,20€ a 1,50€ e un aumento del 10% del prezzo degli abbonamenti. Di questi 194, 59 sono autisti e 135 sono personale che lavora a terra.

Il fatto però che aggrava la condizione dei lavoratori è la mancanza di ammortizzatori sociali. L’azienda si giustifica dicendo che la perdita annua è di circa otto milioni e mezzo e che, con il piano appena annunciato, sarebbe previsto un risparmio annuo di circa sette milioni di euro. Insomma la politica dell’azienda è chiara: trasformare quello che dovrebbe essere un servizio al cittadino, in uno strumento finalizzato al profitto che oltre ad aumentare i prezzi diminuisce l’offerta a quei cittadini che non abitano vicino al centro e che perciò devono ricorrere a mezzi privati.



La domanda che ora sorge spontanea è: come mai non sono previsti ammortizzatori sociali? I fondi che servono come sostegno ai lavoratori esuberati dovrebbero essere contrattati dall’azienda nel caso sia previsto nel piano industriale il reintegro dei lavoratori dopo un certo periodo di tempo, ma il problema è che nel piano industriale questa ipotesi non sembra essere considerata, ed è solamente previsto il possibile trasferimento di alcuni degli autisti esuberati in Germania e in Italia.

L’azienda può permettersi questa condotta autoritaria che esclude lavoratori e sindacati, poiché sin dal bando di gara per la privatizzazione dell’azienda, che adesso è sotto BusItalia, era assente la clausola sociale la quale avrebbe abbassato il prezzo di vendita dell’azienda pubblica. 

La RSU aveva già previsto e annunciato che sarebbero state queste le conseguenze della privatizzazione dell’azienda e ora si attendono risposte dalle istituzioni, comune e regione, per cercare di alleviare il disastro imminente.

Il rottamatore è andato rivendicando la vendita del servizio del trasporto, un po' accusando la Regione, un po' descrivendo il trasporto pubblico come un peso per le casse comunali . Ataf è così finita nelle mani di Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie, rinviato a giudizio in questi giorni per la strage di Viareggio. Ottimo risultato.

“Questo inceneritore non s'ha da fare”. E' questa la notizia, pienamente confermata, che ha raggiunto Castelfranco da Firenze, sede del Tar al quale erano giunti gli appelli di Comune, Comitato Antinquinamento e Rifondazione Comunista.

Giovedì, 20 Dicembre 2012 11:52

Esperienze da cittadino ecoattivo

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Immagine tratta da www.3200stories.com

In questo periodo così strano per tutta la nostra società fatto di proclami ed imbonitori, di facce nuove travestite da facce vecchie, di facce vecchie che non riescono proprio a sembrare nuove, il concetto che mi torna in mente più spesso è quello di cittadinanza attiva.

Mercoledì, 19 Dicembre 2012 15:59

La salute costa troppo in Toscana?

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Il Coordinamento nazionale per la difesa della sanità pubblica è nato a Firenze il 5 settembre del 2012, quindi molti mesi prima delle dichiarazioni di Monti sulla necessità di rivedere (tagliare) uno dei migliori (finora) sistemi pubblici europei di cura, assistenza e prevenzione.

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