Notizie dai territori o legate comunque alle lotte per i beni comuni e a difesa dell'ambiente.
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Per una volta non voglio fare una denuncia o sottolineare il continuo scarso interesse dai mass media nelle tematiche di genere e dei diritti, intensi in senso lato. Ma voglio raccontarvi la mia esperienza che può servire ad altri amministratori locali. Io mi ritrovo ad essere assessore in un momento difficile a livello economico: blocco assunzioni, patto di stabilità e spending review sono i temi cardine di questa mia esperienza.
Siamo creativi o politici? Beh, oggi a mio avviso entrambi. Ma a volte nelle scelte che fai prevale la parte politica e dunque ci sono delle scelte che gli amministratori o le amministratrici devono fare per mandare segnali e per far capire quali sono le priorità che uno intende portare avanti.
Questa riflessione mi è sorta oggi quando ho consegnato il primo “pacco mamma”. Cos’è il pacco mamma? Sono una serie di prodotti che il comune regala, attraverso la farmacia comunale, a tutte le neomamme. A creme e salviettine si unisce un regalo “civico”: la Costituzione Italiana. Il semplice pensiero ha un valore commerciale di 50 euro, ma è comunque un’attenzione che l’amministrazione verso i futuri genitori.
L’iniziativa prende spunto da un progetto europeo sulle buone pratiche a favore della conciliazione tra vita individuale, famigliare e lavorativa. Quindi si, qualcosa si può fare, senza nasconderci dietro a delle scuse, vere non lo metto in discussione, ma comunque scuse perché è l’ora di fare delle scelte politiche intelligenti.
La nostra è stata quella di capire la necessità di un sostegno alla genitorialità (n.b. genitorialità e non famiglia) e sul senso universale di maternità, che deve essere “a carico” della società, e non della singola donna.
La sala che il Circolo ARCI "La Costituzione" ha messo a disposizione per l’iniziativa è piena: i posti a sedere sono esauriti già prima dell’inizio. E il nome della struttura che ha ospitato le tante persone accorse, soprattutto da Sesto Fiorentino, è di certo suggestivo: la nostra, di Costituzione, afferma come prima cosa che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. E proprio di lavoro si è parlato giovedì sera all’iniziativa organizzata da Rifondazione Comunista. Nello specifico, il Consigliere Provinciale PRC Andrea Calò ha coordinato un interessante confronto con Giovanni Nencini, RSU Cobas della Ginori, e Marco Ronchi, procuratore legale dei Cobas. L’argomento, nello specifico, è il più caldo di quelli affrontati a Sesto Fiorentino (e in tutta la Provincia) in questi giorni: l’apparentemente inspiegabile fallimento della Richard Ginori.
Il cotto nasce dall’incontro di quattro elementi: la terra, l’acqua, l’aria e il fuoco. Una magia straordinaria che racconta mani antiche capaci di dar vita alla terra. Impruneta è la città del cotto. Il cotto non è solo tradizione artistica - memoria e cultura, identità di un a terra, ma lavoro e benessere, prestigio per il Chianti nel mondo.
Anni e anni di attività rivolta al settore industriale, con la produzione di piastrelle e laterizi per abitazioni e all’artigianato con manufatti in terracotta artistici realizzati secondo tecniche a mano nel segno della tradizione come orci, usati per conservare l’olio - e tantissimo vasellame, oggetti da arredo, il tutto nato dall’argilla preziosa che si coltiva dalla terra di queste colline. Numerose iniziative culturali hanno puntato nel tempo a valorizzare e far conoscere questo patrimonio di esperienza tramandata da secoli.
Monica Sgherri (Capogruppo Consiglio Regionale) e Daniela Vangieri (Segreteria regionale Rifondazione Comunista)
La sanità italiana, per la sua scelta di privilegiare e investire su un sistema universale e solidaristico, ha rappresentato sicuramente un buon sistema, anche se con situazioni diversificate tra le varie realtà regionali.
I drastici tagli degli ultimi anni sono un vero e proprio attacco al sistema pubblico, alla sfera dei diritti, alla sanità come diritto universale ed esigibile. La Toscana non poteva essere esente da quest’attacco che compromette seriamente accesso, qualità ed equità. Attacco avvenuto in modo palesemente ideologico, pur sapendo che i sistemi solidali e universali costano meno degli altri e danno di più degli altri in termini di salute e benessere e soprattutto che la spesa sanitaria procapite in Italia è tra le più basse dei paesi occidentali.
"Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande
che per mare e per terra batti l’ali,
e per lo ‘nferno tuo nome si spande!"
Dante Alighieri
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E’ la strada della contestazione politica quella scelta dai lavoratori del Maggio Musicale Fiorentino. Perché politica è la questione oggetto della loro contestazione. Lo scorso 31 dicembre il Sindaco di Firenze Matteo Renzi, nelle sue vesti di Presidente della Fondazione del Maggio Musicale, ha firmato, con il beneplacito delle istituzioni (la sua firma è affiancata da quella del presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci), la lettera di licenziamento per dieci lavoratori del Teatro.
Quello che doveva essere un inizio d’anno tranquillo si è trasformato in un incubo per i 314 lavoratori della storica azienda fiorentina Richard Ginori. Dallo scorso agosto in cassa integrazione con lo stop alla produzione, erano pronti comunque per ripartire il 7 gennaio. Infatti dopo gli eventi dello scorso anno, in cui si la Ginori si era trovata in una situazione a rischio di fallimento (c'è stata anche l'occupazione della fabbrica in segno di protesta a fine luglio), per fortuna nei mesi di novembre e dicembre si era raggiunto un concordato preventivo con le aziende Lenox e Apulum per rilevare l’azienda e farla ripartire appunto a gennaio.
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