Martedì, 25 Giugno 2013 15:23

Il Mugello in difesa della 194

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Si torna di nuovo a parlare della 194. Il 19 giugno 2013 la direzione della Asl 10 di Firenze ha previsto la chiusura del servizio di Ivg nel presidio ospedaliero di Borgo San Lorenzo, presidio di riferimento della zona sociosanitaria del Mugello. Questo verrà trasferito presso lo IOT di Firenze, creando ovviamente notevoli disagi a tutte le donne che decidono di ricorrere a questo tipo di intervento. Fin dal primo momento alcuni partiti politici e la società civile hanno creato un coordinamento a difesa della 194, che sta lavorando sul territorio per evitare un’ulteriore sconfitta della Legge 194 e per garantire il diritto all’autodeterminazione delle donne. Ho intervistato alcuni esponenti del coordinamento per verificare con loro la situazione e capire cosa è stato fatto a livello politico.

 

La notizia della chiusura del servizio di Ivg nel presidio di Borgo San Lorenzo è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Da chi è stata presa questa decisione, e quali sono le motivazioni che hanno portato a questa?
Dal direttore Generale dell' ASF10 Morello, in un'ottica di centralizzazione dei servizi sanitari e con lo spirito che contraddistingue le strutture pubbliche negli ultimi tempi, ovvero con criterio aziendalistico puntando l'accentramento come punto di forza per un servizio più efficiente e migliore.

A livello politico molti partiti con i propri esponenti si sono espressi con parere negativo. Cosa ne pensa l'amministrazione comunale e la Provincia, ente preposto territorialmente a garantire il diritto alla salute?
L'amministrazione comunale di Scarperia si è espressa per mantenere in toto il servizio, interventi ed ambulatorio connesso, e così per quanto sono a conoscenza, anche Barberino di Mugello e Borgo San Lorenzo e il consiglio provinciale di Firenze

Ovviamente la notizia ha dei riflessi anche nella società civile e non solo nella politica, come sta reagendo la cittadinanza?
Sono tutti scontenti, per non dire peggio, del probabile taglio di questo servizio, oltretutto sono delusi di come vengono diminuiti i servizi, nella più completa mancanza di comunicazione e condivisione con i cittadini e con le amministrazioni

Cosa sta facendo la politica? E chi sono le associazioni o partiti che hanno deciso di collaborare nelle varie iniziative?
I circoli PRC del Mugello sono stati i promotori delle prime proteste e hanno messo in risalto il problema lanciando un comunicato stampa ancora prima delle comunicazioni degli amministratori locali ed organizzato un presidio pubblico molto partecipato, Inoltre ci siamo fatti promotori di mozioni sia in consiglio regionale e provinciale e nei vari comuni per sostenere istituzionalmente le nostre rivendicazioni. Dopo la buona riuscita del presidio che ha visto la partecipazioni di associazioni e altre forze politiche abbiamo deciso di dare trasversalità alla lotta dando vita ad coordinamento, permettendo una più ampi partecipazione.

Una delle azioni è stata la promozione di una raccolta firme? Come sta andando?
La raccolta firme procede spedita come le adesioni, essendo quasi a 400 firme e oltre 30 adesioni di associazioni.

Ovviamente la raccolta firme non è l’unica azione. Quali sono i prossimi passi per difendere i diritti delle donne?
Questo è un momento storico in cui molti diritti delle donne vengono violati; guardiamo il diritto al lavoro (le donne hanno un più alto tasso di disoccupazione rispetto agli uomini), il diritto a ricoprire posizioni apicali in lavoro e politica (molto meno rispetto alle posizioni ricoperte dagli uomini), il diritto alla libertà, spesso le donne sono infatti vittime di abusi, violenze, e con l'impedimento all'accesso per il diritto ad una procreazione cosciente e responsabile si cerca di ledere anche il diritto alla salute, favorendo in questo modo l'incremento al ricorso degli aborti clandestini. L'importante è non arrendersi alla cultura maschilista che si sta radicando nel nostro Paese, combattendo in tutti i campi in cui i diritti delle donne rischiano di essere violati. Per questo motivo il 25 giugno ci sarà un altro presidio in occasione del consiglio regionale toscano alle ore 16:00 come un altro ci sarà all'ospedale d Borgo San Lorenzo in occasione dell'incontro dei sindaci con il direttore generale dell ASF10

Infatti proprio oggi (ieri, ndr) in consiglio regionale verrà discusso questa situazione. E sono giorni caldi per la 194. Infatti anche la Camera dei Deputati ha discusso di Interruzione volontaria di gravidanza. A partire da una mozione presentata dal gruppo di Sinistra ecologia e libertà.a garanzia del rispetto e della piena applicazione della legge n. 194 del 1978 su tutto il territorio nazionale a partire dalla questione dell'obiezione di coscienza.  I dati dell'ultima relazione sullo stato di attuazione della legge impongono una seria riflessione In questo senso la mozione impegna il Governo “ad assumere tutte le iniziative finalizzate all'assunzione di personale non obiettore”. Questa mozione ha creato forte dibattito all’interno dell’aula e dentro al PD, tra le due aree: quella cattolica e quella più progressista. Chiamato ad intervenire anche il governo che, a sorpresa, ha dato parere favorevole alla mozione riconoscendo che in effetti c’è un problema con l’obiezione di coscienza e per questo, ha riferito  la ministra Lorenzin, quanto prima sarà attivato “un tavolo tecnico di monitoraggio degli assessori regionali” in modo da poter presentare a Luglio, nel corso della consueta relazione annuale sulla legge 194 lo stato di attuazione della legge".
  
Le sei risoluzioni presentata impegnano fortemente il governo sulla 194. Diversi i problemi che i gruppi parlamentari sottolineano al governo e su cui chiedono un impegno dell’esecutivo affinché, è il fil rouge che unisce i documenti, sia data piena applicazione alla 194 che quest’anno compie 35 anni. Ovviamente quando parliamo di 194, non ci soffermiamo solo sull’interruzione volontaria di gravidanza, ma anche di consultori e assistenza alla famiglia, sempre più assenti e insignificanti nella nostra società.

Ultima modifica il Martedì, 25 Giugno 2013 15:32
Erica Rampini

Sono nata ad Arezzo il 26 giugno 1987, dopo un diploma in lingue ho lasciato il mondo poliglotta per iscrivermi alla Facoltà di Scienze per i Beni Culturali, laureandomi nel lontano 2009 con una tesi su donne e Resistenza. Sono stata presidente dell'Udi aretina e attualmente sono membro nella Commissione Pari Opportunità della Provincia di Arezzo. Da qui si possono evincere le mie passioni: politica e diritti. Attualmente sono assessora nel Comune di Monte San Savino, ridente paesino in provincia di Arezzo

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