"E ci spezziamo ancora le ossa per amore
un amore disperato per tutta questa farsa
insieme nel paese che sembra una scarpa"
Cit.
Il 31 dicembre del 1983 a tenere il discorso di fine anno agli italiani fu il Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Tra le sue parole trovò spazio la denuncia di uno dei più feroci massacri compiuti negli ultimi anni in Medio Oriente:
“Io sono stato nel Libano. Ho visto i cimiteri di Sabra e Chatila. È una cosa che angoscia vedere questo cimitero dove sono sepolte le vittime di quell’orrendo massacro. Il responsabile dell’orrendo massacro è ancora al governo in Israele. E quasi va baldanzoso di questo massacro compiuto. È un responsabile cui dovrebbe essere dato il bando dalla società”
Non sono poche le figure dimenticate dalla sinistra, nonostante l'esemplarità della loro vita. Una di queste è senza dubbio quella di Eugenio Curiel: antifascista, comunista, giornalista, fisico nucleare di famiglia ebrea. Figura carismatica ed affascinante che è stata raccontata nell'ultimo lavoro di Gianni Fresu, Eugenio Curiel – Il lungo viaggio contro il fascismo (Odradek, 2013).
Il libro è stato presentato a Firenze mercoledì 11 dicembre, alla presenza dell'autore e dello storico Alexander Höbel. Durante la serata è stata ripercorsa la la vita straordinariamente appassionante di Curiel: l'infanzia trascorsa immerso negli stimoli culturali che una famiglia di intellettuali poteva fornire, l'università e la connessa attività all'interno dei GUF, la maturazione dell'inevitabilità della lotta armata contro il fascismo.
“Una conferenza teatrale per non esperti”. Con queste parole Alberto Pagliarino tranquillizza il suo pubblico: per seguire e capire Pop Economix non bisogna essere esperti di economia e finanza. Anzi, l'obiettivo è proprio quello di rendere accessibile questo mondo fatto di specialisti anche a chi, come lui, è una pecora nera che ha frequentato il DAMS circondato da una famiglia di ragionieri e bancari.
Giovedì sera la Sala Di Vittorio della Camera del Lavoro di Firenze era piena di gente. Che sia stata la curiosità di vedere uno spettacolo teatrale organizzato in CGIL, la fama che circonda il progetto oppure l'attrattiva delle lasagne offerte? Nessuno può dirlo. Ma di sicuro dopo 55 minuti volati, tutti siamo usciti sapendone qualcosa in più e con una pulce nell'orecchio.
Cultura nella Costituzione: senza dubbio non poteva essere scelto titolo più calzante per l'iniziativa organizzata dall'associazione Io sono il Maggio ed il Comitato in Difesa della Costituzione fiorentino.
La cornice è di quelle che ti fanno capire che stai prendendo parte a qualcosa di importante: la Provincia di Firenze ha messo a disposizione la Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi. Ma nonostante l'istituzionalità dell'avvenimento che concordava con quella del luogo, non si può essere più d'accordo con le parole con le quali Salvatore Settis, Professore Emerito della Scuola Normale di Pisa, nonché una delle voci più autorevoli ed indipendenti alzatesi contro la distruzione sistematica della cultura in questo Paese, ha iniziato il suo intervento: “È singolare doversi ritrovare a difendere la cultura in una sala come questa, in questo edificio e soprattutto in questa città”.
Sabato pomeriggio piazza Savonarola a Firenze poteva essere più piena, diciamocelo. E' oramai qualche anno che questa città, tolte un paio di eccezioni, non riesce a vedere le belle manifestazioni di una volta, che facciano parlare di migliaia. Ma questo è un problema trasversale, che coinvolge tutti, dai sindacati confederali in sciopero generale ai cortei delle realtà auto organizzate.
Lunedì 11 novembre 2013, in Borgo de' Greci a Firenze si è discusso di fondazioni lirico-sinfoniche. La Camera del Lavoro di Firenze ha ospitato un'importante iniziativa (Le Fondazioni Lirico-Sinfoniche in tempo di crisi ed i recenti provvedimenti normativi), durante la quale, partendo dalla drammatica situazione del Maggio Musicale Fiorentino, si è discusso del destino delle fondazioni.
È forse una storia che è cominciata da lontano. Che il tutto vada fatto risalire alle monetine tirate a Craxi durante Tangentopoli? Che sia per il ruolo di spicco, in senso buono o cattivo, che i magistrati hanno sempre avuto in questo Paese? Oppure per il fatto che siamo un “popolo di furbacchioni”, sempre pronti a fregare il prossimo? Non ho la risposta. Ma credo che alcuni eventi abbiano influenzato pesantemente ciò che siamo oggi.
Oggi quando saliamo sul bus ci lamentiamo delle condizioni da acciughe sott'olio in cui siamo costretti a viaggiare, del prezzo del biglietto (caro assai, se parliamo di Ataf) e dei ritardi che dovremo giustificare avendo scelto i mezzi pubblici.
Quasi impensabile pensare che quasi sessant'anni fa un bus come un altro, a Montgomery, in quello stato dell'America centro-orientale che è l'Alabama, sarebbe stato il teatro dell'inizio di un'enorme rivoluzione civile.
In vista dell'iniziativa "C'era una volta il Medio Oriente", organizzata per il 28 ottobre (qui la locandina). Intervista a Niccolò De Scalzi: interessato alla politica estera americana, agli equilibri mediorientali e al rapporto tra guerra e nuove tecnologie, è presidente dell'associazione Meridiani - Relazioni Internazionali e junior member del Centro di Studi Strategici e Internazionali dell'Università di Firenze. Per l'intervista a Limes clicca qui.
1) Prima l'Egitto e poi la Siria hanno riacceso i riflettori sull'altra sponda del Mediterraneo, rimettendo al centro delle cronache anche televisive gli stati nazionali. Con riferimento agli sviluppi siriani, quali differenze segnano la distanza tra il nuovo millennio e il secolo scorso? In particolare sembra incrinarsi o rafforzarsi il mito del "superamento degli stati nazionali"?
Trarre lezioni generali da casi particolari è un esercizio molto rischioso nel campo delle relazioni internazionali. Quando parliamo di fattori che possono
Sono passate due settimane dalla notte del 30 settembre, quando è giunta in Italia la notizia che il Congresso degli Stati Uniti ha dichiarato lo shutdown: le saracinesche sono calate sulle attività dello stato federale. L'opinione pubblica italiana non è parsa curarsi della cosa più di tanto: d'altra parte, erano i giorni della commovente intesa spirituale-intellettiva tra Papa Bergoglio ed il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari.
Il Becco è una testata registrata come quotidiano online, iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Firenze in data 21/05/2013 (numero di registro 5921).