Venerdì, 14 Marzo 2014 00:00

Misère de la Philosophie: il cantautorato rock psichedelico piombinese - #FD5

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Ascolti i Misère de la Philosophie e sembra di ritrovarsi in un vortice di sonorità diverse, perfettamente uniformi nel loro insieme. La band piombinese, nata nel 2010, ha qualcosa che colpisce al volo l’ascoltatore: la capacità di legare l’italiano a suoni zeppi di psichedelia e a riff rock che non annoiano, anzi. Già, perché l’italiano è una lingua con una musicalità infinita: basta farla funzionare e non ucciderla trasformandola in una banalità. “L’italiano per noi rappresenta una prova alla quale abbiamo dedicato tutto il nostro lavoro” ci dicono i MDLP. E non voglio mettere un freno alle mie valutazioni positive confessando che il cantautorato del quale sono bagnati i brani di “Ka-Meh”, il loro primo album, non rappresenta per nulla una banalità, bensì un ottimo lavoro, elaborato con attenzione e cura, teso a non annoiare e a non semplificare dei testi dai significati particolari e precisi.

 

L’album

Registrato presso il Salaria Mix Room e il Firstline Studio tra marzo e ottobre 2013, “Ka-Meh” intreccia Karl Marx e un rock psichedelico, dalle sonorità scure. Il nome dell’album proviene da “Me-Ti - Libro delle svolte”, di Bertolt Brecht. In quest’opera il drammaturgo tedesco riscrisse alla “maniera cinese” molti nomi della storia politica e filosofica del marxismo: Ka-Meh è, in poche parole, la traduzione di Karl Marx. Il lavoro, uscito da pochissimo, ha fino ad adesso ottenuto delle ottime critiche, che ne hanno fatto uno di quei dischi da scoprire e da far conoscere. Un album che, così come intreccia tante sonorità diverse, abbraccia la letteratura e la filosofia stessa (non a caso il nome della band è un’opera minore di Karl Marx, pubblicata nel 1847).

Il disco, composto da 10 tracce, è aperto da “Bobok”, il secondo singolo fatto uscire dai MDLP con un video elaborato utilizzando estrapoli di film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn (clicca qui per vederlo). Subito dopo c’è “Interferenze”, il cui filmato è stato girato presso l’Ex-Colorificio (clicca qui).

Quando poi arriviamo al quarto brano, “Maelzel” (inventore del metronomo), una riflessione sul tempo è obbligatoria: “Nei testi ci richiamiamo alla multistraticità del tempo e alla capacità del rivoluzionario di tirare il freno di emergenza alla locomotiva del progresso”. Il tempo, che scorre e che ci fa dimenticare di come realmente erano fatti i personaggi rivoluzionari. È quello che in “Prendi i soldi” i MSDLP hanno cercato di far comprendere, analizzando un poco la figura di Gesù Cristo: un “rivoluzionario” che andava delle piazze dei mercati per ribaltare proprio questi ultimi.

Ombre corte”, ultimo brano dell’album, chiude infine il tutto con dei suoni più morbidi e ariosi: un pezzo finale più pacifico, “teso ha rappresentare l’individuo che ha capito tutto e si trova davanti a poter sfatare il mito del tempo, a romperlo e infine a cambiare la storia”.

Il rapporto con la Siae

Anche i MDLP concordano sull’inadeguatezza e l’inefficienza della Siae, descrivendo questo organismo come “un’associazione a delinquere”: “noi siamo Creative Commons e non abbiamo problemi per quando suoniamo dal live. Parteciperemo molto volentieri al progetto lanciato da Radio ROARR, “vol.0”, una compilation free SIAE le cui iscrizioni si concludono il 31 marzo.”

Per saperne di più clicca qui e seguili su Facebook.

I prossimi live 

15 marzo - Radio2 “Wake up revolution”.

11 aprile - Ex cinema Aurora (Livorno).

19 aprile - Galà Cafè (Teramo).

PER ASCOLTARE L’INTERVISTA SU “Dawntown” AI Misère de la Philosophie clicca qui

 

PROSSIMA PUNTATA (http://www.inventati.org/radioroarr/playeroarr.html) martedì 18, h.22: Philos

Ultima modifica il Giovedì, 13 Marzo 2014 22:17
Il Becco Pisa

La Redazione pisana del Becco

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