3) I Rolling Stones hanno imparato da voi a suonare?
No, direi che non ne avevano bisogno.
4) In pieno periodo beat far uscire un 33 giri come “Senza orario senza bandiera” cos’ha significato?
Per noi tantissimo, anche perché l’autore di “Senza orario senza bandiera” è Fabrizio de André: le parole le ha scritte lui. Io andavo al mare con Fabrizio de André, lui aveva 10 anni più di me e io lo perseguitavo con una chitarra a pile. Gli facevo sentire tutti i miei pezzi e lui li ascoltava con grande interesse: ma mai avrei immaginato che qualche anno più tardi lui avrebbe scritto le parole del mio primo disco fatto con i New Trolls.
5) I New Trolls sono uno dei gruppi più popolari in Italia ma ascoltando alcuni brani di respiro a livello internazionale come “La prima goccia bagna il viso” o “Le roi soleil” noi funs a volte ci domandiamo cosa sarebbero potuti essere quei brani se scritti in inglese: voi ve lo siete mai chiesto?
Si, ce lo siamo chiesto. Non ce l’abbiamo mai fatta ma perché avevamo dei caratteracci: c’era sempre un po’ di amarezza tra di noi.
6) Parliamo di Genova: fra la scuola cantautoriale e i gruppi prog è uno dei fulcri della musica italiana. Quale potrebbe essere il motivo?
Secondo me in parte il porto: oggi il grande porto è internet, per cui non hai bisogno di aspettare, come succedeva una volta, che arrivassero le nuove canzoni dall’America. Al tempo ci portavano i dischi in anteprima che uscivano in Italia almeno due o tre anni dopo. Per cui il porto ha creato molta vivacità musicale.
7) De André, Reverberi e Bacalov: a chi dovete di più?
A tutti e tre, in modo diverso. Reverberi è stato il nostro primo produttore e arrangiatore e ha avuto un grande pregio: di non intervenire troppo sulle cose che facevamo. Noi certe cose le facevamo molto a istinto e lui non interveniva: lasciava anche qualche piccolo errore pur di mantenere la grinta e la naturalezza di quello che stavamo facendo.
8) Ha mai conosciuto una persona più rock di Nico di Palo?
Nico, che come sapete ha avuto un gravissimo incidente che non gli permette più di suonare la chitarra, adesso è più rock di prima.
9) Qual è il disco di cui è più orgoglioso?
Il prossimo.
10) Per concludere: progetti futuri?
Andiamo in Corea fra un mese esatto a fare tre concerti grossi con l’orchestra coreana a Seoul e in altre due città. Speriamo che non succeda niente tra Corea del Sud e del Nord, nel frattempo.
PER ASCOLTARE L’INTERVISTA SU “Dawntown” a Vittorio de Scalzi qui
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