Le varie forme de "sapere", che cerchiamo di organizzare tra divulgazione scientifica (cliccando qui), scienze umanistiche (cliccando qui) e scienze sociali (cliccando qui), sfruttando le pur discutibili suddivisioni del nostro sistema accademico.
Immagine liberamente tratta da pixnio.com
Il naufragio dell'ordine liberale (e del liberalismo)
Si fa un gran parlare della crisi dell’ordine liberale, come di un ordine al quale tutti, comunisti compresi, dovrebbero esser grati.
Bene, l’ultimo saggio di Vittorio Emanuele Parsi Titanic. Il naufragio dell’ordine liberale prende di punta l’argomento, analizzando il cambiamento intercorso tra il passaggio dal vecchio “ordine liberale internazionale” al nuovo “ordine neoliberale globale”.
La verità, il dialogo e il confronto... su un treno
Siete appena saliti su un treno, di quelli ad alta velocità probabilmente.
Viaggio nel Tempo – parte seconda
Dopo la prima passeggiata nei meandri del tempo, oggi parliamo di un altro aspetto: la direzionalità degli eventi temporali.
Viaggio nel Tempo – parte prima
Il tempo rappresenta per tutti una costante, ma la realtà è molto più complessa e intrigante. Ogni mattina ci svegliamo sapendo che i nostri spostamenti, le nostre decisioni, le nostre carriere, vite, relazioni e amicizie avranno un’unica costante immutabile: il tempo.
Simone Weil, pensiero a dismisura: una presentazione (parte 2)
Forse proprio perché sconfinato, proprio perché così teso verso l’infinito, questo pensiero allo stesso modo in cui non riusciva in qualche modo a toccare il limite o a confrontarsi veramente con esso, non voleva e non poteva trovare e raggiungere qualcosa di definitivo. Per questo la sua ritrosia a lasciarsi abbandonare fino in fondo. Oltretutto avvertiva come totalmente superfluo e piuttosto insignificante il proprio abbandono a Dio: «C’è realmente gioia perfetta ed infinita in Dio. La mia partecipazione non può aggiungervi nulla, la mia non-partecipazione nulla toglie alla realtà di questa gioia infinita e perfetta. Se è così, che importanza può avere che io vi debba aver parte o no? Nessuna»[1].
Simone Weil, pensiero a dismisura: una presentazione (parte 1)
Mercoledì 30 maggio presso l’Istituto Francese di Firenze, Cristina Giachi, docente di istituzioni di diritto romano e storia del pensiero giuridico antico all’Università degli Studi di Firenze e dal 2014 Vicesindaca del comune della stessa città con delega all’educazione, università e ricerca, ha presentato il libro, edito da Clichy, di cui è curatrice: Simone Weil, pensiero a dismisura.
Sono proprio un pensiero e una personalità smisurati quelli che emergono dalle pagine del libro, una raccolta di passi scelti con grande cura e attenzione tratti dalle opere della filosofa novecentesca, preceduta da un’intensa e appassionata introduzione, in cui i percorsi di vita e di pensiero della curatrice si intrecciano e si annodano alla ricerca, al pensiero, alla passione e alla smisurata personalità di una delle più grandi e proficue menti del secolo breve. Altre volte invece questi fii che tessono esperienza di vita e ingegno creativo e speculativo si scontrano e si urtano, in una impossibile lotta, in una sfida fuori dal tempo e dallo spazio tra due intimità, due destini lontani e al contempo vicinissimi. Giachi legge e vive Simone Weil in maniera viscerale, trovando punti di forte contatto, se non di quasi immedesimazione e al contempo punti di scontro, di conflitto. Tanto che nell’introduzione la professoressa di diritto romano parlando del suo incontro con la filosofa francese parla proprio di “folgorazione e tormento”: «fu un incontro intellettuale come non ne accadono molti: una folgorazione e allo stesso tempo l’inizio di un tormento. È la storia delle passioni grandi: folgorazione e tormento, ispirazione e capacità di scoprire la nuda verità dei pensieri, smascheramento, disvelamento degli alibi»[1].
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