Saperi

Saperi

Le varie forme de "sapere", che cerchiamo di organizzare tra divulgazione scientifica (cliccando qui), scienze umanistiche (cliccando qui) e scienze sociali (cliccando qui), sfruttando le pur discutibili suddivisioni del nostro sistema accademico.

Immagine liberamente tratta da pixnio.com

Venerdì, 05 Gennaio 2018 00:00

Perché temiamo la chimica

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Perché temiamo la chimica

In molti casi la nostra mente tende ad associare la parola chimica ad aspetti negativi, mentre, ad esempio, la biologia a qualcosa di positivo. Senza molto senso in realtà.
Quest’estate, mentre giravo per Firenze una sera, mi sono fermato in una famosa catena di gelaterie e ho notato sulla parete dietro al bancone la scritta “XXX non utilizza coloranti, aromi, conservanti e additivi chimici. Non lo abbiamo mai fatto e non lo faremo mai.” Bene, mi sono detto, come sarà possibile questo rifiuto della chimica per questi gelatai? Evidentemente non è possibile, dato che quella stessa marca di gelati è stata successivamente ritenuta colpevole di pubblicità ingannevole. Il vero punto, però, rimaneva un altro: perché non riusciamo a entrare dentro alla questione della chimica e ci accontentiamo invece di ritenere qualsiasi cosa contenga la definizione “chimica” qualcosa di negativo? Perché il gelato “chimico” è sinonimo di cattivo?

Sabato, 23 Dicembre 2017 00:00

Il 2017 della Scienza

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Il 2017 della Scienza
Onde gravitazionali, intelligenza artificiale, terapie geniche e la nuova corsa allo spazio; questa è stata la scienza in questo anno ormai arrivato al capolinea

Visto che anche il 2017 sta approcciando la sua conclusione, anche questa rubrica scientifica non può evitare di fare il più classico dei resoconti sugli avvenimenti dell’anno! Anche se sicuramente (e giustamente) quest’anno verrà ricordato principalmente per l’osservazione delle onde gravitazionali generate dalla fusione di due stelle a neutroni, ciò non vuol dire che non sia successo nient’altro di interessante! In questo veloce riassunto di Nature si possono vedere i tanti articoli pubblicati nel 2017 divisi per trimestri e si può leggere una carrellata sulle principali tematiche di studio di quest’anno, ormai prossimo alla conclusione. Principalmente il 2017 verrà ricordato come un anno della fisica e dell’astronomia, come un anno di grande impatto dei cambiamenti climatici e come l’anno in cui la genomica e l’intelligenza artificiale hanno fatto enormi passi avanti. Oltre che come l’anno in cui la scienza ha dovuto combattere contro l’ignoranza e le false credenze.

Mercoledì, 20 Dicembre 2017 12:00

Una domenica al Museo della Scienza di Milano

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Vi piacerebbe sapere da dove vengono i vostri occhiali? Oppure quale processo ha condotto del metallo imprigionato in una roccia a diventare il motore della vostra auto? Oppure ancora scoprire come è fatto il filo che porta la corrente nel salotto di casa? Un buon modo per ottenere la risposta a questi ed a mille altri quesiti è visitare il Museo di Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano (museoscienza.org) facilmente raggiungibile con i mezzi anche per i meno esperti del capoluogo lombardo.

Giovedì, 14 Dicembre 2017 00:00

Retrotopia, ultimo saggio di Zygmunt Bauman

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Retrotopia: l'ultimo saggio di Zygmunt Bauman
Recensione dell'ultimo lavoro del sociologo polacco

Il ventesimo secolo che si è aperto con il movimento futurista si è chiuso con una epidemia di nostalgia. Di fronte a un futuro che spaventa e un presente gravido di miserie materiali e spirituali, il passato sembra essere per molti cittadini della società liquida globale un rifugio rassicurante. Nel suo ultimo saggio, uscito a settembre per Laterza e scritto poco prima di morire, Zygmunt Bauman prova a tracciare le coordinate di un diffuso sentimento di ritorno a “un passato perduto, rubato, abbandonato ma non ancora morto”. Gli anni della retrotopia prendono svariate forme ma riflettono la perdita di certezze e di punti di riferimento della tarda modernità.

Venerdì, 08 Dicembre 2017 00:00

Il nuovo Foucault al Gabinetto Vieusseux

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Il nuovo Foucault al Gabinetto Vieusseux

È sempre difficile provare a parlare di un pensatore tanto produttivo e complesso quanto Michel Foucault. Ancor di più tentare di racchiudere il suo pensiero o i suoi “pensieri”, dato che, considerando le numerose fasi della dottrina foucaultiana, i critici parlano di un primo, di un secondo e se vogliamo, persino di un terzo Foucault). Ci hanno provato Manlio Iofrida, professore di storia della filosofia al Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna e Diego Melegari, con il loro “Foucault”, libro edito da Carocci e la cui presentazione è stata organizzata lunedì 27 novembre presso il Gabinetto Vieusseux dal Gruppo Quinto Alto. Oltre agli autori del libro erano presenti Stefano Berni, cultore della materia in Filosofia del Diritto a Siena e che a lungo si è occupato della filosofia francese contemporanea e Stefano Righetti, altro esperto del pensiero foucaultiano e che fa parte del Coordinamento delle “Officine Filosofiche” e del Gruppo Quinto Alto, che hanno introdotto l’opera dei due filosofi e hanno posto alla loro attenzione questioni interessanti e stimolanti sollecitazioni. Nell’introdurre i relatori, Ubaldo Fadini, professore di Filosofia Morale presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze, afferma che il “Foucault” di Iofrida e Meregari non è la solita monografia sul pensiero di un autore né l’ennesima tesi di dottorato di un giovane studioso, ma è qualcosa di più. L’opera dei due autori infatti, si pone il problema della spendibilità e della possibile attualizzazione del pensiero foucaultiano, del significato che questo può avere oggi mettendo però anche in luce le criticità e le problematiche presenti nella ricerca dell’autore francese.

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