Domenica, 26 Gennaio 2014 00:00

Alba Dorata: la minaccia dei nazisti greci in Europa

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La crescita di consensi dell’estrema destra xenofoba e populista costituisce indubbiamente uno degli elementi fondamentali dell’Europa dei nostri giorni. La crisi economica e sociale che ha travolto il mondo occidentale e il processo di crescente impoverimento di larghi strati popolari e dei ceti medi ha investito anche le architetture istituzionali liberaldemocratiche. Sono numerosi i commentatori e gli analisti che evocano scenari “weimariani” di fronte ai successi elettorali delle formazioni più o meno dichiaratamente fasciste e al moltiplicarsi di pratiche, discorsi e atti che richiamano il passato più buio della storia continentale.

Di questo fenomeno Alba Dorata- partito dichiaratamente nazista che ha conosciuto nella Grecia piegata dalla recessione e dalle politiche di austerity un inaspettato quanto repentino successo- viene spesso e a ragione indicata come la punta avanzata di questo fenomeno. E non è un caso che, in Italia come in altri Paesi, i “camerati” greci vengano indicati dalle diverse formazioni di estrema destra come un modello ed un esempio da seguire.

In questo agile e documentato pamphlet, Alba Dorata - La Grecia nazista minaccia l'Europa (Fandango Libri, 2013; 15€), Dimitri Deliolanes ripercorre la storia di Alba Dorata, dai primi e incerti passi nel mondo dei “nostalgici dei colonnelli” e dei grotteschi eredi del collaborazionismo con l’occupazione nazifascista fino alla tanto agognata entrata in Parlamento, passando per la crescita esponenziale del numero di aggressioni a migranti e militanti di sinistra e un’elaborazione teorica sospesa tra preoccupanti quanto grotteschi riferimenti al nazionalsocialismo tedesco, rivendicazioni di sovranità nazionale in salsa antieuropeista e brutale propaganda dell’odio contro stranieri e rom.

Il giornalista greco (autore di altri saggi sulla situazione del suo Paese e collaboratore di diverse testate italiane) ripercorre biografia, miserie, fortune e zone d’ombra di una forza politica con uno sguardo capace di cogliere le specificità nazionali del fenomeno e i suoi rimandi su scala continentale, per porre alcuni interrogativi di fondo sul presente e sul futuro delle democrazie europee, strette tra politiche di rigore che fanno strame dei sistemi di welfare edificati nel secondo dopoguerra e il prendere corpo di inquietanti tentazioni autoritarie.

Ultima modifica il Sabato, 25 Gennaio 2014 19:24
Alyosha Matella

32 anni, residente a Omegna. Insegnante precario e collaboratore in qualità di traduttore e recensionista di Le Monde diplomatique/il manifesto. Capogruppo del Partito della Rifondazione Comunista nel Consiglio comunale di Omegna. Appassionato di storia del movimento operaio, jazz, blues e letteratura noir.

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