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Buenos Aires, Belfast, Glasgow, Liverpool trent'anni dopo non dimenticano e non possono dimenticare. Quei popoli hanno vissuto direttamente sulla propria pelle la ferocia reazionaria dei suoi governi e non hanno nessuna intenzione di tacere la propria rabbia. I figli dei minatori la scorsa notte a Brixton sono scesi in piazza e ancora una volta hanno trovato il duro nerbo del manganello come unico interlocutore.
Giovedì 4 Aprile la cittadinanza tutta ha risposto in massa all'allarme rosso lanciato dal Municipio dei Beni Comuni in difesa dell'ex Colorificio Liberato di Pisa, il cui sgombero sembra avvicinarsi sempre di più dopo l'uscita pubblica del proprietario dell'immobile, Carlo Junghans, presidente della multinazionale J-Colors, che reclama il suo diritto di proprietà sullo spazio a prescindere dalle "dissertazioni di carattere giuridico e costituzionale" che i più illustri giuristi d'Italia hanno posto a salvaguardia di un'esperienza così preziosa per la città.
Un numero superiore alle aspettative quello dei cittadini che ieri hanno presenziato alla seduta del consiglio comunale, nel quale veniva posto alla discussione una mozione per la riapertura dei servizi socio sanitari nel quartiere 3 di Firenze.
La Turchia sarà “fonte di ispirazione per molti regimi politici, perché abbiamo dimostrato che l'Islam e la democrazia possono coesistere”. Queste sono le parole con il quale Recep Tayyp Erdogan ha inaugurato, nel 2011, il suo secondo governo. Parole che riassumono efficacemente la volontà geopolitica del leader del Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP): provare a ridare allo stato turco un'importanza strategica, politica ed economica in Medio Oriente che ricordi il passato dell'Impero Ottomano.
Continuiamo a discutere tra noi come se non fosse successo nulla in queste settimane. Soprattutto, come se le colpe fossero sempre e soltanto degli altri. In questi circa 40 giorni che sono trascorsi dal voto del 24 Febbraio ho notato che quasi tutti si sono impegnati nella ricerca dei motivi che hanno portato alla attuale composizione parlamentare, disquisendo sugli errori del PD, sull’inaspettato successo del M5S o sugli spazi di informazione insufficienti e come tutto questo abbia fatto sì che in questo parlamento non sia presente una forza marcatamente di sinistra con un proprio programma di alternativa.
Colonnello, consegna le tue armi/ Non puoi vincere la lotta è già finita/ Hai la Chiesa contro, gli alleati hanno tradito/ E hai già perso troppi amici in questa guerra/ Hai preso parte a trentadue rivoluzioni/ E trentadue rivoluzioni le hai perdute...
È “Cent'anni di solitudine”, un pezzo del 1997 dei Modena City Ramblers, ovviamente ispirato al libro di Garcia Marquez e al Colonnello Aureliano Buendìa, che purtroppo si sposa benissimo con lo stato d'animo di noi militanti di sinistra all'indomani dal pessimo risultato elettorale di Rivoluzione Civile.
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