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Da il manifesto del 29 gennaio 2016
Addio referendum sulla sanità toscana. Nonostante la riformulazione dei quesiti presentata dal comitato “Per la sanità pubblica”, l'approvazione a dicembre di una seconda legge di riordino in meno di un anno ha compromesso la consultazione. Questa almeno la decisione del Collegio di garanzia statutaria della Regione Toscana, di fronte alla quale si alzano però le proteste dei consiglieri regionali di Toscana a Sinistra e del Movimento 5 Stelle, forze che si erano spese per raccogliere le 55mila firme necessarie al referendum.
Oramai da molti anni, tutti i principali Paesi capitalistici hanno prodotto legislazioni sul lavoro sempre più svilenti, con l'obiettivo di permettere alle imprese di competere sui mercati nazionali ed internazionali comprimendo i salari ed avendo a disposizione una massa di disperati pronti ad accettare ogni condizione.
Una strategia perfettamente in linea con la voracità del sistema capitalistico, un sistema sociale ed economico incapace, per sua natura, di autolimitarsi. Una strategia perfettamente miope, che impedisce, in ultima analisi, lo sviluppo di un solido mercato interno per beni e servizi e che mette, tanto a livello nazionale quanto a quello internazionale, i lavoratori “l'uno contro l'altro come merci nella concorrenza”.
Riattivato, il 29 gennaio, il reattore numero 3 della centrale nucleare di Takahama (Prefettura di Fukui). Si tratta della terza riattivazione di un impianto nucleare dopo lo spegnimento precauzionale seguito al disastro di Fukushima, del 2011.
Il reattore numero 3 utilizza combustibile MOX (cioè un combustibile composto sia da uranio che da plutonio). La Kansai Electric Power Company, proprietaria dell'impianto, prevede che la centrale possa tornare attiva commercialmente per la fine febbraio. “Con ferma convinzione che non vedremo mai un incidente come quello di Fukushima, mi impegno a migliorare la sicurezza della generazione elettrica da nucleare, volontariamente e permanentemente, anche oltre il quadro normativo, pur essendo pianmente consapevole che sarà necessario uno sforzo instancabile per migliorare la sicurezza” ha assicurato, in un proprio comunicato, il presidente di KEPCO Makoto Yagi. Sono circa 180.000 gli abitanti, nelle Prefetture di Fukui, Kyoto e Shiga, ad abitare entro un raggio di trenta chilometri dalla centrale.
Di Alex Marsaglia per il numero cartaceo di dicembre
L'ultimo studio di ampia portata che tentò di delineare l'impatto del progresso tecnologico e di altre forze come la direzione scientifica del lavoro sullo sviluppo del capitalismo, nell'accezione monopolistica è quello di Harry Braverman nell'ormai lontano 1974. In “Lavoro e capitale monopolistico. La degradazione del lavoro nel XX secolo” l'autore descriveva gli effetti sul processo lavorativo del neocapitalismo, appoggiandosi alla concezione di questo definita nel 1966 da Paul A. Baran e Paul M. Sweezy ne “Il capitale monopolistico”. Nella prefazione al libro di Braverman, lo stesso Sweezy ricordava come non vi fosse altro argomento tanto importante per il capitalismo come quello di nascondere la verità sulla natura del lavoro e la composizione della classe lavoratrice, rimproverando “l'ingenuità di aver tranquillamente bevuto il mito di un enorme declino della percentuale di forze di lavoro non qualificate negli ultimi cinquant'anni”.
La storia è piena di strane coppie. Nella vita reale, nello spettacolo, nella letteratura, nel mito e anche in campo motoristico e dell’industria meccanica o di altri rami mercelogici: Castore e Polluce, Eurialo e Niso, Cosma e Damiano, Bibì e Bibò, Romolo e Remo, William Hanna e Joseph Barbera, Oscar Madison e Felix Unger, Franco Franchi e Francesco Ingrassia, René Goscinny e Albert Uderzo, Stanley Jefferson Laurel e Oliver Norvell Hardy, Pat Garrett e Billy the Kid, Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi, Sundance Kid e Butch Cassidy, Horace Smith e Daniel Wesson, Bonnie Elizabeth Parker e Clyde Chestnut Barrow, Sussi e Biribissi, Agenore Incrocci e Furio Scarpelli, Guido Scarnicci e Renzo Tarabusi, Paul Simon e Art Garfunkel, William Harley e Arthur Davidson, Settimio Baschieri e Guido Pellagri, Digerini e Marinai. Ci sono anche coppie più tradizionali: Orfeo e Euridice, Elena e Paride, Piramo e Tisbe, Tristano e Isotta (lei era di una grande famiglia di industriali i Fraschini), Werher e Lotte, Dante Alighieri e Beatrice Portinari, Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti, Abelardo e Eloisa, Paolo Malatesta e Francesca da Polenta, Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, Napoleone Bonaparte e Josephine Beauharnais, Francesco Petrarca e Laura de Nove cg. de Sade, …
Le vicende del commissariamento del'Ilva, della sua gestione non proprio brillante, e adesso della sua vendita (pur non essendo, tecnicamente, stata espropriata) rappresentano lo spreco di un'opportunità che lo Stato, qualora non fosse stato guidato da personaggi animati da cieca furia liberista, aveva il dovere di cogliere.
La giusta preoccupazione degli operai dello stabilimento di Cornigliano (bloccato dagli stessi in queste ore) ci mette di fronte alla lucida visione d'insieme, sulle problematiche industriali italiane, che viene fuori dal “semplice” timore per il proprio posto di lavoro.
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