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Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Daniel Pennac
Spulciano il sito ufficiale dell’Istat si possono trovare risultati molto interessanti. Spinta dalla curiosità suscitata da un articolo su Il Sole 24 Ore di qualche giorno fa, sono andata a vedere i dati sulla lettura in Italia.
Dire che sono allarmanti sarebbe un eufemismo. Il primo elemento che salta all’attenzione leggendo il resoconto dell’istituto di statistica è senza alcun dubbio che la percentuale di lettori nel 2014 è scesa dal 43% dell’anno precedente al 41,4%: il restante 59,6% non ha letto neppure un libro nel corso dell’anno. Una forte disparità si trova tra i due sessi, avendo le donne che da sei anni per un 48% leggono almeno un libro all’anno, contro il 34,5% degli uomini.
Che il Maggio Musicale Fiorentino non navigasse in buone acque non era una novità. L’anno era finito nell’incertezza: stipendi arretrati che non arrivavano, futuro non chiaro e nessuna certezza riguardo al posto di lavori di oltre cinquanta persone.
Il gesto femminista - La rivolta della donne: nel corpo, nel lavoro, nell'arte
Le braccia alzate, pollici e indici uniti a formare un triangolo. È il gesto della vagina, simbolo delle lotte di liberazione delle donne è il gesto, considerato per eccellenza, femminista. Negli anni Settanta, migliaia di donne in Italia e in Europa sono scese in piazza per protestare accomunate da questo gesto.
Scomparso circa un decennio dopo è oggi protagonista di un libro “Il gesto femminista. La rivolta delle donne nel corpo, nel lavoro, nell'arte” (deriveapprodi, 2014).
Il gesto della vagina fu un’azione fortemente politica che accompagnò tutte le lotte per l’autodeterminazione; la vagina non è più un invisibile buco nero, ma viene mostrata con irriverenza e viene politicizzata.
Lo scossone da molti auspicato è infine avvenuto: dopo le tempestose primarie che hanno visto prevalere – tra mille polemiche e accuse di voti comprati – Raffaella Paita, Sergio Cofferati ha deciso di uscire dal Partito Democratico, anche se precisa non “per fondare un altro partito, andare in un altro partito, o dare altra rappresentanza”. Un'uscita sofferta quella dell'ex sindacalista (è stato infatti tra i fondatori del Partito) salutata positivamente da Sel e che, secondo il suo coordinatore Chiaramonte, può costituire la base di partenza per la creazione di una specie di centro-sinistra alternativo alla sempre più probabile alleanza tra PD e Nuovo Centro Destra. Un nuovo centro-sinistra che dovrebbe comprendere oltre al partito di Vendola, Rifondazione e pezzi dello stesso PD. Già, ma quali pezzi?
Pronunciamento storico della Commissione Europea: dopo il parere favorevole dell’Agenzia Europea del Farmaco, anche questo organo ha dato il via libera alla somministrazione senza ricetta, in farmacia, della pillola di cinque giorni dopo. In tutti i paesi europei si potrà accedere a questo farmaco contraccettivo d’emergenza direttamente. In tutti i paesi meno uno. Vediamo se indoviniamo quale.
Napolitano si è dimesso. Il re se ne è andato. Se ne è andato il re.
Va bene. Ma facciamo attenzione a non cantare vittoria. Che la permanenza di Giorgio Napolitano al Colle abbia tradito le aspettative di chi festeggiava l'arrivo di un comunista (seppur amendoliano) al Quirinale con un mandato nefasto è poco ma sicuro. Dalla nomina di Mario Monti a senatore a vita per poi consegnargli un “governo tecnico” (speravamo di aver già dato con gli anni '90 e Amato), il governo Letta, il giochino di Renzi e “il sacrificio” del secondo mandato (ha detto che al Quirinale si sentiva in prigione... Consigliamo vivamente un giro a Sollicciano per poter poi parlare con cognizione di causa).
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