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La Sicilia, per diversi fattori socio-culturali resta una terra dal folklore ardito e da una passione difficilmente riscontrabile in altri luoghi. Quella stessa passione si riscontra nel dialetto, nella parlata locale. Espressioni colorite, spesso tese non a offendere ma a far riflettere e far scattare nella mente del diretto interessato una solta di dissertatio interiore. Nel dibattito socio-politico dell’isola ha trovato, purtroppo, posto in questi anni la base militare installata nel bel mezzo della Riserva naturale della sughereta di Niscemi (CL).
Di Mutilazioni Genitali Femminili e Stereotipi: un invito a decentrare il nostro sguardo etnocentrico
Il sei febbraio è stata la giornata internazionale dedicata alla lotta e alla prevenzione dell’infibulazione e delle Mutilazioni Genitali Femminili (MGF); per quest’occasione sono state organizzate numerose iniziative, sia a livello locale che internazionale, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema, portando molti media ad interessarsi a questo fenomeno.
Atene e Roma in piazza: la nuova “Cosa Rossa” italiana
“Ne sento da molti lustri di belle parole sul costruire la sinistra. Abbiamo un solo modo per fare in modo che questa volta non sia un’illusione. Non c’è più tempo, dobbiamo fare come spagnoli e greci, dare forma ad una forza politica: Syriza e Podemos sono adesso, non sono domani. Se non lo faremo la nostra generazione avrà fallito.”
Libia 2011: troppi ignavi, silenziosi o consenzienti mentre la Nato apriva la strada ai nazi-califfi.
Con atrocità e massacri, l’intero Medioriente e buona parte dell’Africa pagano per le guerre dei governanti occidentali e l'ignavia dei relativi popoli. In tanti dovrebbero mettersi in ginocchio.
Adesso che il nazismo dello Stato sedicente islamico dilaga in Libia e sgozza lavoratori migranti egiziani sulle spiagge mentre altri frutti delle guerre occidentali dirette o indirette continuano a morire in mare; adesso che il risultato della guerra Nato del 2011 si dispiega pienamente, adesso che- veramente da tempo - gli altri effetti sono in Siria, Iraq, Africa, ammetterà qualche colpa chi nel 2011 per sette lunghi mesi non fece nulla, tacque o peggio avallò le menzogne mena-guerra dei cosiddetti “ribelli” poi rivelatisi bande islamiste e razziste che ora confluiscono nel califfato nazista - nazista per le infernali azioni e l'equivalente pensiero?
L'islamofobia che spopola seguendo l'onda lunga dei fatti di Parigi sta ottenendo anche in Italia i suoi discreti risultati, capita così di incontrare vecchie conoscenze come Alan Fabbri davanti ai cancelli della Mirror in lotta, ovviamente schierato dalla parte dei padroni.
Assurto alle cronache nazionali durante il tour elettorale per le regionali emiliane dello scorso autunno dopo l'episodio dell'aggressione all'auto che aveva appena portato in visita al campo nomadi di Bologna sia lui che Salvini, i quali si erano impegnati a perorare la degnissima lotta per la civiltà a colpi di “basta offrire gratis acqua, luce e gas!” che paghiamo “noi” (l'identità padana locale venne chiaramente “nazionalizzata”) a “loro”(i rom in questo caso, ma potremmo includervi ogni altra etnia che accede alle sparute risorse dello stato sociale).
Quando un territorio rischia di “scomparire”: il caso SAT
Nella secolare guerra tra l’interesse privatistico (troppo spesso) delle cosiddette grandi opere e l’interesse collettivo rispetto ad un territorio e alle sue risorse utilizzabili nella sostenibilità più totale da chi quel territorio lo abita, da un po’ di anni possiamo sicuramente ascrivere una nuova conflittualità.
Un settore territoriale ampio, che abbraccia un area abbastanza estesa di circa 242 Km da Civitavecchia a Livorno.
I lavori per l’“ammodernamento” di questa antica via litoranea sono stati affidati alla SAT; Società Autostrada Tirrenica S.p.A. una società costituita nel 1968 a cui è stata per l’appunto affidata in concessione dallo Stato la costruzione e la gestione dell’Autostrada Livorno – Civitavecchia A 12.
Cause e concause che negli anni hanno portato alla nascita di un progetto simile, contro la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini che in quei 240 km abitano. I problemi interni al progetti sono tanti, soprattutto quando si parla di grandi opere da costi elevati e forse non giustificati a dovere.
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