Internazionale

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Relazioni internazionali, notizie da altri paesi, ingiustizie sparse per il globo.

Immagine liberamente tratta da upload.wikimedia.org

Alla presentazione di Utopie Letali di Firenze, a febbraio,  Il Becco aveva avuto modo di ascoltare alcune riflessioni di Carlo Formenti sul giro a la izquierda dai paesi latinoamericani. Il socialismo del XXI secolo di cui spesso parla la sinistra europea veniva criticamente analizzato, a partire dal ruolo del Brasile nell'area amazzonica.

Sabato, 08 Novembre 2014 00:00

Chi si ricorda della Libia?

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Era il 2011. Berlusconi era preoccupato, ma non telefonò a Gheddafi, perché "non voleva disturbare nessuno". Le opposizioni di allora erano invece scandalizzate per il silenzio del governo sulle vicende libiche. Veltroni riteneva inaccettabile il silenzio sugli ormai "quasi cento morti". In Parlamento c'erano ancora Fini e Di Pietro. Anche i loro partiti, insieme all'UDC, chiedevano una netta presa di posizione contro il dittatore di Tripoli. Camusso e Rossandasostenneroquesta linea di indignazione.

Le Primavere Arabe facevano sognare il pubblico televisivo occidentale, cavalcando l'attivismo militante praticato su Facebook e Twitter. In fondo Gheddafi in Italia era visto da tutti come "amico di Berlusconi", così la realtà della Libia poco contava. Il dittatore doveva morire e la democrazia trionfare.

L’11 Ottobre di 10 anni fa, veniva annunciata la nascita del Partito Comunista Indiano (maoista), fusione dei due principali movimenti comunisti illegali attivi nel Paese, il CPI (marxista-leninista) e l’MCCI (Centro Comunista Maoista Indiano) dando nuovo vigore alla lotta armata e insurrezionalista, comunque già esistente in India dagli anni ’60.

Il nuovo movimento, coniugando l’ideologia marxista-leninista con quella maoista, rifiuta il sistema parlamentare e democratico indiano, viste come uno specchietto per le allodole dietro al quale si nasconde invece un impianto statale ancora estremamente oligopolistico e semi-feudale. I maoisti denunciano una situazione economica e sociale insostenibile. Nelle campagne, pochi proprietari terrieri dispongono del grosso delle ricchezze e obbligano le popolazioni tribali a vivere in condizioni economiche ed igieniche pessime mentre, nelle città, un esercito di proletari  è costretta a turni massacranti di 12-14 ore in cambio di uno stipendio appena in grado di riprodurre le loro condizioni materiali  di esistenza. 

Domenica, 09 Novembre 2014 00:00

Pillole dal Giappone #58 - Di proteste e novità

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L'unione parlamentare Giappone-Corea ed il suo corrispettivo coreano hanno tenuto, lo scorso 25 ottobre, una riunione nella capitale sudcoreana ed adottato all'unanimità una risoluzione a difesa del comunicato Kono del 1993 sulla vicenda delle comfort women. Presente alla riunione il Presidente del Partito Comunista Shii (in qualità di vicepresidente dell'unione parlamentare) il quale ha anche incontrato il Presidente sudcoreano Park ed illustrato all'Università di Corea la proposta del proprio partito di creare una comunità di pace nell'Asia del Nord-Est.
La polizia di Hokkaido ha arrestato nel contempo un uomo di sessantaquattro anni sospettato di aver fatto una telefonata minatoria all'Università Hokusei Gakuen di Sapporo, ateneo che ha visto alcuni dei propri docenti collaborare con la ricerca storica sul sistema di schiavitù sessuale dell'impero coloniale giapponese condotta dal giornale Asahi Shimbun.
Anche ad Osaka la polizia sta investigando su diversi casi di minacce telefoniche o indirizzate via mail contro un docente dell'Università Tezukayama di Nara che ha collaborato anch'esso con la ricerca.

Scosse nel governo Abe a meno di due mesi dal rimpasto: Yuko Obuchi (neoministro dell'Economia) e Midori Matsushima (Giustizia, anche lei fresca di nomina) hanno rassegnato le dimissioni in quanto sottoposte a indagine per sospette violazioni inerenti le spese elettorali.
Al ministero occupato dalla figlia di Keizo Obuchi (premier dal '98 al 2000) è approdato Yoichi Miyazawa (nipote anch'egli di un ex premier e figlio di un ex ministro della Giustizia). Alla Giustizia la neoministro è invece l'avvocatessa e parlamentare PLD Yoko Kamikawa.

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