Internazionale

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Relazioni internazionali, notizie da altri paesi, ingiustizie sparse per il globo.

Immagine liberamente tratta da upload.wikimedia.org

Lunedì, 20 Ottobre 2014 00:00

Aggiornamento curdo, per capire la situazione

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Da una settimana a questa parte le forze curde sono passate all'offensiva contro le forze dello Stato Islamico e le notizie più recenti danno Kobanê come liberata o quasi. Il fattore decisivo, viene detto dai media, consiste nell'intensificazione e nella maggiore precisione dei bombardamenti statunitensi. Sembrano parole che spiegano tutto, ma non è così.

All'inizio dell'attacco dello Stato Islamico a Kobanê, a parte la sorpresa e la superiorità militare, determinata dall'uso di carri armati e di artiglieria strappati precedentemente all'esercito iracheno in fuga (a Mosul esso abbandonò, per esempio, il materiale di cinque divisioni, avanzatissimo e tutto fornito dagli Stati Uniti), giocò a danno dei miliziani curdi la mancanza di qualsiasi collegamento con l'aviazione statunitense. In un momento successivo, tuttavia, con la mediazione di strutture dell'Unione Europea le forze curde riuscirono a stabilire un collegamento. Ma, si noti, questo non portò per settimane ad alcun miglioramento, né per quanto riguardava l'intensificazione dei bombardamenti né la loro precisione.

Dure critiche riguardanti le politiche di sicurezza nazionale sono giunte da parte del Presidente del Partito Comunista Shii al premier Abe durante la seduta plenaria della Dieta del primo ottobre. L'esponente comunista ha sottolineato come l'impiego di truppe nipponiche all'estero esponga le stesse a gravi rischi concernenti la loro sicurezza e la sicurezza complessiva del Giappone.

Non cessa intanto di far discutere l'intenzione del governo di negare o rivedere il comunicato (del 1993) dell'allora Segretario Generale del Gabinetto Kono che riconosceva il fenomeno della schiavitù sessuale all'interno della politica coloniale dell'Impero giapponese.

Giovedì, 16 Ottobre 2014 00:00

TTIP; un mostro globale e globalizzato

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L'11 Ottobre nelle piazza nelle strade è scesa in campo l’ampia mobilitazione europea per dire no al trattato di partenerariato economico tra Usa e Europa (TTIP; Transatlantic Trade and Investment Partnership ), praticamente la nuova frontiera della globalizzazione del XXI secolo.

Gli equilibri politico-economici, oggi, con l’ascesa di nuove superpotenze (Brasile e Cina ad esempio) sui mercati risulta meno accentrati che in passato. Gli stati Uniti per contrastare e cercare di riportare l’ago della bilancia dalla loro parte verso una liberalizzazione sempre più spietata hanno pensato di elaborare insieme al partner europeo un vero e proprio blocco economico, la “NATO economica” come qualcuno l’ ha definita.  

Martedì, 14 Ottobre 2014 00:00

Evo Morales: una storia che fa bene al cuore

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Quale è la più grande risorsa di Evo Morales? “Esser stato un campesino, un contadino e avere quindi la capacità di immedesimarsi con le necessità della gente, saper spiegare la macroeconomia ai poveri”. Queste sono le parole dell'analista politico Molina, certamente non vicino al presidente campesino.

Ed è stata la sua visione a far sì che il popolo bolivariano lo confermasse presidente per la terza volta consecutiva, con un fiducia che ha coinvolto circa il 60% degli elettori e lasciando indietro Doria Medina, il principale sfidante, al 25% circa dei voti. Una vittoria che è stata dedicata a Fidel Castro, Hugo Chavez, scomparso lo scorso anno, e “a tutti i popoli del mondo che lottano contro l'imperialismo”.

Lunedì, 13 Ottobre 2014 00:00

Siria: un intreccio con alcuni punti fermi

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Partita insieme ad altre primavere (ma le coincidenze iniziano e finiscono con questo aspetto temporale) la vicenda siriana lungi dal risolversi si complica ogni giorno che passa. Alle iniziali proteste, alcune giustificate da alcuni aspetti anacronistici del sistema siriano come la legge di emergenza in vigore dal '63, sono ben presto seguite azioni armate che hanno trovato il pronto sostegno di nazioni estere.

Il conflitto durante il proprio sviluppo ha visto l'intrecciarsi - parallelamente al crescere dell'intensità dei combattimenti ed alla loro estensione su tutto il territorio siriano – di nuovi nodi: gli scontri etnici (ed in particolar modo la questione curda), l'affermarsi dell'estremismo sunnita, le aspirazioni egemoniche della Turchia.

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