Pillole dal giappone

Pillole dal giappone

Ogni settimana le notizie dal Giappone, a partire da Japan Press Weekly, ma utilizzando anche altre fonti. Una delle rubriche che più differenzia il nostro sito da altre esperienze e di cui siamo particolarmente grati all'autore! Il numero di Pillole a cui siamo arrivati dice da solo molte cose!

Anche l'Associazione Internazionale dei Giuristi Democratici si schiera contro i disegni di legge che consentirebbero il dispiegamento all'estero delle Forze di Autodifesa. L'Associazione, il cui primo presidente fu il Premio Nobel per la Pace René Cassin, in un comunicato, si è espressa a favore dell'articolo 9 della Costituzione e, conseguentemente, contro un suo stravolgimento nei fatti.
“Le Forze di Autodifesa possono diventare una forza belligerante in conflitti che non riguardano o colpiscono il Giappone. Questi nuovi disegni di legge faranno, senza dubbio, crescere le tensioni nella regione” si legge nella dichiarazione.

“Una dichiarazione piena di falsità”, questo il giudizio del Presidente del Partito Comunista Shii sulla dichiarazione ufficiale rilasciata dal premier Abe in occasione dei settanta anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il premier ha utilizzato termini come “aggressione”, “dominio coloniale” e “rimorso” ma unicamente in riferimento a precedenti dichiarazioni (come quella di Murayama del 1995). Criticato da Shii anche il riferimento alla guerra Russo-giapponese del 1904-1905 come un conflitto che, secondo le parole di Abe, “ha incoraggiato molti popoli sotto il dominio coloniale dell'Asia e dell'Africa”. Una distorsione della storia per il leader comunista, in quanto l'obiettivo nipponico era la colonizzazione della penisola coreana.

Stop di un mese (a partire dal 10 agosto) ai lavori per la realizzazione della nuova base statunitense di Henoko (Nago) nella Prefettura di Okinawa. Il Segretario Generale del Gabinetto, Yoshihide Suga, ha avviato colloqui con il governatore della Prefettura Takeshi Onaga al fine di provare a restringere le tensioni tra il governo centrale e l'amministrazione locale.
L'ex sindaco di Naha, ha affermato che, durante lo stop ai lavori, non procederà alla cancellazione delle autorizzazioni concesse dal proprio predecessore. “La via del dialogo è stata aperta e la costruzione fermata. Questo è un passo positivo” ha detto Onaga durante una conferenza stampa.
Le posizioni rimangono però distanti. Il governo, ritiene non vi sia alternativa rispetto alla ricollocazione della base (da Ginowan a Nago). Il governatore ha invece ribadito la ferma opposizione alla nuova installazione militare.
Prevista a breve anche una visita ad Okinawa del ministro della Difesa Nakatani.
Lo scorso 12 agosto, intanto, un elicottero militare statunitense operante nella Prefettura ha avuto un incidente che ha causato sei feriti tra i militari (due di essi nipponici).

Aperti, lo scorso 2 agosto ad Hiroshima, alla presenza di delegati giapponesi e stranieri, i lavori della Conferenza Mondiale Contro le Bombe A e H. 
Il primo intervento, in rappresentanza del Consiglio Giapponese Contro le Bombe A e H, è stato quello del professor Shoji Sawada dell'Università di Nagoya, per il quale, dopo il fallimento della Conferenza di Revisione del Trattato di Non Proliferazione, gli Stati con armi nucleari “sono finiti in un angolo”.
Presente alla sessione che ha coinvolto il movimento internazionale per il bando delle armi atomiche, il vicepresidente del Partito Comunista Ogata, il quale, nel proprio intervento, ha rimarcato la necessità che il movimento capovolga la politica, espressa in aprile dalle potenze nucleari, del “passo dopo passo” per l'eliminazione delle armi atomiche, con una politica di bando totale.

Le comunità protestanti del Sol Levante, preoccupate dalle politiche militariste del governo Abe, chiedono il ritiro dei disegni di legge volti a regolamentare l'impiego all'estero delle Forze di Autodifesa.
La Chiesa Unita in Cristo, lo scorso 14 luglio, ha rilasciato un durissimo comunicato nel quale si afferma che “non è il volere di Dio che giovani prendano le armi per uccidere”.
Il giorno seguente ha espresso la propria posizione il reverendo Kano Yoshitaka della Convenzione Battista del Giappone: “non pensiamo che la nostra fede ci limiti unicamente sulla questione della salvezza. Noi dobbiamo anche prendere posizione sui temi politici. Basandoci sull'interpretazione della Bibbia, non consentiamo né l'uso della violenza né che alcuno venga ucciso”.
Posizioni di netta contrarietà sono stati espressi anche dalla Chiesa Luterana, da quella Anglicana e da varie altre chiese evangeliche. Storicamente contraria al militarismo è anche la Conferenza Episcopale nipponica.

Free Joomla! template by L.THEME

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti.