Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.
Immagine liberamente tratta da upload.wikimedia.org
Nel Salone del Podestà non si entra già dopo mezz’ora dall’apertura dei cancelli. Chi resta fuori si raduna davanti agli schermi che sono stati posti in altri punti del Palazzo di Piazza Maggiore. Non è un seminario, come qualcuno aveva descritto l’evento. Si tratta di una partecipazione inattesa, soprattutto per gli organizzatori.
In imperii mutatione civibus domini nomen solum mutat. (Nei cambi di governo per il popolo cambia solo il nome del padrone). Gaio Giulio Fedro, 20/15 a.C. circa – 51 d.C. ca., favolista latino di origine macedone.
Questo è l’unico governo possibile per il Paese ed è nato in una cornice istituzionale. Giorgio Napolitano, 1925, favolista italiano di origine partenopea.
Noi siamo un paese senza memoria. Il che equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio dell’etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. Ma l’Italia è un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare com’è. In cui tutto scorre per non passare davvero. Se l’Italia avesse cura della sua storia, della sua memoria, si accorgerebbe che i regimi non nascono dal nulla, sono il portato di veleni antichi, di metastasi invincibili, imparerebbe che questo Paese speciale nel vivere alla grande, ma con le pezze al culo, che i suoi vizi sono ciclici, si ripetono incarnati da uomini diversi con lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, con l’identica allergia alla coerenza, a una tensione morale.
Così Pier Paolo Pasolini nei suoi Scritti corsari (1975) fotografava l'italiano intorpidito dalla cultura massmediatica.
La prima impressione dopo la rielezione di Napolitano è semplice e drammatica allo stesso tempo: paura.
Infatti, ci troviamo a dover analizzare una situazione politica senza precedenti nella storia repubblicana e provare a ragionare a mente fredda è semplicemente impossibile. Penso sia stato scritto un pezzo di storia che probabilmente risulterà solo il proseguimento di ciò che è avvenuto un anno e mezzo fa con l'incarico a Monti.
In questi giorni, così intensi e così delicati, si sono avute dichiarazioni roboanti sulla costituzionalità della rielezione di Napolitano. Molti soggetti hanno parlato di Golpe, altri di Golpettino, altri ancora di Golpe bianco. Ma è così o il tutto è stato deciso nel solco della Costituzione Italiana? Lo chiedo al Professore di diritto costituzionale presso l’Università di Roma Tre, Massimo Siclari, componente fino all’anno scorso del consiglio direttivo dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti.
Ennesimo rinvio alla corte costituzionale per una delle leggi più discusse in Italia. Stiamo parlando della “famigerata” legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita. Solo negli ultimi mesi abbiamo assistito a ben tre rinvii per legittimità costituzionale da tribunali diversi: Milano, Catania e Firenze.
Il Becco è una testata registrata come quotidiano online, iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Firenze in data 21/05/2013 (numero di registro 5921).