Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.
Immagine liberamente tratta da upload.wikimedia.org
Forse parlare di scuola all'indomani di una sconfitta elettorale può causare un certo disinteresse. Eppure questo crocevia sociale qualcosa ci racconta su come una strada alternativa sia possibile, fra le altre, nella ricostruzione di un fronte costituzionale ampio e di una sinistra di cambiamento.
La vittoria elettorale del candidato dell’Unione Democratica di centrodestra Nikos Anastasiades nel secondo turno delle elezioni politiche dello scorso 24 febbraio ha aperto le porte di Cipro alla Troika. La linea dell’austerità, dell’euro e del salvataggio di un’economia prossima al tracollo, ha prevalso su un più radicale programma di difesa dei salari e di uso della spesa pubblica per creare lavoro proposto dal candidato sconfitto al ballottaggio, l’indipendente Stavros Malas, sostenuto dal partito comunista Akel, che si è fermato al 42,53% dei suffragi.
Tra le condizioni di una democrazia partecipata dal popolo, quindi supportata da un popolo consapevole, cioè non degradata in oligarchia, Habermas pone, addirittura, che alle riunioni del popolo e dei suoi rappresentanti non partecipino giornalisti. Le deformazioni delle posizioni, le falsificazioni, le invenzioni, le ridicolizzazioni, le apologie, le censure sono altrimenti inevitabili.
Al di là del risultato sorprendente ottenuto dal redivivo Berlusconi, e della “vittoria di Pirro” della coalizione di centro-sinistra guidata da Bersani, il dato che salta maggiormente all’occhio in questa confusionaria tornata elettorale è il successo senza precedenti del Movimento 5 Stelle. Fino a qualche giorno fa, ben pochi avrebbero scommesso su Beppe Grillo leader del primo partito italiano, e senza dubbio è da registrare un grave errore di valutazione da parte dei suoi avversari in fase di campagna elettorale.
La seconda parte della conferenza del primo marzo, “Da migranti a Liberi cittadini del Mondo” si sposta sulla tematica del caporalato. A prender la parola è infatti Roberto Iovino, Responsabile Legalità nel settore Agro Alimentare della CGL. Iovino sottolinea lo stretto connubio che esiste nel settore agro-alimentare tra criminalità organizzata e migrazione: citando le parole di Di Vittorio “il settore dell’agricoltura è migrante per costituzione”. Assistiamo infatti al dilagante fenomeno di intermediazione illecita della manodopera da parte della agro-mafie.
In questi ultimi giorni non si può negare che la politica del paese stia danzando in modo piuttosto goffo e spaventato. Ma in realtà stiamo danzando tutti ormai, da diversi anni. Danzano, cercando di non cadere a terra, molti personaggi dell’ultima ora che si improvvisano ballerini di prima classe, ma anche e soprattutto tutte quelle parti della società che cercano di non continuare a farsi pestare troppo i piedi. Dopo la destrutturazione del sistema di welfare, dell’università pubblica e del diritto allo studio, dopo la perdita dei diritti sul lavoro abbiamo assistito a un vero e proprio tsunami, ovviamente quello del Movimento 5 stelle.
Il Becco è una testata registrata come quotidiano online, iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Firenze in data 21/05/2013 (numero di registro 5921).