Una mossa che ha sconvolto e fatto montare sul piede di guerra lavoratori, sindacati e cittadini. Che la situazione del Teatro non fosse rosea era risaputo: una pessima gestione, la cui responsabilità cade in primo luogo sul presidente e sul sovrintendete Francesco Colombo, che ha trasformato il bilancio della Fondazione in un buco nero che non ha che risucchiare i fondi che vengono investiti nel risanamento. I lavoratori negli ultimi mesi hanno fatto molti sacrifici: consci della difficile situazione, hanno rinunciato ad una quota di tfr, hanno accettato cassa integrazione e carichi di lavoro sempre maggiori e più flessibili. Tutto questo convinti del fatto che fossero sforzi necessari per salvare il patrimonio di competenze del Maggio Musicale.
La decisione, d’altra parte, non sorprende molto: durante tutto questo periodo di crisi, Matteo Renzi non ha fatto altro che scaricare le responsabilità dei problemi del Teatro sui lavoratori, scatenando nei loro confronti una campagna denigratoria che cercava di assolvere i veri responsabili colpevolizzando le risorse umane.
Nel suo piccolo, la vicenda dei lavoratori del Teatro del Maggio Musicale diventa una bandiera che si alza in difesa del lavoro. La loro protesta è sì in difesa dei diritti delle dieci famiglia coinvolte, ma anche a ribadire che il lavoro è il fondamento della nostra Repubblica e che, soprattutto in tempi di difficoltà economiche, non è accettabile che gli accordi sindacali presi vengano cancellati con un colpo di mano come quello messo in atto da Renzi.
E’ quindi per questo motivo che i lavoratori del Maggio Musicale Fiorentino si sono attrezzati per far conoscere ai loro concittadini quello che è successo loro. Con un camper che prende in giro quello del Sindaco (Vi licenzio… Adesso!” recita la scritta su un fianco) sono partiti questa mattina dal loro Teatro per girare la città e far vedere ai fiorentini cosa ha perso il Maggio, e quindi la città tutta, con il loro licenziamento: un enorme patrimonio di cultura e conoscenze, frutto di anni ed anni di esperienza sul campo. Le tappe saranno tutte quelle dove ci saranno persone interessate alla vicenda del Maggio: dalle piazze che ospitano mercati, Sant’Ambrogio, Santo Spirito, Piazza dei Ciompi ma anche i parcheggi dei Gigli o dell’Ikea, dove altri lavoratori protestano contri i pessimi contratti.