Lunedì, 18 Marzo 2013 00:00

Regione Toscana, dignità del lavoro cercasi

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La Regione Toscana ha deciso, 24 anni fa, di appaltare i lavori di portineria ad aziende private. Molte pubbliche amministrazioni prendono questa via per abbassare i costi interni e scaricare queste spese come costi variabili. In questo caso però la situazione è anormale. La Regione ha varato nel 2007 la legge 38, la quale prevede per tutte le pubbliche amministrazioni, enti pubblici, ASL ed ESTAV sul territorio toscano l’impossibilità di bandire appalti la cui vincita sia basata sul massimo ribasso.

Stranamente l’Eurosafety, ditta che si occupa delle portinerie della Regione Toscana, ha vinto la gara di appalto proprio con il massimo ribasso. Così la legge approvata al piano di sopra del palazzo del consiglio regionale, viene smentita nell’ingresso dello stesso palazzo.

Si potrebbe pensare che esista un meccanismo di garanzia che blocchi questi processi, ma in questo caso viene fatto tutto “in famiglia” perciò questo appalto ha ricevuto un parere positivo anche dall’avvocatura regionale.

L’Eurosafety ha vinto la gara portando i costi a 12,03 euro all’ora. La precedente ditta aveva vinto con un costo orario di 17 euro. Una differenza di 5 euro. In tutta Italia questi tagli sono in misura del 5% per la Legge denominata Spending Review, ma qui sono ben maggiori del valore minimo. Naturalmente questa scelta ricade sulle spalle dei lavoratori.

Il personale che lavora per l’azienda è di 65 lavoratori, con un età media compresa fra i 40 e i 45 anni. Molti dei quali lavorano in questo appalto da più di 10 anni con un contratto nel terziario (commercio) di livello 5, il che significava 1050 euro netti al mese per 40 ore settimanali full-time. La situazione si è enormemente modificata con il nuovo appalto. La gara non prevedeva la specifica del contratto da applicare, né del livello ma soltanto le molte mansioni che i lavoratori devono svolgere. La ditta non avendo obblighi sul contratto ha optato per applicare il contratto da portieri da stabile, cosa alquanto strana in quanto la Regione non è un proprietario di stabile sottoposto a normativa privata. Il livello che è stato scelto è quello A6 per 62 persone e A8 per le 3 rimanenti.

Il che significa una diminuzione di salario che al momento è 720 euro mensili netti per 45 ore fulltime settimanali, vale a dire 4,08 euro all’ora. L’aumento di ore sul contratto non è corrisposto ad un aumento del monte ore totale di lavoro perciò i lavoratori si sono ritrovati a diventare Part-time involontariamente e hanno subito un ulteriore abbassamento dello stipendio dovuto al minor numero di ore lavorative.

Oltre a ciò l’Eurosafety non riconosce le indennità per i lavoratori, le quali sarebbero necessarie soprattutto per le forti responsabilità che questi ultimi hanno. Il contratto attuato dall’azienda prevede di essere applicabile ad una gamma di personale piuttosto ristretta, cioè portieri privi di alloggio interno, addetti alla vigilanza con mezzi telematici ma non prevede servizi di centralino, servizi informazioni all’utenza, tenuta chiavi, tenuta allarmi, allestimento tavoli per riunioni, movimentazione arredi, assistenza in sala e soprattutto non prevede il trattamento dei dati personali.

L’azienda pretende che i lavoratori svolgano le mansioni previste dalla gara di appalto, come essa fosse a termini di legge norma dei compiti da svolgere a lavoro e non il contratto applicato. I lavoratori arrivano spesso a contatto con dati sensibili dell’utenza degli uffici della regione.

Su questo punto c’è uno scontro piuttosto forte con l’azienda. Apertamente l’Eurosafety suggerisce ai lavoratori di non impegnarsi nel “trattamento dati personali”, ma sottobanco li minaccia perché si apprestino a questo compito. La minaccia è quella della sospensione a tempo indeterminato dal posto di lavoro. Questi, vista l’età e lo stato delle cose attuale, sono ricattati in quanto al momento una sospensione corrisponderebbe ad un blocco dello stipendio e successivamente al licenziamento, con le ovvie difficoltà di trovare un nuovo posto di lavoro. Perciò i lavoratori hanno deciso in un primo momento di indire uno sciopero di tre giorni, seguito poi da un altro sciopero di nove giorni continuativo con la richiesta di un incontro tra le parti per discutere di modifiche contrattuali.

L'ispettorato del lavoro ha interrogato i dipendenti e ha eseguito un controllo direttamente sui posti di lavoro, da essi ne è uscita una convocazione, da parte dell'ispettorato, dei dirigenti dell'azienda. Tutte le parti in causa aspettano questo incontro, ma se la regione comunque non prenderà provvedimenti in proposito, una reazione da parte dei lavoratori sicuramente non si farà attendere.

Immagine tratta da www.agenziaimpress.it

Ultima modifica il Domenica, 17 Marzo 2013 18:52
Lorenzo Palandri

Sono nato a Firenze il 07-02-1990. Diplomato nel 2009 al Liceo Scientifico Guido Castelnuovo, frequento a tutt’oggi la Facoltà di Ingegneria, e sono iscritto al corso di Laurea in Ingegneria Civile. Sono rappresentante degli studenti del corso di laurea e della facoltà. I miei interessi sono la politica, il cinema, la letteratura e il buon vino.

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