Dalla divulgazione scientifica alle recensioni di romanzi, passando per filosofia e scienze sociali, abbracciando il grande schermo e la musica, senza disdegnare ogni forma del sapere.
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Saffo abita di fronte a me
“Non ti farò mai mancare il buongiorno e non ti farò mai mancare la buona notte. Nel mezzo, tra i due, improvviseremo la vita” con queste prime righe Barbara Audisio - torinese, classe 1978 - ci proietta immediatamente dentro la sua opera prima: “Saffo abita di fronte a me” (Edizioni Smasher, 2015, p. 252, € 13,00) una storia d’amore e di passione, oltre ogni certezza.
Arte, amori proibiti, crisi economica e la seduzione del potere: il 2016 al cinema parte con il turbo
Buon 2016 a tutti! Come da tradizione, gennaio è un mese ricchissimo. Ci sarà spazio, tra gli altri, per Tornatore, Inarritu, Boyle, Verdone, O'Russell e tanti altri. Tralasciando Checco Zalone che è tutto tranne cinema, ma solo una furbata televisiva prestata al grande schermo. La prima settimana dell'anno ci porta finalmente l'undicesima trasposizione cinematografica del “Macbeth” di Shakespeare con la straordinaria coppia Michael Fassbender – Marion Cotillard, il melodramma di Todd Haynes, “Carol”, sull'amore tra due donne nella difficile America degli anni 50 e il film evento sulla crisi economica con cast all-star, ovvero “La grande scommessa”. Oltre a tutto ciò, ho recuperato dal 2015 anche “Francofonia” di Aleksandr Sokurov.
Ecco in dettaglio cosa ne penso:
La solitudine dell'ascoltatore globale
Le persone leggono meno libri, vanno meno ai musei, ma sicuramente continuano ad ascoltare tantissima musica. La loro vita è circondata dalla musica. La musica si trova nei negozi, nei supermercati, nelle piazze. Nelle nostre abitazioni, poi, abbiamo sempre più dispositivi tecnologici che ci consentono l'accesso alla musica e la riproduzione di brani musicali. Il numero di persone che si accosta a uno strumento musicale è in continua espansione. Inoltre, nonostante la crisi del mercato discografico, la musica è ancora il settore dell'industria culturale, insieme al cinema, con maggiori potenzialità di business.
Copenhagen, anni ’20 del ‘900, Einar Wgener, pittore paesaggista vive con l’amata moglie, Gerda, pittrice ritrattista. I due sono molto affiatati, giocano, scherzano tra loro, si incoraggiano nei rispettivi lavori, pur risultando piuttosto agli antipodi caratterialmente: lei spregiudicata, sicura di sé, esplosiva, vivace; lui più introverso, solitario, timido, fragile anche fisicamente, intento in maniera forse quasi maniacale a riprodurre sulla tela i paesaggi di campagna, con laghi e grandi alberi, che avevano costellato la sua infanzia. Gerda prova a vendere i suoi quadri, senza riscuotere però successo, finché un giorno, per gioco, chiede al marito di posare per lei, ma come donna. I due comprano vestiti femminili, calze, parrucca, scarpe che trasformeranno Einar in Lili Elbe. Il volto angelicamente bello, etereo, dotato di effimera bellezza e purezza e le sue pose aggraziate ritratti sulla tela da Gerda non passano inosservati e sbalordiscono anche l’acquirente a cui più volte Gerda aveva cercato di vendere i suoi quadri e si apre per la giovane donna una strada fatta di successi e di mostre, perfino a Parigi, dove i due protagonisti si recheranno per qualche tempo.
Amore e psiche, il vero senso dell'amore?
Vi sarà capitato di leggere il famosissimo libro "Amore e Psiche" di L. Apuleio e sono sicura che in ognuno di voi avrà suscitato qualche riflessione importante sul tema più dibattuto che esista: l'amore.
Ricordiamo, per chi non la conoscesse, che questa è la "favola" che racconta di una bellissima fanciulla, una principessa, appunto Psiche, tanto bella quanto invidiata, sia dalle sorelle, sia dalla stessa dea della bellezza, Venere. Brutta bestia l'invidia. Talmente potente da suscitare in Venere una grande rabbia, che la porta a punire, Psiche, per un reato di cui non ha colpe.
Questa si vendica mandando sulla terra il figlio Amore, per intenderci il nostro Cupido, con il fine di maledirla, facendola invaghire dell'uomo più vile che esista.
I migliori venti album del 2015
Si chiude il 2015, un anno musicalmente valido che ha visto l'uscita di un serie di ottime prove, in ambiti e generi molto diversi fra loro. Sugli scudi il cantautorato al femminile, nelle sue numerose sfaccettature. Fra i lavori più convincenti non possiamo non menzionare il meraviglioso pop avanguardistico di Julia Holter, la gothic rock opera di Chelsea Wolfe, il pop rarefatto e narcotico di Lana del Rey, l'indie rock psichedelico di Courtney Barnett, l'elettronica pop camaleontica di Grimes e quella più folk di Susanne Sundfor, senza dimenticare l'atteso ritorno di Joanna Newsom.
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