Dalla divulgazione scientifica alle recensioni di romanzi, passando per filosofia e scienze sociali, abbracciando il grande schermo e la musica, senza disdegnare ogni forma del sapere.
Immagine liberamente tratta da pixabay.com
La notte tra il 4 e il 5 agosto 1962 moriva Marilyn Monroe, una delle più grandi stelle del cinema hollywoodiano. È impressionante come, dopo più di 50 anni, la sua immagine sia ancora una delle più famose e riprodotte al mondo, simbolo di una bellezza che è difficile far passare di moda.
Con l’articolo 13 del recente DDL semplificazioni il governo ha approvato una significativa modifica al codice dei beni culturali. Alla lettera d dell’ articolo 67 comma 1 è infatti aggiunta la d-bis che d’ora in avanti permetterà di affittare a musei esteri opere d’arte conservate nei depositi dei musei italiani. La modifica dice testualmente:
Cosa è il cinema se non un ibrido di diverse forme d’arte? Basta questa semplice osservazione per capire la connessione e il profondo amore che nutre David Lynch nei confronti della musica. Sebbene possa ancora suscitare lo stupore di molti, abituati a conoscerlo come uno dei più geniali cineasti statunitensi, il Lynch musicista non è certo un mistero, soprattutto dopo la pubblicazione non più tardi di due anni fa del suo album d’esordio, l’ambizioso Crazy Clown Time (2011).
"..Poiché anche solo nella minima manifestazione di una qualsiasi attività intellettuale, "il linguaggio", è contenuta una determinata concezione del mondo, si passa al momento della critica e della consapevolezza, cioè alla questione: è preferibile "pensare" senza averne consapevolezza critica, in modo disgregato e occasionale, cioè "partecipare" a una concezione del mondo "imposta" meccanicamente dall'ambiente esterno, a cioè da uno dei tanti gruppi sociali nel quale ognuno è automaticamente coinvolto fin dalla sua entrata nel mondo cosciente (...) o è preferibile elaborare la propria concezione del mondo consapevolmente e criticamente e quindi, in connessione con tale lavorio del cervello, scegliere la propria sfera di attività, partecipare attivamente alla produzione della storia del mondo, essere guida di se stessi e non già accettare passivamente dall'esterno l'impronta alla propria personalità?
"Ci sono cose che non puoi combattere - cause di forza maggiore. Vedi un uragano in arrivo, ti levi di mezzo. Ma quando sei in uno Jaeger puoi finalmente combattere l'uragano. Puoi vincere"
I visionari sono quelli come Bergman, ma anche quelli come Del Toro. L’immaginario comune occidentale è una spugna di robot, dinosauri giganti, effetti speciali e personaggi stereotipati, ben rappresentata nelle due ore abbondanti di questa pellicola.
“Cafetina”: un termine che sembra richiamare alla mente sconfinate piantagioni di caffè; ma se la storia raccontata nelle immagini di “All imperfect things” di Pep Bonet fosse un caffè, sarebbe certamente quello dal sapore più amaro.
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