Le varie forme de "sapere", che cerchiamo di organizzare tra divulgazione scientifica (cliccando qui), scienze umanistiche (cliccando qui) e scienze sociali (cliccando qui), sfruttando le pur discutibili suddivisioni del nostro sistema accademico.
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Genealogia dell'ordoliberalismo - II parte: Il Governo della Società
Qui la parte I, qui la parte III
Se l'ordoliberalismo, da fenomeno accademico di nicchia, può imporsi già nell'immediato dopoguerra come la scuola di riferimento per la programmazione economica tedesca, serviranno molti anni prima che questa nuova dottrina possa imporsi anche a livello simbolico, che possa essere accettata in maniera diffusa dalla società tedesca. Il sessantotto rappresenterà, da questo punto di vista, un momento di svolta. Il fallimento delle agitazioni in Germania, che culmina con il tragico episodio dell'attentato al leader del movimento studentesco Rudi Dutschke, significherà la fine delle speranze di generare un movimento rivoluzionario di massa. Qualche irriducibile passerà così a una temeraria lotta armata il cui destino sembrava già scritto (come nel caso della RAF), mentre la maggior parte si riallineerà con l'SPD che, già da qualche anno, col congresso di Bad Godesberg (1959), aveva accettato l'economia di mercato e ripudiato il marxismo.
Genealogia dell'ordoliberalismo - I parte: le origini del pensiero ordoliberale
Qui la parte II, qui la parte III.
Cosa è l'ordoliberalismo? Quale è la sua genesi? Quale funzione svolge nell'ambito più ampio del neoliberismo attuale? Porsi queste domande significa riflettere sulle più vaste trasformazioni nella logica del capitalismo contemporaneo, implica andare a scovare quella frattura epistemologica nell'arte liberale di governare che ha sancito l'emergere di nuove modalità di intendere il rapporto fra stato ed economia. Questa analisi in tre parti prenderà le mosse dalla ricostruzione genealogica della governamentalità ordoliberale proposta da Foucault in Nascita della Biopolitica, per poi provare a trarne tutte quelle implicazioni sociali e politiche che possano aiutare a comprendere meglio certi meccanismi insiti nella dominazione capitalistica attuale, in questa "nuova ragione del mondo", per usare un'espressione cara a Dardot e Laval, che definisce i contorni dell'ontologia socio-economica nella quale viviamo.
Reddito di Cittadinanza: Emancipazione dal lavoro o lavoro coatto?
In tempi di crisi sociale e stentata fuoriuscita dalla recessione il dibattito sul reddito di cittadinanza diventa un nodo centrale da affrontare. Soprattutto se non si dimenticano i dati che fotografano una realtà sociale mai veramente uscita dalla crisi, nonostante si sia tornati a parlare di crescita del PIL e della produzione industriale. I dati sulla povertà lo dimostrano e la diffusione di mini-jobs che seguono alla stucchevole vicenda dei voucher prima aboliti e poi reintrodotti e delle varie forme di lavoro precario, ci ricordano come la crisi economica non abbia fatto altro che scaricarsi sulla società in forme sempre più violente.
Il problema del tempo non è la velocità ma il senso.
Byung-Chul Han, filosofo e docente a Berlino, invita, nel suo Il profumo del tempo, all’arte di indugiare sulle cose, indagando il malessere diffuso nella società contemporanea globalizzata.
L’agire politico interroga in modo inadeguato se stesso. Il tentativo è provare ad affrontarlo sulla base di una serie di letture, da condividere con chi avrà l’interesse e la pazienza, con alcuni articoli da qui alla fine dell'anno.
La scomparsa del pensiero (Ermanno Bencivenga): la logica come pratica di liberazione
Ermanno Bencivenga riassume il proprio ruolo così: «io studio e pratico filosofia; traffico in idee; il contributo che posso dare alla conversazione pubblica consiste in idee almeno in parte nuove». Il suo ultimo libro, edito da Feltrinelli, si propone con un titolo suggestivo: La scomparsa del pensiero. Perché non possiamo rinunciare a ragionare con la nostra testa.
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