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Perché temiamo la chimica
In molti casi la nostra mente tende ad associare la parola chimica ad aspetti negativi, mentre, ad esempio, la biologia a qualcosa di positivo. Senza molto senso in realtà.
Quest’estate, mentre giravo per Firenze una sera, mi sono fermato in una famosa catena di gelaterie e ho notato sulla parete dietro al bancone la scritta “XXX non utilizza coloranti, aromi, conservanti e additivi chimici. Non lo abbiamo mai fatto e non lo faremo mai.” Bene, mi sono detto, come sarà possibile questo rifiuto della chimica per questi gelatai? Evidentemente non è possibile, dato che quella stessa marca di gelati è stata successivamente ritenuta colpevole di pubblicità ingannevole. Il vero punto, però, rimaneva un altro: perché non riusciamo a entrare dentro alla questione della chimica e ci accontentiamo invece di ritenere qualsiasi cosa contenga la definizione “chimica” qualcosa di negativo? Perché il gelato “chimico” è sinonimo di cattivo?
Il 2017 della Scienza
Onde gravitazionali, intelligenza artificiale, terapie geniche e la nuova corsa allo spazio; questa è stata la scienza in questo anno ormai arrivato al capolinea
Visto che anche il 2017 sta approcciando la sua conclusione, anche questa rubrica scientifica non può evitare di fare il più classico dei resoconti sugli avvenimenti dell’anno! Anche se sicuramente (e giustamente) quest’anno verrà ricordato principalmente per l’osservazione delle onde gravitazionali generate dalla fusione di due stelle a neutroni, ciò non vuol dire che non sia successo nient’altro di interessante! In questo veloce riassunto di Nature si possono vedere i tanti articoli pubblicati nel 2017 divisi per trimestri e si può leggere una carrellata sulle principali tematiche di studio di quest’anno, ormai prossimo alla conclusione. Principalmente il 2017 verrà ricordato come un anno della fisica e dell’astronomia, come un anno di grande impatto dei cambiamenti climatici e come l’anno in cui la genomica e l’intelligenza artificiale hanno fatto enormi passi avanti. Oltre che come l’anno in cui la scienza ha dovuto combattere contro l’ignoranza e le false credenze.
Vi piacerebbe sapere da dove vengono i vostri occhiali? Oppure quale processo ha condotto del metallo imprigionato in una roccia a diventare il motore della vostra auto? Oppure ancora scoprire come è fatto il filo che porta la corrente nel salotto di casa? Un buon modo per ottenere la risposta a questi ed a mille altri quesiti è visitare il Museo di Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano (museoscienza.org) facilmente raggiungibile con i mezzi anche per i meno esperti del capoluogo lombardo.
I problemi dell'università italiana nell'ultimo atto della trilogia di Smetto quando voglio
Questa settimana abbiamo scelto la realtà e la finzione. Samuele Staderini vi parlerà di quello che sta succedendo nell'università italiana, secondo la sua esperienza. Tommaso Alvisi, invece, ne ha parlato attraverso un film che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica. Segnale evidente che questo tema è piuttosto dibattuto nel contesto italiano contemporaneo.
L’uscita del capitolo finale della trilogia di Smetto quando voglio ci porta, inevitabilmente, a fare una riflessione sul mondo della ricerca italiana e sul sistema che la governa. Nei film, chiaramente esagerato (ma non troppo), si vede l’esasperazione di una generazione di ricercatori frustrati che, non potendo contare su alcun sostegno meritocratico, finiscono per scivolare nel delinquere per poter portare avanti la loro ricerca (e sopravvivere economicamente). Ma come si vive realmente nel sistema della ricerca italiana? È davvero così che il Bel Paese tratta le sue risorse intellettuali migliori?
Il ritorno della mummia (nello sgabuzzino del museo)
Tutti noi, almeno una volta, abbiamo visitato un museo. Tutti noi abbiamo familiarità con l'immagine mentale di serie di stanze e corridoi pieni di teche di vetro dentro le quali sono custoditi reperti di vario genere, provenienti dall'antichità o dal medioevo: spesso pietra e ceramica, talvolta metallo, in casi eccezionalmente fortunati legno e tessuto. E siccome molti musei in Europa hanno anche una, per quanto piccola, sezione egizia, è probabile che molti di noi, nel visitare un museo, si siano a un certo punto ritrovati nella stessa stanza con una mummia.
Il recente ritrovamento di un cucciolo di leone delle caverne perfettamente conservato nel permafrost per più di 20.000 anni ha riportato alla ribalta un tema controverso, ossia la possibilità di riportare in vita specie estinte attraverso la clonazione. Se fino a qualche anno fa questa possibilità era relegata all’ambito della letteratura fantascientifica, le tecniche molecolari sono giunte a dei livelli tali da renderla uno scenario plausibile. Tuttavia, prima di immaginare che Jurassic Park divenga realtà, è il caso di prendere in considerazione alcuni elementi cruciali.
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