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Dall’occupazione dell’ex-convento Santa Chiara in Fossabanda a quella della “Residenza artistica per studenti”, per riaprire questioni riguardanti il sociale e il Diritto allo Studio.
In attesa della Manifestazione Nazionale del 15 novembre, molteplici sono stati gli atti simbolici portati avanti dagli studenti e le studentesse di tutta Italia, per riaprire nel dibattito politico e pubblico temi riguardanti il Diritto allo Studio ed il ruolo studentesco nel Paese e, soprattutto, nelle città universitarie. Dopo l’occupazione, a Torino, della mensa di via Principe Amedeo chiusa quest’estate a causa dei tagli della Regione Piemonte, è il turno di Pisa.
Lunedì 11 novembre 2013, in Borgo de' Greci a Firenze si è discusso di fondazioni lirico-sinfoniche. La Camera del Lavoro di Firenze ha ospitato un'importante iniziativa (Le Fondazioni Lirico-Sinfoniche in tempo di crisi ed i recenti provvedimenti normativi), durante la quale, partendo dalla drammatica situazione del Maggio Musicale Fiorentino, si è discusso del destino delle fondazioni.
Ancora non era mai stato così freddo a Firenze. Tra il vento che fa scivolare due anziani e la minaccia di pioggia, il maltempo non aiuta il presidio davanti all’azienda ospedaliero-universitaria di Careggi. Intorno alle 11.00 inizia l’allestimento della mostra, con i cartelloni e le foto dedicate al servizio sanitario italiano, con i tagli che colpiscono migliaia di italiani. Ormai da tempo va avanti un progressivo svuotamento dei servizi pubblici, in una prospettiva ovviamente sempre più a favore del privato.
I dati, che sono girati senza clamore per i principali giornali italiani, dimostrano che a causa della crisi sempre più persone decidono di risparmiare anche sulle cure, a partire dai denti per arrivare alle analisi.
Il 5 novembre è stato approvato il discusso Decreto scuola - Decreto Legge 104/13 presso la VII Commissione Cultura, Scienza ed Istruzione del Senato.
Nonostante le numerose apologie da parte del Governo Letta (in primis dal Ministro Carrozza), avallanti la retorica della controtendenza rispetto i precedenti esecutivi, tale decreto non può essere realmente considerato come un’inversione di tendenza sul tema della scuola e dell’università. Non “restituisce finalmente risorse e centralità al mondo dell'Istruzione”, come invece afferma l’ansioso “rassicuratore” Napolitano.
Alla fine del mese di ottobre e nei primi giorni di novembre, a Lisbona si sono concentrate le manifestazioni di “Que se lixe a Troika!” e del principale sindacato del paese, la CGTP. È facile immaginare le motivazioni: con la nuova riforma finanziaria, che è stata approvata a maggioranza nello scorso primo di novembre mentre i lavoratori manifestavano di fronte al parlamento, si vanno a tagliare 700 milioni di euro alla spesa pubblica. Come? Naturalmente facendo ricadere il peso dell’austerità e delle misure imposte dalla Troika sui lavoratori, sui precari, sui pensionati e sui dipendenti pubblici.
In un momento storico in cui riuso, riciclo e risparmio diventano più che mai imperanti, e non solo di moda, fa il suo ingresso “ Slow Water”.
“Slow Water” è un progetto articolato che guarda al passato ma soprattutto strizza l’occhio al futuro, in una dimensione in cui il tempo torna ad essere l’attore principale. Il suo obiettivo è il risparmio idrico, adesso che la risorsa acqua è sempre più nel mirino dell’ inquinamento e della siccità.
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