Le notizie legate al contemporaneo, abbracciando società, istituzioni, questioni internazionali e tutto ciò che rientra nella vasta categoria di politica, rubriche e redazionali esclusi.
Immagine liberamente tratta da upload.wikimedia.org
Anche nel suo recente viaggio nel sud est asiatico conclusosi il 10 ottobre il Premier Abe non ha incontrato nessun rappresentate di Cina e Corea del Sud. Nonostante le offerte di dialogo dall'insediamento di Abe ad oggi non si è avuto alcun colloquio ad alto livello.
Il maggior ostacolo per un dialogo con la Cina è rappresentato dalla disputa territoriale delle Isole Diaoutai/Senkaku mentre la pulsione militarista e il revisionismo storico circa il passato coloniale nipponico fanno da barriera a proficui rapporti con la Corea del Sud.
A luglio in due articoli, sulla scia delle rivelazioni dell'ex tecnico della CIA Edward Snowden, scrissi come il fatto dei controlli a cui sono sottoposti i governi di tutto il mondo, e quindi i governi dei paesi europei e le istituzioni dell'Unione Europea, da parte della National Security Agency (NSA), l'agenzia primaria di intelligence statunitense, non fosse, intanto, una novità (leggi qui), e, in secondo luogo, che di essi si sapesse in Europa almeno dal 2001, a seguito della scoperta di come la NSA tenesse sotto controllo Commissione Europea e Parlamento Europeo, allo scopo di entrare in possesso dei dossier che venivano definendo le trasformazioni tecnologiche necessarie all'effettività del mercato unico europeo (leggi qui).
Partecipare alla due giorni romana di ottobre, prima con lo sciopero generale del 18 dei sindacati di base, USB in testa, poi a quella dei movimenti (da quello per la casa al NOTAV-NO MUOS, a mille altri collettivi in lotta di tutta italia) è stato difficile. Difficile dal punto di vista personale, perché due giorni non sono mai una passeggiata, difficile come l’organizzazione, attivata per portare persone in lotta, in diverse lotte, in una Roma blindata, superando il boicottaggio delle ferrovie e l'ostracismo dei mass media generalisti (comprese interviste date alla Tv e mai trasmesse come successo a noi in Veneto).
Dopo un anno di colore e di socialità, l’ex-colorificio di Pisa di proprietà della JColors torna al grigiore, al degrado. Lo scorso settembre, dopo mesi di controversie giuridiche, richieste di legittimazione nonché di appelli di solidarietà da tutto il globo, la sentenza di sgombero è stata approvata.
Avviene nella giornata di sabato 26 ottobre, sotto gli occhi di molti manifestanti accorsi in via Montelungo, sede dell’ex Colorificio, e di molti che seguono la diretta streaming - sintomo di come questa esperienza abbia fatto coagulare intorno a sé personalità e soggetti tra loro distanti sia per quanto concerne la collocazione geografica, sia per quella politica. Gli occhi di tutt’Italia - e non solo - puntano su Pisa, basti pensare che l’hashtag “excolorificio” è il più twittato d’Italia, con twit provenienti anche dal resto d’Europa.
Il giorno in cui, a dispetto delle altisonanti politiche austeritarie di abbattimento del debito, il rapporto debito/Pil tocca il suo picco più alto, ossia il 133,3% (dati Eurostat) viene battuta la tragica notizia che potrebbe riportare molti italiani coi piedi per terra: un 19enne di Lecco è stato massacrato domenica sera a calci e pugni nella sua camera in affitto sopra al ristorante italiano Vesuvius di Maidstone, nella contea inglese del Kent, dove il ragazzo aveva trovato lavoro come cameriere.
Nel 1993 uscì negli Stati Uniti “Rethinking Camelot” di Noam Chomsky, tradotto e pubblicato in Italia dalla casa editrice Eleuthera nel 2009 con il titolo “Alla corte di Re Artù”. Nel libro il famoso linguista e filosofo americano, nonché implacabile critico della politica interna ed estera del suo paese, demolisce senza tante perifrasi uno dei miti americani che ha fatto più presa in certi ambienti politici europei, quello di John Fitzgerald Kennedy, anche in polemica con altri esponenti progressisti come ad esempio il regista Oliver Stone.
Il Becco è una testata registrata come quotidiano online, iscritto al Registro della Stampa presso il Tribunale di Firenze in data 21/05/2013 (numero di registro 5921).