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Importante attività diplomatica per i ministri di Esteri e Difesa del Sol Levante. Il 6 gennaio Kishida e Inada si sono riuniti - nell'ambito della terza sessione di consultazioni politico militari e della sesta sessione di dialogo strategico franco-nipponico - con i corrispettivi francesi, Jean-Marc Ayrault e Jean-Yves Le Drian, concordando una linea comune su molti dei temi di politica internazionale che interessano l'Asia.
Tra le molte frasi di circostanza (sulla minaccia terroristica, sul disarmo nucleare e sull'Accordo di Parigi sul clima) da parte francese si è confermata “la forte opposizione ad azioni unilaterali che accrescano le tensioni, come bonifiche o costruzione di avamposti così come il loro utilizzo a fini militari” nel Mar Cinese Meridionale (con un chiaro riferimento alle infrastrutture realizzate dalla RPC nelle isole Nasha).
Articolo tratto da Il manifesto di venerdì 13 gennaio 2016
Incendio in capannone occupato, muore rifugiato somalo
“Ali Muse è morto per colpa dello Stato”, si legge sullo striscione che apre il corteo di un centinaio di migranti prima sotto la Prefettura di Firenze e poi nel cortile di Palazzo Strozzi, dove i richiedenti asilo occupano pacificamente le scale che portano alla mostra sull’emergenza profughi del dissidente cinese Ai Weiwei. L’esposizione resta aperta, nessuno ha il coraggio di dire alcunché ai manifestanti, arrabbiati e addolorati al tempo stesso.
L’ultimo lavoro di Samir Amin (Russia and the Long Transition from Capitalism to Socialism) restituisce quello che in Occidente la sinistra cerca da un pezzo, ossia una collocazione nei rapporti internazionali che sia conseguente ad una rigorosa analisi di classe. Il tema è scottante e il libro ha già riscosso il favore della stampa di sinistra anglofona (edito dalla Monthly Review Press, recensito dal giornale statunitense CounterPunch e dal britannico MorningStar).
Articolo di Elena Papucci
Bufale su Internet: ognuno sceglie la sua verità
"Internet ha dato voce e diritto di parola agli imbecilli" ha detto Umberto Eco. Ma siamo sicuri che il problema sia circoscrivibile alla rete? E soprattutto, è giusto arrogarsi il diritto di decidere cosa è possibile scrivere o meno, su, ad esempio, un Social Network?
Ovviamente ci si augurerebbe che le notizie date fossero vere, soprattutto se divulgate a mezzo stampa "ufficiale": per i giornalisti dovrebbe vigere la regola di "controllare le fonti". Ma per quanto riguarda le opinioni espresse da un "Pincopallo" qualsiasi? Perché se uno è convinto che, per fare un esempio abusato, "i profughi ricevono 30 € al giorno", gli deve essere vietato di dirlo? Perché è una falsità! Ma questo sarebbe sufficiente?
Una democrazia da ancien régime (1)
Il provincialismo consiste nella duplice predisposizione degli abitanti di Frittole, Piovarolo o Canapale a pensare che l’abito mentale che muove le loro azioni, muova anche quelle dei cittadini di Pechino, Londra, Parigi, Mosca… E che tutto quanto usa farsi a New York, Buffalo o Chicago possa tale e quale farsi a Frittole, Piovarolo o Canapale!
Durante i classici festeggiamenti stagionali l'Autore si è trovato – per sua somma sfortuna – a ragionare di questo autunno-inverno italiano. Seguendo un po' di pensieri in libertà, ovviamente viene in mente il referendum dello scorso 4 dicembre. Lasciando in pace il risultato, che può piacere o meno (e all'Autore è piaciuto) ma ormai è un dato storico che lascia il tempo che trova, viene naturale rapportare quel risultato alla situazione attuale.
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