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Giovanni Orlandini
Un fantasma si aggira per il mercato del lavoro italiano. Si tratta del lavoro a progetto (c.d. co.co.pro.), del quale il Governo ha annunciato la scomparsa presentando i decreti attuativi del Jobs Act. A partire dal primo gennaio 2016 non sarà infatti più possibile assumere con questa forma contrattuale, il che – si sostiene- comporterà la fine della precarietà per circa mezzo milione di lavoratori “autonomi”. Certo, al posto del contratto a progetto, ai lavoratori spetterà l’assunzione con il nuovo contratto a tutele crescenti, privo delle tutele in caso di licenziamento illegittimo. Ma si tratta comunque di un sostanziale miglioramento delle loro condizioni di occupazione.
"L’Europa è incapace di concepire una cultura di pace". Non appena varco la soglia dell’aula 400 dell’Università di Pavia, vedo decine di teste abbassarsi in segno di accettazione triste. ‘
Dal momento della sospensione del servizio obbligatorio militare anche il servizio civile sarà interamente volontario. Qualsiasi giovane potrà comunque concorrere alla difesa della patria con mezzi ed attività non militari. I futuri volontari potranno continuare a favorire e promuovere la solidarietà e la cooperazione. Oltre tutto, il servizio civile sarà anche alla portata delle donne. Insomma sarà solo una questione di scelta personale.
Era il 2001 quando queste parole vennero pronunciate dall’allora ministro della difesa Sergio Mattarella, ora divenuto Presidente della Repubblica, che così poneva fine alla leva obbligatoria e dava avvio al servizio civile aperto a tutti.
Lo smantellamento repentino di tutto il sistema pubblico e delle garanzie che ne derivano da questo tipo di welfare, ha avuto negli ultimi anni un’accelerata mostruosa. La tendenza infatti vede, in maniera ormai sempre più conclamata, l’utilizzo del privato in mancanza di investimenti concreti e seri da parte dell’ente pubblico di settore.
Venerdì 27 e sabato 28 febbraio il gruppo Libertà e Giustizia ha promosso un convegno fitto di appuntamenti che hanno visto relatori noti e importanti, da Gustavo Zagrebelsky, a Barbara Spinelli, a Tommaso Fattori, Nando Dalla Chiesa, Marco Travaglio, Donatella Della Porta, Paul Ginsborg e molti altri, dal titolo, particolarmente attuale, La democrazia minacciata, tenutosi presso l’Auditorium di Sant’Apollonia a Firenze.
Sabato 28 febbraio 2015, ore 14:05, mentre sto scrivendo una nota per il Becco (non questa) ascolto distrattamente la Tv accesa in un'altra stanza, si tratta di un servizio sulla manifestazione che terrà oggi la Lega a Roma, trasmesso dall’emittente La7.
Interessato alla notizia mi alzo e vado a seguire il servizio.
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