Relazioni internazionali, notizie da altri paesi, ingiustizie sparse per il globo.
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Aziende del settore nucleare hanno donato ai liberal-democratici 700 milioni di yen nell'anno 2014. A renderlo noto è stato, lo scorso 27 novembre, il rapporto annuale sui finanziamenti ai partiti politici redatto dal ministero degli Interni.
Tra le aziende che hanno effettuato donazioni al partito di governo vi sono Mitsubishi Heavy Industry (33 milioni), Toshiba ed Hitachi (29 milioni ciascuno).
Ebbene sì, è ragionevole trovare "catastrofico che gli interessi privati prevalgano sul bene comune arrivando a manipolare le informazioni per proteggere i loro progetti", tuttavia pensare che sia sufficiente un "grande impegno politico ed economico" per "reimpostare e correggere le disfunzioni e le distorsioni del modello di sviluppo attuale" (Discorso di Papa Francesco all'Ufficio delle Nazioni Unite a Nairobi, Kenya, 26 novembre 2015) potrebbe non essere affatto sufficiente.
Incontro, lo scorso 20 novembre a Washington, tra gli anti-base di Okinawa ed i vertici del maggiore sindacato statunitense: l'AFL-CIO. La responsabile per gli affari esteri dell'organizzazione sindacale, Cathy Feingold, ha espresso il proprio supporto alla delegazione nipponica.
Il governo nazionale ha, intanto, presentato, lo scorso 17 novembre, un nuovo ricorso contro il governatore della Prefettura Takeshi Onaga: questa volta presso l'Alta Corte di Fukuoka. L'ex sindaco di Naha, dal canto suo, ha ribadito che è unicamente competenza dei propri uffici il rilascio, o meno, delle autorizzazioni necessarie ai lavori preparatori per la realizzazione della nuova base ad Henoko (Nago).
Elezioni in Argentina: al ballottaggio vince la destra
L'argentina vira decisamente a destra. Quello che molti analisti avevano pronosticato dopo il sostanziale pareggio nel primo turno delle elezioni presidenziali, si è ora ufficialmente concretizzato al ballottaggio: in uno scontro all'ultimo voto alla fine a spuntarla è la retorica del cambiamento cavalcata dal leader della destra Mauricio Macrì che si impone con il 51,40% dei voti sul leader peronista Daniel Scioli in quella che rimarrà una tornata elettorale di rilevanza storica.
Storica perché per la prima volta dal 1983, anno del ritorno del paese sudamericano alla democrazia, una coalizione di centrodestra si impone in Argentina. Se in precedenza avevano infatti trionfato solo radicali e, dal 2003, il peronismo di Nestor e Cristina Kirchner, ora si aprirà sicuramente una fase diversa segnata da politiche di segno opposto rispetto all' "oficialismo" statalista, marchio di fabbrica delle legislature peroniste e populiste di sinistra a guida Cristina Kircher.
L’Occidente in balia di un criminale impazzito? Già accadde
La versione turca degli avvenimenti che hanno portato all’abbattimento dell’aereo militare russo fa acqua. Gli Stati Uniti hanno dichiarato, sulla base delle riprese dei loro satelliti, che l’aereo russo ha sorvolato per 17 secondi una lingua di territorio turco che si insinua in territorio siriano. Questo vuol dire che i 5 minuti nel corso dei quali messaggi turchi avrebbero imposto per 10 volte all’aereo russo di abbandonare lo spazio aereo turco o sono stati effettuati tutti a un aereo russo fuori da tale spazio, oppure che solo un messaggio lo ha raggiunto mentre si trovava in esso.
Tocchiamo ferro
E’ di qualche ora fa la notizia dell’abbattimento di un aereo militare russo, tramite missile aria-aria, da parte di un aereo militare turco sul lato più occidentale del confine tra Turchia e Siria. Da parte turca è stato affermato che l’aereo russo aveva sconfinato e che era stato invitato più volte a uscire dallo spazio aereo turco, e che solo a seguito della continuazione dello sconfinamento e dell’avvicinamento di un altro aereo russo sarebbe avvenuto l’abbattimento. I due piloti russi sarebbero riusciti a paracadutarsi. Il territorio sul quale l’aereo russo si è schiantato e i due suoi piloti sono scesi è siriano. E’ un territorio montagnoso controllato da un gruppo ostile al governo siriano composto da miliziani siriani di etnia turcomanna, probabilmente legata allo Stato Islamico e che aveva recentemente subìto bombardamenti da parte dell’aviazione russa. Questo gruppo ha dichiarato che uno dei due piloti era gravemente ferito e che è deceduto. L’altro parrebbe essere prigioniero. Veniamo alle dichiarazioni russe. L’abbattimento dell’aereo sarebbe avvenuto sulla Siria alla distanza di quattro chilometri circa dal confine con la Turchia, hanno affermato fonti militari. Da parte di Putin c’è stata una dichiarazione molto dura: la Russia è stata “colpita alle spalle” dai sostenitori dello Stato Islamico, ci saranno conseguenze. Una seconda dichiarazione ha affermato che l’aereo abbattuto stava sorvolando il passaggio di una colonna di autobotti che trasportava in Turchia petrolio dal territorio siriano controllato dallo Stato Islamico. Va da sé, credo, che anche se fosse accaduto uno sconfinamento russo l’abbattimento dell’aereo sarebbe totalmente ingiustificato e irresponsabile.
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