"E ci spezziamo ancora le ossa per amore
un amore disperato per tutta questa farsa
insieme nel paese che sembra una scarpa"
Cit.
Pare che il destino degli ex librai della Edison di Firenze oramai sia stato delineato in modo limpido. Di ieri la notizia: il gruppo Feltrinelli aprirà nei locali di Piazza della Repubblica che oramai conosciamo tanto bene e che un tempo erano la casa della libreria, un nuovo centro RED. Per i meno informati (anche chi scrive era del tutto all'oscuro di questo nuovo formato), la sigla sta per “Read, eat, dream”, in italiano “Leggi, mangia, sogna”: il nuovo format, sperimentato già a Roma, prevede l'apertura di una libreria affiancata da un vero e proprio ristorante ed una specie di reparto alimentari dove trovare prodotti tipici italiani.
Peggio non poteva andare, davvero. Le più nere previsioni sul destino del Maggio Musicale Fiorentino si sono realizzate. A renderle realtà sono state le parole del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi alla fine dell'incontro per discutere la situazione della Fondazione tenuto a Roma alla presenza del sindaco Matteo Renzi, del Commissario Francesco Bianchi e del Ministro per i Beni Culturali Massimo Bray.
I commenti non lasciano adito a fraintendimenti: è stato deciso che la liquidazione è l'unica via per rilanciare il Teatro. Il fatto che si decida di perseguire questa strada significa che non c'è la minima intenzione di capire come mai il Maggio Musicale Fiorentino vive il tragico momento in cui si trova e soprattutto che non si intende fare tesoro dell'esperienza maturata in questi mesi. Oramai lo sanno anche i muri: la situazione finanziare della Fondazione è pessima. Un buco di bilancio di 35 milioni di euro, una perdita nel solo 2013 di tre milioni ed una previsione negativa per il 2013 di altri 6 milioni di euro.
Ieri, 14 giugno 2013, a Lussemburgo si è tenuta una riunione di cui difficilmente sentirete parlare al telegiornale. I ministri dell’economia dei 27 paesi dell’Unione Europea si sono riuniti per ufficializzare l’apertura dei negoziati tra UE e Nato che porteranno alla firma del Transamerican Trade and Investment Partnership. Una serie di parole che, per i meno pratici con le lingue, altro non indica che la formazione di una “Nato per il commercio". La decisione, che dovrebbe essere presa ufficialmente in occasione del
La terza Corte d’Assise di Roma ha parlato chiaro: le uniche persone che possono essere ritenute colpevoli per aver ucciso Stefano Cucchi sono cinque dei sei medici imputati; agenti della polizia ed infermieri sono stati dichiarati non colpevoli dal momento che il fatto non sussiste. E’ in questo modo che si chiude il processo di primo grado sulla morte del ragazzo: con l’attribuzione di pene irrisorie per chi non ha curato Stefano. Ma nessuno è parso interessarsi al perché Stefano ci sia arrivato in quelle condizioni tra le mani dei medici.
“E' stata una donna che approfittava della propria bellezza fisica per imporre attenzione finché il 9 marzo del 1973 fu sequestrata e stuprata. Ci vollero 25 anni per scoprire i nomi degli aggressori, ma tutto era caduto in prescrizione”.
Questa è una parte del breve servizio che il Tg 2 ha fatto in occasione della morte di Franca Rame. Da dove iniziare a commentare?
Quando nel luglio del 2010 feci la mia prima tessera al Partito della Rifondazione Comunista, entrando a far parte della Federazione fiorentina, una delle prime cose che mi furono raccontate fu l'esperienza di alcuni compagni toscani che avevano messo in piedi il progetto de L'Aurora. Ricordo ancora un viaggio in treno verso Empoli, per andare a fare servizio alla festa provinciale dell'A.N.P.I., in cui mi venne descritto il clima di brio intellettuale, di confronto e le punte di avanguardie raggiunte da questo progetto editoriale, nato nel 2005 e rimasto vivo fino alla metà del 2007. I compagni che decisero di prendere parte a quell'avventura sentivano la necessità di provare ad aprire un confronto franco ed approfondito, che avesse la capacità di andare aldilà delle separazioni organizzative e dei paletti che queste impongono. Aveva la genuina presunzione di costruire anche in Italia una sinistra unita, non subalterna e veramente rappresentativa delle istanze delle classi che ancora oggi, anche se con modalità diverse, sentono attorno al proprio collo il giogo del capitalismo.
Chissà se Giuseppe Verdi quando in quel lontano 11 marzo 1867 vide mettere in scena per la prima volta la sua opera lirica Don Carlo avrebbe mai pensato che a Firenze questa sarebbe stata rappresentata a metà per problemi di cassa. E' esattamente questo che è successo lo scorso 2 maggio nell'ambito dell'inaugurazione della nuova stagione del Maggio Musicale Fiorentino. Il maestro Zubin Mehta ha infatti diretto lo spettacolo vedendo trasformare l'opera lirica in concerto. Niente soldi per regia e scenografie.
"Sono un prigioniero politico. Sono un prigioniero politico perché sono l’effetto di una guerra perenne che il popolo irlandese oppresso combatte contro un regime straniero, schiacciante, non voluto, che rifiuta di andarsene dalla nostra terra. Io difendo il diritto divino della nazione irlandese all’indipendenza sovrana, e credo in essa, così come credo nel diritto di ogni uomo e donna irlandese a difendere questo diritto con la rivoluzione armata. Questa è la ragione per cui sono carcerato, denudato, torturato." da Il diario di Bobby Sands
“Discipline, dignity and unity”. Disciplina, dignità ed unità. Così titolava il numero di An Phoblacht (mensile pubblicato dal partito Sinn Féin in Irlanda ed il cui titolo significa “La Repubblica”) di domenica 3 maggio 1981. La disciplina, la dignità e l'unità a cui ci si riferiva erano quelle dei militanti dell'IRA rinchiusi da anni nel carcere di alta sicurezza di Long Kesh, vicino a Belfast, dove a lungo sono stati vittime di violenze ed atroci torture. Il gruppo di detenuti nel marzo dello stesso anno aveva preso la decisione, guidati da Bobby Sands, di iniziare uno sciopero della fame che li avrebbe condotti alla morte nel caso il Primo Ministro della Gran Bretagna, una Margaret Thatcher eletta da poco al suo primo mandato, non avesse riconosciuto loro lo status di prigionieri politici.
Hannah è una bambina di due anni che, grazie ad un trapianto di trachea, potrà cominciare a respirare da sola, senza aiuto di nessuna macchina. La notizia sta però nel fatto che la trachea che è stata trapiantata alla bimba (nata senza) è stata “costruita” grazie alle cellule staminali prelevate dal suo midollo spinale. Grazie alle ricerche portate avanti in anni ed anni, il Professor Macchiarini a Stoccolma è riuscito a creare un trachea nuova per la bambina partendo da un tubicino di gomma e ricoprendole con le cellule staminali prelevate. La trachea è stata poi impiantata nella gola di Hannah al Children's Hospital dell'Illinois.
Personalmente, ogni anno che passa, all'avvicinarsi del 25 aprile, una riflessione sulla Festa della Liberazione mi resta sempre più difficile. L'inizio della mia attività politica, quella “seria”, è avvenuto all'interno dell'ANPI e sono anni che faccio tutto il possibile per mantenere un impegno costante all'interno dell'associazione. Ma più che il tempo passa e più che una contraddizione emerge, acquista sempre più visibilità: i numeri degli “antifascisti” crescono a dismisura ma le piazze si svuotano e il 25 diventa sempre più la festa delle celebrazioni di convenienza. La commemorazione antifascista, soprattutto nella nostra rossa Toscana, è praticamente di dovere ma il punto sul quale ci stiamo scervellando da anni è come fare per far capire alle persone che se l'antifascismo resta solo un mucchio di parole è inutile, rimane un residuo storico. Importante, ci mancherebbe, ma una semplice medaglietta che ci ricorda, una volta all'anno, come è che siamo arrivati al momento che viviamo.
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