Società

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Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.

Immagine liberamente tratta da upload.wikimedia.org

Giovedì, 02 Marzo 2017 00:00

Sui fatti di Follonica

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Non dobbiamo aver paura a chiamare l’agghiacciante episodio di Follonica per quello che è: un fenomeno di neo-nazismo.
Le due donne di etnia Rom, ribattezzate da Matteo Salvini, le “due frugratrici” sono state degradate a un livello di sub umanità da parte tanto dei due lavoratori della Lidl, quanto da parte di un ignobile coro in rete, quanto, appunto, da parte di certe figure che purtroppo orbitano in politica e in televisione (e sul web).

Martedì, 28 Febbraio 2017 00:00

Aborto: quando la legge è illegale

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Aborto: quando la legge è illegale

È notizia degli ultimi che un ospedale laziale ha bandito un concorso particolare: i vincitori infatti saranno assegnati al reparto per l'attuazione della legge 194, cioè quella che regola il diritto di aborto.

Scissioni e soldi, politica e patrimonio, quel patrimonio necessario a svolgere l'attività politica, sono indissolubilmente legati: anche in epoca di “partiti liquidi” (che poi una volta si chiamavano “comitati elettorali”) e “movimenti” (parola salvifica per designare i partiti togliendoli quella che viene da molti percepita come la “puzza” del '900).
In questi giorni di frenetica attività dentro e fuori il PD, proprio per approfondire nello specifico questo tema e mettere qualche elemento di certezza, abbiamo sentito Gabriele Maestri, cultore del diritto dei partiti, collaboratore dell'Università di Parma, giornalista pubblicista (cura il blog isimbolidelladiscordia.it) nonché autore di due testi per “drogati” di politica: I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti (Giuffrè, 2012) e Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male (Aracne, 2014)

Martedì, 21 Febbraio 2017 00:00

Migranti , solo il do ut des ci salverà

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Migranti , solo il do ut des ci salverà

In Italia da anni tiene banco la questione migranti. Sembra, ad ascoltare i discorsi di taluni politici e della gente comune, che un'orda di persone si sia scaraventata nella nostra penisola, arraffando tutto quello che trova sulla sua strada. Una sorta di invasione barbarica 2.0. Se invece ci calmiamo un attimo e ci prendiamo due minuti per leggere dei dati attendibili scopriamo che secondo i dati dell'UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) in Italia sono sbarcati 181.405 migranti. Certamente un dato che non ci pone ai vertici della classifica europea.

"Ringrazia che hai un lavoro": la nuova frontiera dello schiavismo

Viviamo purtroppo da diversi anni un periodo di crisi economica che non accenna a passare. Il lavoro è sempre più introvabile, e quando lo si trova è sottopagato e precario. Ovviamente questa situazione ha portato tanti problemi pratici nella vita di ognuno: non ci sono soldi per far fronte alle tante piccole 'emergenze' che possono capitare nella vita di ognuno di noi, come ad esempio il dentista o qualsiasi guasto domestico. Ma ancora più grave è la conseguenza psicologica che questa situazione ha portato nel modo di pensare comune: ci si è dimenticati che il lavoro è un diritto fondamentale di ognuno, citato anche dal primo articolo della nostra Costituzione, e si è iniziato a considerarlo un privilegio.

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