Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.
Immagine liberamente tratta da upload.wikimedia.org
Il Governo non è razzista, ma...
All’indomani dell’iconografica, e riuscita, manifestazione “Magliette rosse”, ideata come atto di testimonianza e di indignazione per quanto sta avvenendo da troppo tempo nelle acque del Mediterraneo, le associazioni che sono al fianco delle persone che fuggono da guerre e miseria, e che si battono per la loro libertà di movimento, hanno battuto un altro colpo.
Comunicare la tragedia, tra pornografia del dolore e impegno politico
Nell’ultimo periodo è raro trovare un giorno in cui i giornali e i telegiornali non ci parlino di migranti, in particolare della rotta mediterranea.
Il dibattito sui salvataggi dei migranti in mare da parte delle navi di alcune organizzazioni umanitarie ha ormai polarizzato l’opinione pubblica, ed da mesi occupa le copertine dei giornali e dei telegiornali.
“Vive la France du métissage!”
Di finali di calcio, immigrati africani, e chi non li vuole
“Vive la France du métissage!” è lo status pubblicato da un mio conoscente di lavoro, francese di origini vietnamite (che per brevità chiameremo N.), subito dopo la vittoria della nazionale francese nei recenti mondiali di calcio.
Di magliette rosse, "benaltrismo" e altre amenità
Lo scorso 7 luglio è stata la giornata delle magliette rosse: esponenti di associazioni e comuni cittadini si sono vestiti di rosso contro l'emorragia di umanità. Rosso come i vestiti fatti indossare ai bambini che affrontano la traversata verso l'Italia, nella speranza di essere più visibili in caso di naufragio.
Il, i '68… e Marx?
Qualche settimana fa Mapelli di Punto Rosso ci invitava a leggere l’articolo di Emilio Molinari: “Un altro ‘68”. L’articolo, per me molto bello, evidenzia con intenti provocatori, che i ‘68 furono due, uno “... degli studenti e di molti intellettuali. Un soggetto complesso egemonizzato dalla piccola borghesia radicalizzata...”, “L’altro dei lavoratori.”
Fosse che non leggono, il problema – Come la destra si è impadronita della cultura popolare
È notizia degli ultimi giorni, ed ha scatenato un piccolo vespaio negli ambienti intellettuali, la dichiarazione della sottosegretaria ai beni culturali, Lucia Borgonzoni, secondo cui non leggerebbe un libro da tre anni. Tra i censori più accaniti, la scrittrice Michela Murgia propone un aperto riferimento ad una citazione di Umberto Eco, “che cos’è il leghismo se non la storia di un movimento che non legge?”. Umberto Eco aveva ragione, ma probabilmente non nel senso in cui sta venendo interpretato dagli intellettuali italiani, la cui reazione si ferma ad un livello di analisi assolutamente superficiale, che non permette di comprendere cosa stia accadendo in un’Italia posizionata in larga maggioranza su posizioni politiche populiste ed anti-intellettuali.
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