Società

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Tutto ciò che è sociale ma non riflessione sociologica, legandosi a quello che compone la realtà in cui viviamo.

Immagine liberamente tratta da upload.wikimedia.org

In un libro di venti anni fa, intitolato L’injustifiable (“L’ingiustificabile”), l’autrice Monique Chemillier-Gendreau1 notava un paradosso in seno alle politiche europee: l’estendersi dei diritti dei cittadini europei andava di pari passo a un restringimento dei diritti e delle possibilità offerte ai non europei, al punto che si può parlare di “un declino dei diritti fondamentali degli stranieri in Europa”2.

Mercoledì, 28 Novembre 2018 00:00

Lo stato di salute della ricerca scientifica

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Come sta la ricerca scientifica in Italia e nel mondo? Cosa aspettarsi per i prossimi anni e decenni dal mondo scientifico e tecnologico? La questione sullo stato di salute della ricerca, scientifica e non, in Italia e nel mondo è un qualcosa che può essere affrontato a partire da molteplici aspetti poiché, in fondo, è un flusso di conoscenze, persone, capitali e investimenti senza discontinuità. Questa natura “circolare” rende questo mondo qualcosa che può essere vizioso o virtuoso a seconda dell’importanza che gli viene attribuita.

Il 25 novembre è la giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa data fu scelta dalle Nazioni Unite nel 1999 per ricordare il brutale assassinio di tre donne - le sorelle Mercedes, Antonia e Maria Mirabal - che il 25 novembre 1960 furono trucidate a causa della loro resistenza contro il feroce regime di Trujillo, dittatore della Repubblica Dominicana dal 1930 al 1961.

«E poi ascoltatevi un po’, mentre vi servite di questa parola, integrazione. Questa parola debole. Come si fa ad essere così maldestri? Guardate com’è rivelatrice di tutta la malafede che c’è in voi. Chiederci di integrarci dopo che siamo qui da due o addirittura da quattro generazioni è una vera presa per il culo. Voi credete che integrandoci riuscirete a domare le periferie, a ridurre la criminalità? Detto fra noi, i francesi amano questa parola, integrazione, perché fa’ credere loro di essere in grado di addomesticarci. Ma noi non siamo animali selvaggi. Lo sapete?… voi avete invertito i ruoli. Non sta a noi fare lo sforzo. È troppo tempo che ci facciamo il culo a spaccare le vostre vecchie strade con il martello pneumatico, ad assemblare i binari dei vostri treni con la fiamma ossidrica o a posare sul cemento le nuove piastrelle del vostro bagno. Non ci integreremo, perché questa parola è ripugnante. Sa di campo di correzione. […] Noi non aspettiamo con finta trepidazione che voi ci accettiate. La vostra integrazione ci fa ridere. È una parola tremenda. Non ci interessa. Noi non ci dobbiamo integrare. Non ci integreremo. Aspetteremo che voi reagiate, che ci vediate come chiunque altro, come uno straniero qualunque, come un francese qualunque.»
(Ahmed Djouder, Disintegrati. Storia corale di una generazione di immigrati, il Saggiatore, Milano.)

Come aumentare gli irregolari per favorire mafie e padroni

Come è noto dalle cronache il Decreto Sicurezza è stato approvato al Senato, così ora si passa alla Camera per la conversione in legge, la discussione è calendarizzata per il prossimo 22 novembre. Tralasciando le questioni procedurali e di forma che hanno fatto discutere, come il porre la fiducia sul provvedimento, è evidente che questo testo ha aperto delle fratture nell’esecutivo giallo-verde. Quello che qui interessa però è andare ad analizzare gli effetti e l’impatto che i provvedimenti avranno nel Paese.

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