Notizie dai territori o legate comunque alle lotte per i beni comuni e a difesa dell'ambiente.
Immagine liberamente tratta da pixabay.com
I rimpasti di una giunta regionale non sono un argomento che coinvolge al di fuori della cerchia degli appassionati della politica. La scelta di Enrico Rossi di adeguare il governo della regione Toscana ai nuovi equilibri del Partito Democratico di Renzi ha però una rilevanza particolare, per cui abbiamo voluto intervistare uno degli assessori che non fa più parte del governo regionale. La notizia che commentiamo è qui.
1) Ancora assessore regionale della Toscana, avevi scritto per la nostra rivista, il Becco, un articolo sul rugby e i fenomeni di massa (qui). Alla luce di questo sport come metafora della politica a cui aspirare, come descriveresti il passaggio che ha visto il rimpasto di giunta da parte di Enrico Rossi?
Ci siamo mangiati una meta.
Per usare la metafora del rugby è accaduto una cosa analoga a quello che accade spesso alla nazionale italiana: il secondo tempo è stato disastroso, o almeno lo sono stati gli ultimi minuti.
In un campo reso fangoso e scivoloso dalle piogge renziane il capitano della squadra si è mangiato la meta della vittoria e così rischia di tornare a casa con il cucchiaio di legno.
Quello che è peggio è che mancherà la conclusione ad una serie di azioni che potevano avere una qualche efficacia sociale, seppure nei limiti della capacità di intervento della Regione.
Sono passate poco più di due settimane dalla mattina del 15 febbraio, giorno in cui il Municipio dei beni comuni, uscito dall'esperienza dell'Ex-Colorificio nel novembre scorso, ha deciso di lanciarsi in un nuovo progetto occupando l'ex-caserma Curtatone e Montanara, abbandonata a se stessa da più di 15 anni, se si esclude il suo utilizzo come parcheggio privato da parte di alcuni militari (e amici in occasioni speciali come la Luminara).
Pur essendo passato così poco tempo, molte cose sono state fatte: i militanti del Municipio fin dal primo giorno hanno lavorato instancabilmente per rendere nuovamente agibili alcune stanze degli edifici e soprattutto l'area verde circostante, fiore all'occhiello dello spazio con i suoi 8000 m2 di estensione e da poco inaugurata con il nome di Parco “Andrea Gallo”.
Mettiamo una sera a Firenze un filosofo francese, un giornalista greco ed un'amministratrice italiana. Sembrerebbe quasi l'inizio di una bella storia ma altro non è stata che l'iniziativa organizzata dalla federazione fiorentina di Sel mercoledì 26 febbraio all'Sms di Rifredi: “Democratica e solidale. L'Europa giusta”. Un bell'incontro con relatori che non capita di incontrare tutti i giorni: il filosofo francese Yves Charles Zarka, il giornalista greco Argiris Panagopoulos e Cecilia D'Elia, membro del coordinamento nazionale di Sel.
Recentemente è stato pubblicato sul nostro sito un articolo riguardo la Route Nazionale Agesci pianificata per agosto nella Tenuta di San Rossore a Pisa (qui). Nel giro di pochi giorni è uscito un comunicato stampa di risposta sul sito ufficiale del Parco che con il suo contenuto ha rafforzato le nostre convinzioni sulle criticità dell'iniziativa (qui).
Siamo sempre più convinti che le oltre 30.000 persone che per vari giorni soggiorneranno all'interno della Tenuta costituiscano un peso insopportabile per la Tenuta stessa e siano in netto contrasto con i valori istituzionali di un Parco naturale come quello di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli. Questa nostra convinzione trova conferma nel fatto che, a quanto pare, nel recente passato la direzione del Parco aveva ritenuto opportuno negare il permesso di pernottamento a gruppi e associazioni che ne avevano fatto richiesta – si trattava di un numero di persone decisamente ben più limitato - allo scopo di non creare precedenti che legittimassero, dopo, analoghe iniziative.
All’alba di sabato 15 febbraio il Municipio dei Beni Comuni ha riaperto l’ex caserma “Curtatone e Montanara”, una struttura posta nel pieno centro di Pisa (via Giordano Bruno 42, quartiere di San Martino) e abbandonata da quasi 20 anni. Il Municipio dei Beni Comuni- sigla alla quale fanno riferimento una rete di associazioni e realtà radicate nel territorio pisano come Rebeldia, Legambiente, Radio ROARR, Equilibri Precari, Africa Insieme ed altre ancora- ha compiuto questo passo dopo una recente storia turbolenta: dopo aver occupato per più di un anno una proprietà abbandonata appartenente alla multinazionale delle vernici J-Colors, una sentenza del Tribunale di Pisa ha imposto lo sgombero dei locali il 26 ottobre scorso (qui). Il 7 dicembre, a qualche settimana di distanza da una grande manifestazione in sostegno alla causa (qui), i “Rebeldi” hanno provato a riprendersi fisicamente l’ex-Colorificio, tentativo andato in fumo dopo poche ore a causa di un nuovo sgombero da parte della Polizia (qui).
Ieri a Firenze non ha smesso di piovere per un solo minuto. Nonostante questo in molti non hanno perso l'occasione per sottolineare come la gestione della città degli ultimi anni abbia creato sempre maggiori disagi e difficoltà.
Dalla tarda mattinata i lavoratori dell'azienda di trasporto pubblico fiorentino si sono riuniti in presidio davanti al deposito Ataf di Viale dei Mille. La notizia che li ha fatti mobilitare gira ormai da giorni: gli autisti che a inizio dicembre hanno scioperato ad oltranza senza rispettare le fasce protette (vedi qui e qui) si sono visti recapitare una multa di circa 600 euro.
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