Giovedì, 13 Novembre 2014 00:00

Maggio Musicale Fiorentino: comunicati 53 licenziamenti

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“Sia il ministro Dario Franceschini che il direttore generale dello spettacolo dal vivo Salvatore Nastasi mi hanno rassicurato sul fatto che il decreto sul quale sarà posta la fiducia lunedì non prevede alcun rischio di rimanere senza lavoro per i 53 lavoratori in esubero. Questi verranno trasferiti dalla Fondazione del Maggio ad Ales, la società in house del Ministero”.

Con queste parole lo scorso 25 luglio il Sindaco di Firenze, nonché Presidente della Fondazione Lirica del Maggio Musicale Fiorentino, rassicurava riguardo la sorte dei 53 lavoratori considerati “esuberi”.
La situazione pare però essersi improvvisamente, drammaticamente, capovolta. La Direzione del teatro, si può leggere in un comunicato dell’SLC – CGIL dell’Area Vasta, ha incontrato due giorni fa, martedì 11 novembre, le organizzazioni sindacali per comunicare che la Corte dei Conti ha approvato il piano di risanamento proposto, aprendo così le porte al peggiore degli scenari.

Dopo i licenziamenti avvenuti al Teatro dell’Opera di Roma infatti, anche il Maggio Musicale Fiorentino vedrà restare a casa ben 53 dei suoi lavoratori. Con il pronunciamento della Corte verrà inoltre applicato retroattivamente il nuovo contratto integrativo (che poi è integrativo solo sulla carta dal momento che va far decadere parte delle conquiste ottenute con gli integrativi approvati negli anni): dal 16 settembre anche le buste paga dei dipendenti saranno adeguate alle modifiche.

Dopo mesi di mobilitazione, sembrava che il lavoro dei dipendenti, dei sindacati e della cittadinanza che con calore si era riunita attorno al Teatro del Maggio avesse dato i suoi risultati: i colloqui con il Ministro della Cultura Bray e l’accensione dei riflettori nazionale sulla questione sembravano aver scongiurato il peggiore dei destini. Da un momento all’altro, tutte le parole e l’impegno spesi sembrano essere stati spazzati via: di nuovo, un ente importante come il Maggio Musicale Fiorentino decide di ripartire menomato e di far pagare ai lavoratori gli errori di chi per anni ha gestito in modo indegno un patrimonio pubblico, causando perdite per oltre 30 milioni di euro. Di nuovo, si sceglie di preferire il risparmio sulla pelle dei lavoratori ad un investimento serio nella cultura.

Il Sindaco Nardella ed il Ministro della Cultura Franceschini avevano annunciato di stare lavorando ad un piano di rilancio per il Teatro del Maggio Musicale. Ecco, di certo questo non può essere considerato un buon inizio.

Ultima modifica il Mercoledì, 12 Novembre 2014 16:12
Diletta Gasparo

"E ci spezziamo ancora le ossa per amore
un amore disperato per tutta questa farsa
insieme nel paese che sembra una scarpa"

Cit.

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