Dmitrij Palagi

Dmitrij Palagi

Nato nel 1988 in Unione Sovietica, subito prima della caduta del Muro. Iscritto a Rifondazione dal 2006, subito prima della sconfitta de "la Sinistra l'Arcobaleno". Laureato in filosofia, un dottorato in corso di Studi Storici, una collaborazione attiva con la storica rivista dei macchinisti "ancora IN MARCIA".

«Vivere in un mondo senza evasione possibile dove non restava che battersi per una evasione impossibile» (Victor Serge)

 

Sabato, 19 Ottobre 2013 00:00

Cose nostre - Malavita

Un film prodotto da Martin Scorsese, diretto da Luc Besson, con un cast che propone volti che hanno segnato il cinema occidentale nell'ultima parte del '900 (basta scorrere il lungo elenco del cast).

Una pellicola decisamente ambiziosa, in linea con le caratteristiche delle due menti che stanno dietro al progetto (produzione e regia per l'appunto).

Lunedì, 14 Ottobre 2013 00:00

Medio Oriente oggi - Intervista a Limes

In vista dell'iniziativa "C'era una volta il Medio Oriente", organizzata per il 28 ottobre (qui la locandina), stiamo intervistando i relatori della serata per dare degli strumenti che permettano al dibattito di approfondire alcuni aspetti già introdotti. Qui sotto l'intervista a Fabrizio Maronta, redattore della rivista Limes.

Nel paese della kasta e della continua indignazione, la notizia risulta quasi incredibile. Il referendum in Irlanda per l’abolizione del Senato (sostenuto anche dal governo in carica) ha registrato il 52% di no. Niente tagli alla politica. Il parlamento resta quindi bicamerale, anche se con un funzionamento diverso rispetto al sistema italiano.

Giovedì, 26 Settembre 2013 00:00

Riddick: quando uno è meglio di tre

Pitch Black assume sempre più valore, come un liquore che migliora col passare del tempo. Casualità e coincidenze condensate in un cult irripetibile, dove Vin Diesel dà vita a un personaggio che rimane nel cuore dello spettatore, esaurendo quello che c’era da dire su Riddick. Niente da aggiungere, per quanto David Twohy abbia provato a tornare indietro, col terzo capitolo della saga, abbandonando gli affollati spazi della civiltà, recuperando la dimensione animale del furiano in un pianeta desolato.

Didascalico e imponente.

Incanta anche chi di norma si addormenta davanti alla Formula 1 in televisione.

«La pasta, la pasta! Quella, se la prendono tutti, non la troviamo più». 

Il tono scomposto della compagna che grida l’importante indicazione al ragazzo accanto a me, spinge all’indiscrezione. Nel carrello ci sono già circa 5 chili tra spaghetti, fusilli e penne

La famiglia magari è numerosa, penso.

È facile dare giudizi a posteriori, spesso è anche ingeneroso, eppure talvolta è necessario. Durante l’ultima campagna elettorale nazionale, negli ambienti della sinistra rimasta fuori al giro dell’Arcobaleno, girava una metafora agghiacciante, che purtroppo si ripresenta frequentemente. Ingroia era l’ultimo treno per riuscire a venire via da una situazione di stallo ed immobilismo.

Partiamo dal presupposto che è un’autodenuncia, perché nella sinistra italiana vige un estremistico valore dell’io, secondo cui la priorità è denunciare i limiti altrui e offendersi mortalmente quando ci si sente criticati. Nulla di nuovo, è condizione banale in fasi di sconfitta ed arretramento.

La questione siriana non è un problema di quanto Assad sia compatibile con i valori democratici occidentali, né di quanto l’esecutivo siriano sia progressista rispetto al fondamentalismo religioso avversato da Bush jr. come il male assoluto (se solo fosse viva l’ultima Oriana Fallaci... ma per fortuna c’è ancora Giuliano Ferrara). 

Lunedì, 26 Agosto 2013 00:00

26 agosto 1913, Dublin lock-out

È il 1909, Dublino è una città di 305.000 abitanti, che in larga parte vivono in condizioni di estrema miseria, con i peggiori bassifondi di Europa e bassissimi salari per la maggior parte dei lavoratori: in città nasce l’Irish Transport and General Workers Union, su iniziativa di James Larkin. Il sindacalista è stato sospeso dal National Union of Dock Labourers per un’idea poco ortodossa: il modo migliore per un’unità internazionale è organizzare i lavoratori a partire dalla loro nazionalità, lavorando per “una terra di Irlanda per il popolo di Irlanda”. Dopo un periodo in galera, nel 1912, insieme a James Connolly e William O’Brien (tra gli altri), sarà tra i protagonisti della nascita del Labour Party of Ireland. La statua di Larkin la potete trovare ancora in O’Connell Street nella capitale irlandese.

Mercoledì, 21 Agosto 2013 00:00

Pasolini, Roma: uno sguardo europeo

La mostra è una coproduzione CCCB (Barcellona), Cinémathèque Française (Parigi), Palazzo delle Esposizioni (Roma), Martin Gropius Bau (Berlíno). Le date sono: 23 maggio - 15 settembre Barcellona, 14 ottobre - 26 gennaio 2014 Parigi, 2 marzo - 8 giugno 2014 Roma, 11 settembre 2014 - gennaio 2015 Berlino

C’è stata un’epoca in cui Pasolini era odiato. C’era una parte dell’Italia che non lo amava, che lo temeva. Quella che lui chiamava la borghesia italiana, che lui attaccava continuamente”. Così Dacia Maraini in uno dei video che accompagna la mostra “Pasolini Roma” allestita al Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona e che toccherà nei prossimi mesi Parigi, Roma e Berlino.

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