Dalla divulgazione scientifica alle recensioni di romanzi, passando per filosofia e scienze sociali, abbracciando il grande schermo e la musica, senza disdegnare ogni forma del sapere.
Immagine liberamente tratta da pixabay.com
Profumo di vero maschio!
Questa rubrica di archeologia cinematografica ha lo scopo di riportare alla luce, come in un vero e proprio scavo, o quantomeno all’attenzione dei lettori, opere cinematografiche, anche di serie non eccelsa, che a suo tempo hanno descritto in maniera efficace storie, costumi e abitudini, … e talvolta, sia pure non consapevolmente, hanno contribuito a formare un minimo di coscienza civile nel pubblico.
Questa volta non intendo parlare di un film in particolare, ma di un personaggio. Personaggio in senso pieno, la sua esistenza è reale solo sullo schermo, non c’è mediazione interpretativa, poiché coincidono perfettamente personaggio e interprete.
John Carpenter è molto probabilmente conosciuto più per i suoi film che per le sue colonne sonore. Ma anche coloro che hanno approfondito maggiormente l’elemento musicale del maestro di New York non possono che rimanere sorpresi nel venire a sapere che il sessantasettenne artista americano ha finalmente deciso di incidere un disco autonomo rispetto alla sua carriera cinematografica, un album compiuto di per sé e non un mero supporto per le immagini di uno dei suoi film. Non stupisce allora che Lost Themes (2015), uscito questo febbraio, da considerare a tutti gli effetti il suo esordio, abbia suscitato un certo interesse, non solo in ambito musicale.
Questa rubrica di archeologia cinematografica ha lo scopo di riportare alla luce, come in un vero e proprio scavo, o quantomeno all’attenzione dei lettori, opere cinematografiche, anche di serie non eccelsa, che a suo tempo hanno descritto in maniera efficace storie, costumi e abitudini, … e talvolta, sia pure non consapevolmente, hanno contribuito a formare un minimo di coscienza civile nel pubblico.
Tutti conoscono Le mani sulla città di Francesco Rosi, un film del 1963 che tratta della speculazione edilizia a Napoli e degli (sporchi) interessi che vi ruotano attorno, ambientato in una fase storica e politica ben definita: il tramonto del laurismo monarchico e l’affermarsi del potere gavianeo democristiano all’inizio degli anni ’60.
Pochi conoscono però un film sul medesimo argomento di appena due anni precedente: Fantasmi a Roma.
Uno spunto di riflessione
Condivisione, partecipazione e innovazione, sono temi che ricorrono insistentemente in una nuova narrazione dell’economia, del lavoro, della partecipazione politica molto diffusa tra giovani lavoratori ad alta formazione, non di rado freelance o giovani imprenditori.
“La pienezza dell'amore del prossimo è semplicemente l'essere capaci di domandargli: "Qual è il tuo tormento?" (Simone Weil)
È il teologo e filosofo gesuita Armido Rizzi a concludere il ciclo eros, philia, agape organizzato dalla fondazione Niels Stensen di Firenze. Lo studioso di teologia esordisce prendendo spunto dall'occasione offerta dalla data del 14 febbraio, il giorno degli innamorati. Non tutti sanno infatti che San Valentino, morto appunto il 14 febbraio del 1273 diventò il protettore degli innamorati perché celebrò l'unione di un pagano e una cristiana.
“Un’impazienza d’ali, dentro di me, improvvisa. / È l’impulso del volo, se non ancora / La direzione del volo. Qualcosa / Mi ha chiamata, qualcosa in me risponde. / Io che rispondo sono sconosciuta / A me stessa come la voce che mi chiama”
Cristina Campo
Proprio nel giorno dedicato agli innamorati si conclude il ciclo di incontri filosofico-spirituali organizzato dall’Istituto Stensen, che hanno per tema l’amore. O meglio le sue tre coordinate: eros philia agape.
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