Cultura

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Dalla divulgazione scientifica alle recensioni di romanzi, passando per filosofia e scienze sociali, abbracciando il grande schermo e la musica, senza disdegnare ogni forma del sapere.

Immagine liberamente tratta da pixabay.com

Primo di due articoli che si occupano degli ultimi dieci anni di musica islandese

Prima degli anni ottanta, la scena musicale islandese era estremamente chiusa e autoreferenziale: a dominare erano cantautori e complessi di musica tradizionale vichinga, i quali però, al di fuori del territorio nazionale, suscitavano più l’interesse degli etnomusicologi che degli appassionati.

Sabato, 14 Marzo 2015 00:00

Foxcatcher: una trappola americana

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“Acchiappa la volpe": la terribile metafora dell'America secondo Bennet Miller

Nonostante abbia fatto tre film di grande qualità, Bennett Miller ai più è sconosciuto. Quando dietro la macchina da presa c’è questo regista non c’è mai nulla di banale o scontato nel suo modo di dirigere (non a caso è stato premiato per la regia al Festival di Cannes 2014 per il film che tra poco tratterò). A quasi 40 anni (cosa abbastanza inconsueta nel cinema) dirige il suo primo lungometraggio e fa subito il botto: l'opera in questione è “Truman Capote: a sangue freddo” che dette l'Oscar al compianto Philip Seymour Hoffman. La pellicola successiva è “L'arte di vincere”, storia importante con Seymour Hoffman allenatore e Brad Pitt dirigente di una squadra di baseball che non può competere con i budget stratosferici di altre squadre. Il manager adotta un software di un giovane laureato che gli dimostrerà che si può costruire una squadra vincente utilizzando le statistiche e la matematica. Film veramente interessante, da ogni punto di vista. Naturalmente in pochi l'hanno visto. A Cannes 2014 presenta la terza opera: l'attesissimo “Foxcatcher”, arrivato nelle sale italiane solo a marzo grazie a Bim. Candidato a 5 Oscar ma è rimasto a bocca asciutta.

 

 

 

Non un allestimento inedito, è vero, ma alla Scala ogni cosa ha il sapore della novità, tanto più uno spettacolo di balletto sulle musiche settecentesche di Johan Sebastian Bach.

E così va in scena in questi giorni al Piermarini “Cello Suites – In den Winden im Nichts”, del coreografo svizzero Heinz Spoerli, un artista eclettico e insuperabile nel suo genere. Dalle famosissime e sublimi suite per violoncello solo Spoerli ha ricavato, nel 2003 a Zurigo, due lavori ispirati ai quattro elementi primordiali delle filosofie naturalistiche: terra, acqua, fuoco, aria. Con questo spettacolo egli ha messo in danza le suite n. 2, 3 e 6, ispirandosi al principio arioso, al vento.

Venerdì, 06 Marzo 2015 00:00

Il compromesso per il successo - Whiplash

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Avete mai desiderato di diventare una star della musica? Se la vostra risposta è sì, è bene che vediate questo piccolo film indipendente che, a sorpresa, è diventato un piccolo cult a causa della vittoria di 3 premi Oscar (Miglior sonoro, Miglior montaggio e Miglior attore non protagonista – J.K. Simmons).

Live report del concerto del gruppo bergamasco a Firenze

Nel panorama della musica indie italiana, pochissimi gruppi possono vantare una carriera brillante e coerente quanto quella dei Verdena. Emersi, giovanissimi, dall’underground lombardo con un paio di inni adolescenziali di scuola grunge contenuti sul già interessate omonimo album di esordio del 1999, il trio bergamasco ha poi intrapreso un sentiero di crescita musicale coraggioso e complesso iniziato con Solo un Grande Sasso (2001, Blackout) e culminato con l’ambiziosissimo e decisamente riuscito doppio Wow (2011, Universal) e con il nuovo Endkadenz Vol. 1 (2015, Universal).

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