Dalla divulgazione scientifica alle recensioni di romanzi, passando per filosofia e scienze sociali, abbracciando il grande schermo e la musica, senza disdegnare ogni forma del sapere.
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La mostra che si sta tenendo in questo periodo a Palazzo Strozzi “L’Avanguardia russa, la Siberia, l’Oriente“ che proseguirà fino a gennaio 2014, arriva a Firenze dopo che la città, nel 2011, aveva ospitato un’altra selezione di opere russe anche se in un contesto e con un significato decisamente diverso.
Chiunque abbia letto il libro ha passato qualche ora insonne dopo aver saputo che da Il gioco di Ender stavano tirando fuori un film. Si tratta di una storia che si sviluppa in modo consistente anche nella mente del protagonista, di un percorso di formazione che si trasforma in riflessione complessiva sul genere umano, sulla storia e la guerra.
Il 31 ottobre esce nelle sale italiane Miss Violence, film diretto, sceneggiato e prodotto dal regista greco Alexandros Avranas. Il film presentato alla 70° mostra del cinema di Venezia ha riscosso molto successo sia da parte del pubblico che della critica, arrivando a vincere il Leone d’argento e la Coppa Volpi al gelido protagonista Themis Panou.
“Jurij Gagarin figlio dell'ottobre rosso”, questa frase di una nota canzone della Banda Bassotti sintetizza efficacemente il contesto sociale nel quale il più noto tra i cosmonauti visse ed operò, la sua autobiografia (Non c'è nessun dio quassù, Red Star Press, 2013, p. 192, € 15,00) inizia proprio con un riconoscimento verso “l'assalto al cielo”: "Vengo da una famiglia comune, una famiglia di lavoratori come ce ne sono a milioni nella mia patria socialista. I miei genitori sono due semplici russi ai quali la Rivoluzione d'ottobre ha dato una vita piena e dignitosa".
“Tutto già visto”.
“Sì, va bene, la prossima volta ti do 10 euro se non vieni al cinema”.
Cani Sciolti è la seconda volta a Hollywood per l’islandese Baltasar Kormakur. Come nel precedente e interessante Contraband, il regista è sostenuto dall’attore e produttore Mark Wahlberg.
“Compagno”, un termine rinnegato dal gergo di certe formazioni politiche (presunte) di sinistra, ma espressione meravigliosa a partire dalla sua etimologia: cum (con) panis (pane), sta ad indicare colui con cui si spezza insieme il pane, gesto supremo di condivisione; e proprio un'atmosfera di condivisione era quella che avrebbe respirato chiunque si fosse trovato presso la Casa del Popolo “Il Progresso”, a Firenze, dal giorno 11 al 13 ottobre. Il workshop del fotografo Giulio Di Meo è stata l'occasione per avvicinarsi, “profani” e non, all'universo della fotografia sociale.
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