Dalla divulgazione scientifica alle recensioni di romanzi, passando per filosofia e scienze sociali, abbracciando il grande schermo e la musica, senza disdegnare ogni forma del sapere.
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Il 9 novembre il Cinema Alfieri di Firenze, ha avuto come suo ospite Ascanio Celestini, giunto qui a presentare il suo nuovo libro “Pro Patria”.
Il testo di Celestini si svolge in carcere, il protagonista è un detenuto che si prepara a scrivere un discorso che dovrà pronunciare, ma c’è un altro personaggio, con cui il carcerato instaura un dialogo serrato che trascende le barriere temporali: si tratta di Giuseppe Mazzini. È proprio attraverso questo scambio con
L'esperienza della Repubblica Democratica Tedesca, del socialismo realizzato in un Paese dell'Europa occidentale, non cessa di suscitare interesse e non solo tra storici, “ostalgici” e cultori del libero mercato. Anche a sinistra il muro di Berlino ha segnato una divisione tra le culture politiche, tra libertari e centralisti, tra riformatori ed ortodossi con, in mezzo, innumerevoli sfumature ideologiche e numerose vie nazionali al socialismo. Riteniamo che la riflessione storica vada sposata, quando possibile, con l'ascolto diretto di quanti quella storia l'hanno vissuta e contribuito a scriverla.
Sull'esperienza del socialismo in terra tedesca abbiamo intervistato il dott. Hans Modrow, attualmente Presidente del Consiglio degli Anziani di Die Linke è stato per lungo tempo dirigente della FDJ e del SED (di cui fu Segretario distrettuale a Dresda), membro della Volkskammer tedesco-democratica dal 1958 al 1990, ultimo Capo di Governo della RDT ad essere membro del SED, Presidente del SED-PDS dal 1989 al 1990, vicesegretario e poi Presidente onorario del PDS, deputato al Bundestag dal 1990 al 1994 ed eurodeputato dal 1999 al 2004.
Martin Lutero, colui che “ha frantumato l’edificio della Chiesa cattolica”, usando le parole del suo più appassionato biografo, Roland H. Bainton, ha rappresentato un punto di connessione strettissimo tra età medievale ed età moderna, pur tenendo conto della limitatezza che porta con sé ogni periodizzazione storica.
Lutero nacque a Eisleben il 10 novembre 1483, nell’attuale Sassonia.
Andare al cinema a Firenze “quando gioca la viola” garantisce la sala quasi vuota.
Tolta la coppia di giovani che devono chiaccherare tutto il film, spalare nel bidone di poc corn con i rumori di un escavatore, giocare con le chiavi se hanno esaurito gli argomenti e il cibo.
Resta una sala quasi desolata, un trailer che promette poca azione, 146 minuti di durata e un padre nostro in apertura con telecamera fissa sul bosco.
Aiuto, penso, la persona che ho convinto a vedere questo film si è annoiata durante Batman. Dopo il film mi picchierà.
Invece, per usare una metafora alta, ci si sente come nel secondo Indiana Jones, quando l’indiano (vero, non d’America) infila la mano dentro le viscere delle vittime sacrificali.
Mattina presto. Niente credito sulla Postepay, niente possibilità di acquistare il biglietto di ingresso online. Nemmeno le 7 e sono già alla stazione in attesa di prendere il treno. Si rischia la pioggia, non ha senso accamparsi come per le prime file dei concerti con ore di anticipo, quindi niente treno delle 5 e qualcosa.
Il 29 Ottobre, nei locali dell’ISFCI - Istituto Superiore di Fotografia di Roma, è stata inaugurata “Mourning Becomes Electra”: una mostra collettiva frutto della collaborazione tra l’ISFCI e la VOID Art school di Derry (Irlanda del Nord), curata da ALA - Accademia Libera delle Arti e coordinata dagli artisti Ottavio Celestino e Paola Bernardelli. La mostra, che prende il nome dall’omonima opera del drammaturgo americano Eugene Gladstone O'Neill, che a sua volta rilegge in chiave moderna l’Elettra di Sofocle, è la fase finale del primo ciclo del progetto triennale “Trilogy” che ha come obiettivo il confronto e il dialogo tra culture e discipline diverse.
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