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A Firenze sono giorni che oramai piove quasi ininterrottamente ma nonostante questo ieri mattina (domenica 19 gennaio) in piazza della Repubblica in molti hanno rispettato l'appuntamento. Muniti di pentole e cucchiai, fischietti e campanacci, in quasi trecento si sono ritrovati per dire “Fuori l'omofobia e la transfobia da Palazzo Vecchio”. L'occasione è stata fornita da una vicenda che ha fatto abbastanza scalpore in città: il sindaco Renzi ha concesso una spazio del Comune, esattamente il Salone de' Ducento in Palazzo Vecchio, all'associazione Manif pour tous per un'iniziativa contro i diritti delle coppie omosessuali ed in difesa della famiglia “naturale”. Di rinforzo, dal momento che la notizia della manifestazione contro l'omofobia ha raccolto moltissime adesioni,
Ci sentiamo dire che la colpa è della crisi. È colpa della crisi se si è deciso di inserire il vincolo di pareggio di bilancio in Costituzione, se vediamo la sanità cadere a pezzi e il turn over nel pubblico bloccato. Ed è una crisi che non ci riguarda come italiani, ma come europei, questa è un'altra affermazione fatta sovente. Non si spiegherebbe altrimenti questo ingresso dirompente dell'”Europa” nelle nostre vite: da una parte sentiamo spesso parlare di condanne o di diritti a livello europeo, dall'altro abbiamo oramai capito che l'economia non viene più decisa dai governi nazionali (non da tutti almeno) ma dalla BCE e dagli altri organismi dell'Unione.
Nel 1998 è stata promulgata la prima legge (109/98) sull’ISEE; all’epoca manifestai in ogni modo la mia contrarietà e detti origine al Comitato per la difesa delle persone non autosufficienti, trasformato nell’Associazione ADiNA dopo qualche anno. La critica era sostanziale ancorché approssimativa: in un sistema fiscale in cui alcune categorie di persone hanno una capacità di evasione altissima, le prestazioni assistenziali non possono essere direttamente legate alla dichiarazione dei redditi.
L’omogenizzazione del servizio su tutto il territorio nazionale, obbiettivo della legge 109/98, non mi sembra sia stato raggiunto (anche se non ho sufficienti strumenti per certificarlo) mentre si è persa sicuramente la funzione intelligente (potenzialmente) dell’assistente sociale e del medico nell’interpretare il bisogno e nel definire la risposta. Gli/Le assistenti sociali sono oggi categoria professionale trasformata in amministrativi e giustamente condannata dai cittadini.
Non si sconfigge il nemico, assomigliandogli. Al contrario di fronte ad un tale sistema coloniale e razzista che diffonde la violenza, la segregazione, l’annessione e l’oppressione, abbiamo il dovere di difendere una visione pluralista, rispettosa del diritto internazionale e dei diritti umani, in grado di ottenere libertà, pace e convivenza.
(Marwan Barghouti)
Della questione palestinese il nostro sito si è sempre occupato, cercando con regolarità di non far venire meno l’attenzione su una parte del mondo che sembra quasi “passata di moda” tra le nuove generazioni (ma non solo).
La Palestina non hai mai avuto la possibilità di esistere come stato libero di percorrere un proprio percorso autonomo. Da territorio sotto controllo ottomano a regione sotto la tutela degli stati occidentali (in particolare della Gran Bretagna). La decisione di far nascere una “national home” nel Vicino Oriente è quindi legata a decisioni su cui le democrazie occidentali hanno dirette responsabilità.
Dopo mesi di permanenza forzata in Spagna, l’attivista basco Lander Fernandez, insieme al compagno Aingeru Cardaño, tornerà a Roma, la città dove era stato arrestato con un’operazione di polizia in grande stile degna di un pericoloso terrorista il 13 giugno 2012.
Le accuse, tanto ridicole quanto infondate, si riferivano ad alcuni scontri armati nei Paesi Baschi in seguito ai quali Lander sarebbe stato identificato dalla polizia come etarra (membro dell’ETA, il gruppo armato che in Euskal Herria combatte per la libertà e l’indipendenza). In seguito a questo riconoscimento, secondo la procura di Roma, l’attivista sarebbe fuggito in Italia, unendosi al già cospicuo gruppo di militanti baschi in esilio forzato a Roma. Subito la richiesta d’estradizione da parte della magistratura spagnola, tristemente famosa per la sua ferocia nel perseguire gli attivisti politici e per la repressione violentissima che da anni e anni attua nei confronti della sinistra indipendentista basca. Basti pensare che nei Paesi Baschi in soli dieci anni il tribunale supremo spagnolo ha reso illegali oltre quaranta associazioni, gruppi e giornali. Chiunque solo si azzardasse a criticare questo metodo repressivo viene prontamente accusato di connivenza con l’ETA e, spesso, è arrestato.
L'area metropolitana di Tokyo è in pieno clima elettorale a seguito delle dimissioni – avvenute a causa di un finanziamento poco trasparente – dell'ex governatore Inose, costretto dalle opposizioni a lasciare l'incarico dopo circa un anno di governo. Il Partito Comunista Giapponese riproporrà la candidatura dell'avvocato Kenji Utsunomiya, ex presidente della Federazione delle Associazioni Forensi.
In ambito lavorativo il periodico del PCG Akahata riporta come le maggiori aziende nipponiche spingano i propri dipendenti ad effettuare oltre 80 ore di straordinario al mese. La normativa che regola le condizioni lavorative fissa in otto ore giornaliere e 40 settimanali il tetto massimo di ore lavorative, consentendo però alle aziende la possibilità di richiedere lo straordinario se ciò è frutto di un accordo tra le parti.
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