Politica

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Le notizie legate al contemporaneo, abbracciando società, istituzioni, questioni internazionali e tutto ciò che rientra nella vasta categoria di politica, rubriche e redazionali esclusi.

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Mercoledì, 05 Febbraio 2014 00:00

Uscire dalla crisi restringendo il campo degli aiuti?

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Lunedì mattina l'Irpet ha presentato i numeri e le caratteristiche dell'economia e del mercato del lavoro toscani che, come d'altra parte era prevedibile, confermano le preoccupazioni su uno stato di crisi economica e dell'occupazione ancora lontano dall'essere superato.

Pur nel contesto generalmente negativo, l'Irpet ha voltuo soffermarsi su alcuni segnali che potremmo dire incoraggianti, o comunque controtendenza, osservando che esiste in Toscana un piccolo motore, costituito da circa 3200 imprese che hanno mostrato performance molto positive, aumentando fatturato e occupazione oltre il 20% della media regionale.

Questo dato è stato richiamato anche dal presidente Rossi, che, ha annunciato la fine degli “incentivi a pioggia” e un esplicito impegno della Regione Toscana a “sostenere le eccellenze per trascinare il resto” (Repubblica Firenze, 4 febbraio 2014).

Lunedì, 03 Febbraio 2014 23:56

La Seves è aperta e piena di vita

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Affacciandosi ai cancelli al 360 di via Reginaldo Giuliani a Castello chiunque avrebbe pensato di aver sbagliato posto: uno la sera esce di casa per andare a portare la propria solidarietà ai lavoratori della Seves che hanno deciso di occupare la fabbrica e si trova davanti una folla enorme di persone che aspettano di entrare.

Lunedì, 03 Febbraio 2014 00:00

Da Philadelphia a Bruxelles

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Il 1787 è una data da non dimenticare per chi riflette sul futuro dell’Europa. In quell’anno gli Stati Uniti nascevano ufficialmente come entità politica, come stato federale, in forza dell’approvazione alla convenzione di Philadelphia della Costituzione degli Stati Uniti d’America.

Evento non da poco, considerato interessante più che importante dagli Europei che in casa loro avrebbero vissuto a breve l’epopea rivoluzionaria francese. In sostanza passò in secondo piano – perché certamente non se ne potevano ancora immaginare le prospettive – la fondazione di un nuovo Stato fuori dal Vecchio Continente, con di fronte uno splendente avvenire.

Facciamo alcune precisazioni: gli Stati Uniti non si fecero in un giorno, avevano una popolazione affatto omogena – seppure a maggioranza inglese –, una miriade di orientamenti religiosi, barriere doganali interne, un sistema produttivo completamente differente tra stati del nord e del sud. Non dimentichiamo che gli Stati Uniti vissero una guerra civile prima di trovare – o imporre – una comunione di intenti nella politica interna ed internazionale. Banalità che è sempre bene ricordare, perché ci aiuta a riflettere su cosa si fece in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Mercoledì, 05 Febbraio 2014 00:00

La scelta di SEL: un (primo) passo importante

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Chi ha a cuore le vicende della sinistra italiana non può non aver seguito con un pizzico di apprensione il congresso di Sinistra Ecologia e Libertà per poi essere soddisfatto del suo esito.

La decisione del partito di Vendola di appoggiare Alexis Tsipras, scelta per nulla scontata come dimostra il dibattito sviluppatosi da quella candidatura in SEL, potrebbe generare importanti scenari per la sinistra: per le europee e per dopo le europee.

Il convergere infatti, insieme ad altre forze, sul leader di Syriza apre – sia pure in maniera flebile – la prospettiva di una aggregazione che – qualora le europee consegnino un buon risultato – potrebbe sopravvivere anche dopo il voto.

Il risultato elettorale non sarà una variabile indipendente, un risultato negativo sarebbe stimolo fortissimo a separazioni dei propri destini verso lidi sempre più lontani: producendo su alcuni ulteriori torsioni minoritarie e settarie, su altri la consegna sic et simpliciter al ruolo di ancella.

Domenica, 02 Febbraio 2014 00:00

Yo decido. Da Madrid a Firenze, le ragioni di una protesta

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Madrid, scritto da Nilo Di Modica

«Ma, in che senso lo eliminano?». È questa in genere la prima reazione che si registra dando la notizia del nuovo disegno di legge sull'aborto presentato lo scorso 20 dicembre al parlamento spagnolo, a firma del ministro della salute Alberto Ruiz-Gallardón.

Abituati da sempre all'intemperanza con la quale la chiesa affronta l'inesorabile scorrere dei secoli fuori dai confini vaticani, resi quasi insensibili dai suoi continui tentativi d'intervenire nella vita pubblica, di fronte alla notizia dell'eliminazione pura e semplice dell'interruzione volontaria di gravidanza in Spagna la cognizione dei più ha un sussulto.

Qualcosa non torna: come se ci avessero appena comunicato l'abolizione del divorzio o del suffragio universale.

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