Politica

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Dopo gli esiti delle elezioni comunali di Lisbona dello scorso 30 settembre, inizia l’autunno caldo portoghese: durante il mese di ottobre, girando per le strade della capitale, già si vedono presidi, manifestazioni, cortei. Azioni che possono essere solo la logica prosecuzione del messaggio che è stato lanciato dai cittadini lisbonesi andati alle urne: le politiche di austerity imposte dalla Troika stanno mettendo a dura prova la capacità dei partiti di centro destra di raccogliere consenso e credibilità.

Metà del momento della verità sulla realtà del governo Letta è arrivato: la metà cartacea contenente la proposta in fatto di “legge di stabilità”, cioè di legge finanziaria per il 2014 (ma con elementi che guardano anche ai due anni successivi). L'altra metà della verità arriverà entro fine anno, nella forma del proseguimento della crisi della nostra economia, del salto in su della disoccupazione, del massacro dei precari della pubblica amministrazione, dell'immiserimento ulteriore di pensionati e lavoratori pubblici e privati, delle tasse che cambiano solo nome (anzi che a livello locale aumenteranno), della presa per i fondelli del cosiddetto allentamento degli impedimenti ai comuni a spendere, della presa per i fondelli della cosiddetta riduzione del “cuneo fiscale”, ecc.

Sono passate due settimane dalla notte del 30 settembre, quando è giunta in Italia la notizia che il Congresso degli Stati Uniti ha dichiarato lo shutdown: le saracinesche sono calate sulle attività dello stato federale. L'opinione pubblica italiana non è parsa curarsi della cosa più di tanto: d'altra parte, erano i giorni della commovente intesa spirituale-intellettiva tra Papa Bergoglio ed il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari.

Martedì, 15 Ottobre 2013 00:00

La vicenda di Alitalia, secondo i lavoratori

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Le tormentate vicende dell'ex compagnia di bandiera italiana sono ricche di colpi di scena, l'ultimo in ordine di tempo la possibilità dell'ingresso in Alitalia di Poste Italiane. Per avere un quadro più preciso abbiamo intervistato Andrea Cavola dell'Esecutivo nazionale USB-Trasporto Aereo.

1) Partiamo dalle radici della crisi di Alitalia, l'accumularsi impetuoso di debiti: secondo l'USB qual'è la causa di questa situazione debitoria e di chi sono le responsabilità connesse?

Come Usb riteniamo che le motivazioni siano duplici: una esogena che è l'assenza di una politica del trasporto aereo nel nostro Paese che consente, ad esempio, il proliferare di aeroporti uno vicino all'altro senza un preciso indirizzo industriale o il permettere l'atterraggio delle compagnie low cost negli aeroporti internazionali quali Roma e Milano.

Le provocazioni di Abe peggiorano i rapporti con i Paesi vicini, a denunciarlo il Capo della Segreteria del Partito Comunista Ichida: “Abe non ha un comportamento responsabile volto a stabilire migliori relazioni diplomatiche con le altre nazioni asiatiche”. Lo scorso 26 settembre il Primo Ministro nipponico ospite di un think tank della destra statunitense (l'Hudson Institute di New York) in risposta a critiche cinesi aveva affermato: “chiamatemi se volete un militarista di destra”.

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