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A seguito dei continui principi di incendio sui propri treni espresso la Hokkaido Railway Company ha deciso di limitare il numero di viaggi e la velocità degli stessi. Nel maggio del 2011 un espresso della compagnia prese fuoco all'interno di una galleria, a quest'incidente più grave sono seguiti diversi casi di principi di incendio lo scorso anno.
“Le cause di questi incidenti discendono dalla divisione e dalla privatizzazione della compagnia ferroviaria statale” ha dichiarato a Japan Press il professor Takeda dell'Università di Hokkaido. La divisione della rete ed il suo affidamento a sei diverse società private è avvenuta nel 1987, nel caso della Hokkaido Railway il numero dei lavoratori impiegati si è dimezzato, passando dai 14.000 del 1987 ai 7.100 attuali.
La faccia del capitalismo odierno è indubbiamente quella delle opere faraoniche e degli eventi intergalattici che attraggono sponsor multimiliardari da tutto il mondo. Del resto, della dimensione pubblica importa poco e di quella ambientale ancor di meno, per cui può esserci una centrale nucleare gravemente danneggiata che sversa in mare a pochi chilometri di distanza dal punto in cui dovrai organizzare un evento globale, ma tu devi fregartene e saltare come un grillo per la felicità di avere vinto all'asta un'imperdibile “occasione di sviluppo”. Il Giappone è un fulgido esempio per capire la pericolosa via intrapresa dal pensiero capitalistico nella sua fase dogmatica, ossia quella del liberismo globalizzato.
Il treno completa la corsa sul binario n. 24, penetrando nel grembo affollato della stazione con la dolcezza di un amante che scivola piano fra le gambe di una vergine. I passeggeri stipati nei compartimenti si ergono in piedi e conquistano la via più breve verso l'uscita, con l'entusiasmo di chi è stato appena chiamato alle armi. Lo spaccato di umanità che si accalca in attesa dietro le porte è quanto di più vario si possa immaginare: c'è il fumatore incallito con la sigaretta già serrata fra le labbra, un bambino che traccia la sua rudimentale firma sulla condensa mentre la giovane innamorata è impegnata a scambiare sguardi complici con chi l'attende al di là del vetro. Si spalancano i portelloni e quell'insieme eterogeneo di esistenze riprende il suo corso, sotto la battente pioggia d'ottobre che sbiadisce i ricordi di un'estate lontana una manciata di secoli.
1) Domenico Moro, economista, membro della direzione nazionale del PdCI, autore di numerosi saggi come “Club Bilderberg. Gli uomini che comandano il mondo” e il “Nuovo compendio del “Capitale” di Karl Marx”. Partiamo dall'inizio e, quindi, proprio dall'attualità di quelle intuizioni che furono del barbuto di Treviri: che cos'è questa crisi?
Abbiamo a che fare con una crisi non congiunturale bensì del modo di produzione capitalistico, manifestatasi nel 2007/2008 in forma finanziaria e successivamente nella forma dei debiti sovrani, ma che sostanzialmente deriva da una sovraccumulazione di capitale, dalla caduta del saggio di profitto e dalla necessità del capitale di spostarsi su un piano speculativo (come ad esempio i derivati legati prima al mercato immobiliare e poi al debito pubblico).
Intervista a Elena Trimarchi
Fatta la legge scoperto l’inganno, afferma un vecchio proverbio, ma questa volta l’inganno sta proprio dentro la legge e non è neanche difficoltoso da vedere. Parliamo naturalmente del nuovo ddl contro l’omofobia e la transfobia approvata, nei giorni scrosi, alla Camera dei Deputati.
All’interno della legge che dovrebbe contrastare, con una semplice aggravante di pena, l'omotransfobia, è possibile leggere chiaramente che esclude dall'applicazione le "opinioni espresse all'interno di organizzazioni di natura politica, culturale o religiosa".
Voglio tornare sul linguaggio della politica prendendo a pretesto quest’iniziativa organizzata dai Gd e dal Pd con lo scopo di “scoprire la politica”.
Ma l’uso dell’inglese fa sorgere spontanea una domanda: non è forse contradditorio invitare a “scoprire la politica” usando l’inglese, lingua che solo il 34% (percentuale che ritengo sovrastimata) degli italiani, secondo dati forniti dalla Commissione Europea, è in grado di comprendere.
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