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L’ombra nera del Califfato arriva in Europa e scuote nuovamente un continente provato dalla crisi economica. La percezione è quella di un nemico oscuro e irrazionale, quasi apocalittico nello scontro di civiltà che porta avanti. Causa di questa percezione del presente sono sia il sistema di informazione, che, principalmente, la classe politica: risultano imbarazzanti rispetto all’effettiva realtà con cui abbiamo a che fare.
La traduzione della complessità, di cui abbiamo scritto anche recentemente su queste pagine (Un atlante per provare a capire il mediterraneo) è operazione delicata, a cui andrebbe dedicata la necessaria attenzione.
AlmaViva: il crack della generazione call-center
Monta ormai da qualche giorno la protesta dei lavoratori del colosso dei call-center Almaviva. La pioggia incessante infatti non ha fermato le proteste di chi, avendo perso il lavoro prova ad urlare la propria voce di dissenso, rispetto a scelte e politiche scellerate di aziende meramente interessate al profitto esclusivo, in barba a qualsivoglia tutela del diritto del lavoro.
Achille Occhetto: Marx, Italia e comunismo
Necessità e debolezza della cultura politica comunista in Italia è un contributo che si inserisce in un filone ben preciso, quello che sta tentando di ricostruire una specifica visione del mondo entro contesti nazionali e internazionali. Una necessità imprescindibile: riscoprire la vera portata del pensiero di Marx. Achille Occhetto ripercorre così quella storia delle idee che portò alla caratterizzazione del movimento comunista italiano, tappe che hanno segnato la cultura comunista del nostro paese, che hanno determinato un bagaglio culturale ricco e diversificato.
Hate speech e nuovi media: un fenomeno preoccupante
In occasione della giornata mondiale contro il razzismo è stata presentata a Roma la prima ricerca italiana sui discorsi d’odio nei media e on line, promossa da COSPE nell’ambito del progetto europeo BRICKS (Building Respect on the Internet by Combating hate Speech). Quest’iniziativa ha visto la partecipazione della Federazione Nazionale della Stampa, insieme a Articolo 21 e Carta di Roma in collaborazione con www.illuminareleperiferie.it.
Se i dati macroeconomici mettono, quantomeno, in serio dubbio l'efficacia, ai fini della crescita economica, della cosiddetta abenomics, una boccata di ossigeno per i conti nipponici arriva dal comparto turistico. Gli ultimi dati resi noti dall'Organizzazione Nazionale del Turismo mostrano una crescita, nel 2015, superiore del 6,7% rispetto all'anno precedente, per un totale di oltre 505.000.000 di notti di occupazione negli alberghi e nelle altre strutture ricettive.
A trainare la crescita i visitatori stranieri (quasi 25 milioni nel 2015. Erano meno di 10 fino al 2013) con un +48,1% di pernottamenti (oltre 66.000.000 notti complessive) ed il basso valore dello yen, che ha favorito, per i visitatori nazionali, le mete turistiche interne. Percentualmente, i più alti tassi di occupazione degli hotel si sono registrati nelle Prefetture di Osaka (85,2%) e Tokyo (82,3%).
Complessità. Se dovessimo individuare una parola adatta a descrivere la situazione che il Mediterraneo, in particolare che i paesi definiti come ME.NA (Middle East and North Africa) vivono oggi, di sicuro quella parola sarebbe complessità.
Questa affermazione necessita di essere ribadita in particolare oggi, all'indomani dell'attacco che ha segnato la capitale d'Europa, Bruxelles, e che ha seguito quelli che a novembre hanno coinvolto Parigi. Il pericolo di semplificazioni, di strumentalizzazioni, di risposte istintive è più che mai dietro l'angolo. E l'invito alla riflessione e all'analisi è proprio ciò che caratterizza la nuova versione del 2016 dell'Atlante Geopolitico del Mediterraneo, curato da Francesco Anghelone e Andrea Ungari ed edito da Bordeaux edizioni in collaborazione con il CeSI (Centro Studi Internazionali).
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