Pillole dal giappone

Pillole dal giappone

Ogni settimana le notizie dal Giappone, a partire da Japan Press Weekly, ma utilizzando anche altre fonti. Una delle rubriche che più differenzia il nostro sito da altre esperienze e di cui siamo particolarmente grati all'autore! Il numero di Pillole a cui siamo arrivati dice da solo molte cose!

Scosse nel governo Abe a meno di due mesi dal rimpasto: Yuko Obuchi (neoministro dell'Economia) e Midori Matsushima (Giustizia, anche lei fresca di nomina) hanno rassegnato le dimissioni in quanto sottoposte a indagine per sospette violazioni inerenti le spese elettorali.
Al ministero occupato dalla figlia di Keizo Obuchi (premier dal '98 al 2000) è approdato Yoichi Miyazawa (nipote anch'egli di un ex premier e figlio di un ex ministro della Giustizia). Alla Giustizia la neoministro è invece l'avvocatessa e parlamentare PLD Yoko Kamikawa.

Il Partito Comunista Giapponese si schiera contro l'intenzione del governo Abe di rivedere il piano di difesa nippo-americano del 1997. Tra le modifiche alle linee guida vi è il tentativo di estendere la cooperazione militare ad aree distanti dal Giappone: un'adesione quindi sempre più rispondente alle esigenze militari degli USA.

Il Nuovo Komeito, partner dei Liberal-Democratici, si è comunque opposto ad un eventuale impiego di truppe nipponiche nello Stretto di Hormuz (possibilità presa in considerazione dallo stesso Abe alcuni mesi fa).

Dure critiche riguardanti le politiche di sicurezza nazionale sono giunte da parte del Presidente del Partito Comunista Shii al premier Abe durante la seduta plenaria della Dieta del primo ottobre. L'esponente comunista ha sottolineato come l'impiego di truppe nipponiche all'estero esponga le stesse a gravi rischi concernenti la loro sicurezza e la sicurezza complessiva del Giappone.

Non cessa intanto di far discutere l'intenzione del governo di negare o rivedere il comunicato (del 1993) dell'allora Segretario Generale del Gabinetto Kono che riconosceva il fenomeno della schiavitù sessuale all'interno della politica coloniale dell'Impero giapponese.

Iniziative si sono tenute in tutto il Giappone in occasione, il 26 settembre, della Giornata Internazionale per l'Eliminazione Totale delle Armi Nucleari. “L'esistenza stessa delle armi nucleari è inaccettabile da un punto vista umanitario” ha affermato una delle sopravvissute al bombardamento atomico di Hiroshima nel proprio intervento alla manifestazione tenutasi a Tokyo e promossa dal Consiglio Giapponese contro le Bombe A e H.

In tema di politique politicienne fanno discutere i nuovi ingressi nel governo Abe avvenuti alcune settimane fa. Se da un lato è considerevolmente aumentata la partecipazione femminile all'esecutivo, in patria ed all'estero diversi organi d'informazione hanno reso noti i legami di alcune di queste ministre con gruppi filo-nazisti. Tra i nomi più controversi quello di Eriko Yamatani (a capo della Commissione Nazionale di Pubblica Sicurezza) che sarebbe legata all'associazione xenofoba anti-coreana Zaitokukai e quelli di Tomomi Inada (sostituita alle Riforme Amministrative ma promossa nell'organigramma del PLD) e Sanae Takaichi (Interni) fotografate insieme al leader neonazista Yamada.  Le tre politiche liberal-democratiche e lo stesso premier Abe fanno parte del gruppo di parlamentari che sostengono l'associazione Nippon Kaigi, organizzazione negazionista rispetto ai massacri portati avanti dall'impero coloniale giapponese ed esaltatrice del passato militarista del Sol Levante.

Sabato, 11 Ottobre 2014 00:00

Pillole dal Giappone #53 - Cara istruzione

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L'ottava Conferenza Internazionale dei Partiti Politici Asiatici tenutasi a Colombo nello Sri Lanka ha lanciato lo scorso 20 settembre un appello per il disarmo nucleare: la risoluzione è basata su una proposta presentata dal Partito Comunista Giapponese.
Intervenuto al primo giorno della Conferenza il Presidente del PCG Shii ha sottolineato l'importanza degli strumenti di negoziazione in Asia ed ha ribadito la proposta del suo Partito volta a creare una comunità di pace nell'Asia del Nord-Est: “al fine di fare dell'anno 2015 un punto di svolta nella direzione di un mondo libero da armi atomiche, ci appelliamo alla comunità internazionale affinché inizino negoziati per una convenzione sulle armi nucleari il più presto possibile” ha dichiarato l'esponente comunista.

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