Pillole dal giappone

Pillole dal giappone

Ogni settimana le notizie dal Giappone, a partire da Japan Press Weekly, ma utilizzando anche altre fonti. Una delle rubriche che più differenzia il nostro sito da altre esperienze e di cui siamo particolarmente grati all'autore! Il numero di Pillole a cui siamo arrivati dice da solo molte cose!

Fare cadere uno dei governi peggiori dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, questo il centro del discorso pronunciato dal Presidente del Partito Comunista Kazuo Shii durante la celebrazione – lo scorso 15 luglio – per il novantaduesimo anniversario della fondazione del PCG.
Il leader dei comunisti rivolgendosi all'opinione pubblica si è a lungo soffermato sulla necessità di “bloccare insieme le ambizioni di Abe di far rivivere il militarismo”.

Il Primo Ministro nipponico Shinzo Abe ammette la possibilità che - alla luce della nuova interpretazione costituzionale - truppe del Sol Levate possano trovarsi nella situazione di ingaggiare combattimenti durante il loro impiego all'estero.
Il riconoscimento di questa possibilità avviene in seguito ad un'interrogazione del 14 luglio da parte del deputato comunista Akira Kasai. Rispondendo al parlamentare il Premier afferma che sì: “c'è la possibilità che nei luoghi dove le Forze di Autodifesa svolgono attività di supporto queste potrebbero essere coinvolte in combattimenti”.

Gli insegnanti nipponici delle scuole medie lavorano molto di più dei loro colleghi delle altre nazioni OCSE: a renderlo noto una ricerca della stessa organizzazione. Secondo i dati i docenti del terzo livello scolastico del Sol Levante lavorerebbero in media quasi 54 ore a settimana, 15 ore in più della media degli altri 34 Paesi oggetto della ricerca. Lo studio ha mostrato inoltre che i docenti giapponesi spendono il doppio del tempo rispetto ai loro colleghi dei Paesi OCSE in lavoro amministrativo (oltre 5 ore).

Dopo mesi di discussione la reinterpretazione dell'articolo 9 della Costituzione nipponica è infine arrivata: il primo luglio è stato emanato il decreto che rende possibile - in virtù dei nuovi intendimenti - impegnare truppe all'estero a sostegno di Paesi alleati (anche se non direttamente in combattimento ma con funzioni, come la logistica ed il supporto agli alleati, che possono comportare in linea teorica di ingaggiare combattimenti).
Preoccupazione per le pulsioni militariste del Giappone è stata espressa dal ministero degli Esteri cinese che giudica le mosse di Tokyo come foriere di nuove tensioni anche nel Pacifico.

I residenti della Prefettura di Fukushima sarebbero d'accordo “a prendere dei soldi, alla fine” come compensazione per la realizzazione di siti di stoccaggio temporanei per terreni da decontaminare provenienti dall'area della tristemente famosa centrale, questa la gaffe pronunciata dal ministro dell'Ambiente Ishihara lo scorso 16 giugno.
Rabbia per l'incredibile dichiarazione è stata espressa dal governatore della Prefettura Yuhei Sato: “mi chiedo se il ministro sia a conoscenza della nostra sofferenza. Credo sia totalmente privo d'amore per le nostre comunità”. Indignazione è stata espressa anche da Ichida del PCG: “il suo commento rappresenta l'irresponsabilità di questo governo” ha dichiarato il parlamentare comunista durante una seduta della commissione Sviluppo della Camera alta.

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