Pillole dal giappone

Pillole dal giappone

Ogni settimana le notizie dal Giappone, a partire da Japan Press Weekly, ma utilizzando anche altre fonti. Una delle rubriche che più differenzia il nostro sito da altre esperienze e di cui siamo particolarmente grati all'autore! Il numero di Pillole a cui siamo arrivati dice da solo molte cose!

Un pesante rimpasto ha interessato lo scorso tre settembre il governo Abe ed il Partito Liberal-Democratico. Tra le più importanti novità il cambio alla segreteria del PLD. L'ex Segretario - e rivale interno al partito di Abe – Ishiba entra nel governo come ministro del nuovo dicastero delle Zone Speciali Strategiche Nazionali vendendo sostituito nel suo incarico di partito da Sadakazu Tanigaki che lascia il Ministero della Giustizia.
La nomina di Tanigaki, insieme a quella di Toshihiro Nikai alla guida del Consiglio Nazionale del PLD, è secondo molti un segnale di distensione nei confronti della Cina, avendo i due politici conservatori buoni rapporti con il governo di Pechino.

Non va giù ai movimenti contro il nucleare la paventata riattivazione dell'impianto di Satsumasendai nella Prefettura di Kagoshima. Lo scorso 30 agosto circa 7000 manifestanti si sono dati appuntamento a Tokyo sotto la sede del parlamento. “Le lotte popolari in tutto il Paese stanno bloccando la riattivazione della centrale” ha dichiarato l'artista Redwolf Misao, leader della Coalizione Metropolitana Contro il Nucleare di Tokyo.

Non cessano di far discutere le intenzioni del governo Abe di estendere l'uso di lavoratori stranieri nel Sol Levante come manodopera a basso costo nei settori in cui i salari troppo bassi non attraggono un numero sufficiente di lavoratori nipponici.
A giugno il governo conservatore ha reso noto la propria strategia per l'aumento del numero di lavoratori stranieri nel Paese (in particolar modo nel settore edilizio) mediante l'utilizzo del Programma di Apprendistato Industriale e Tirocinio Tecnico, un programma originariamente volto a far acquisire competenze tecniche a lavoratori di Paesi in via di sviluppo di modo che questi possano poi impiegare le stesse nella crescita economica delle nazioni di provenienza. Nell'ambito del programma, tuttavia, si sono sviluppate pratiche lavorative di sfruttamento (alcune segnalate anche dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti).

Come è ormai tradizione tre membri del governo Abe (il ministro agli Affari Interni Shindo, il Presidente della Commissione di Pubblica Sicurezza Furuya e la ministra per le Riforme Amministrative Inada) e parlamentari della maggioranza hanno visitato lo scorso 15 agosto il santuario Yasukuni, tempio scintoista che celebra i caduti nelle guerre coloniali intraprese dal Giappone.
Proteste sono state espresse dai ministeri degli Esteri di Cina e Corea del Sud: “soltanto quando il Giappone, onestamente, affronterà e rifletterà a fondo sulle proprie passate guerre di aggressione, compiendo un taglio netto con il militarismo, le relazioni sino-giapponesi avranno possibilità di svilupparsi in maniera sana e stabile” ha dichiarato in un comunicato la portavoce del ministero degli Affari Esteri di Pechino Hua Chunying.

I rappresentanti di sette gruppi di sopravvissuti alle bombe atomiche hanno incontrato lo scorso 6 agosto ad Hiroshima il premier Abe chiedendo che venga ritirata la reinterpretazione dell'articolo 9 della Costituzione restaurando a pieno il carattere pacifista della Carta. Alle sollecitazioni dei superstiti il premier ha replicato affermando di “non aver intenzione di trasformare il Giappone in una nazione in guerra”. Una risposta superficiale per Yukio Yoshiota, rappresentante del gruppo di Hiroshima, sedicenne al momento dello sgancio della bomba atomica sulla propria città.

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